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Intervista

Dakar | Quanti cambiamenti nel percorso dell'edizione 2023

David Castera, direttore del Rally Dakar, ha svelato il percorso della Dakar 2023. Grandi differenze tra la prima e la seconda settimana con la novità dell'ingresso nell'area inesplorata del deserto Rub-al Jali.

#224 Team Audi Sport Audi: Mattias Ekstrom, Emil Bergkvist

L’organizzazione del Rally Dakar ha rivelato la mappa definitiva dell'edizione 2023 che inizierà il 31 dicembre 2022 con il tradizionale prologo e si concluderà il 15 gennaio dopo 8.549 chilometri di percorso, 4.706 dei quali corsi per tutte le categorie con un importante elemento di differenziazione; l'ingresso in un'area inesplorata del deserto Rub-al Jali o Quartiere Vuoto.

"È un percorso che abbiamo studiato per renderlo un po' più difficile rispetto agli anni passati", ha detto David Castera, direttore del Rally Dakar in un incontro con i media selezionati dove era presente Motorsport.com.

La 45ª edizione del Rally Dakar partirà dal Mar Rosso e terminerà nel Golfo Arabico a Dammam, dove saranno annunciati i vincitori di quest’anno.

Gli organizzatori del Rally Dakar hanno creato un percorso che mira a cambiare il ritmo dalla prima alla seconda settimana di gara.

Durante le prime otto prove speciali le giornate saranno lunghe, con la quarta che sarà la più breve con un totale di 573 chilometri, mentre le altre arriveranno fino a 877 chilometri. Nelle sezioni cronometrate, la più breve sarà di 375 chilometri.

#202 Team Audi Sport Audi: Carlos Sainz, Lucas Cruz

#202 Team Audi Sport Audi: Carlos Sainz, Lucas Cruz

Photo by: Red Bull Content Pool

Dopo il giorno di riposo a Riyadh, la situazione sarà diversa e, ad eccezione della speciale con cui riprenderanno le attività (Riyadh-Haradh), il resto delle tappe avrà meno di 275 chilometri cronometrati ma questo non per facilitare il percorso, bensì per entrare in una zona inospitale del Quartiere Vuoto, un'area che si era già vista nell'edizione 2020.

"La prima settimana sarà come la Dakar che abbiamo conosciuto finora, con dune, sabbia, veloce, tecnica, con la particolarità che ci sono molti più chilometri, molti di più di quelli che abbiamo conosciuto finora".

"Per la seconda settimana abbiamo cambiato totalmente il ritmo. Passiamo da tappe lunghe a tappe corte ma con molte dune e questo cambierà la configurazione della Dakar. Ci sono più di 200 km al giorno, che sembrano pochi, ma sono ricchi di dune. È la prima volta che facciamo un percorso così diverso tra le due settimane", ha detto Castera.

Gli ultimi giorni saranno trascorsi nel Quartiere Vuoto con la tappa maratona che inizierà il 12 gennaio (tappa 11) con 426 km totali, 275 km cronometrati, oltre ai 375 km di gara del giorno successivo (185 km di prova speciale). Sarà in questi giorni che le dune saranno numerose come mai visto prima secondo il direttore di gara.

"Non c'è nulla, non abbiamo trovato nessun animale, nessuna persona, nessuna impronta, nessuna traccia. È un vuoto totale. È interessante proprio per questo, perché si tratta di dune vere e proprie. Le dune che abbiamo affrontato fino ad ora non erano molto difficili perché non erano molto chiuse. Ora avremo un livello di difficoltà maggiore".

Cambiamenti nelle regole

I vincitori di tappa hanno ritenuto che il successo nel giorno precedente li svantaggiasse per quello successivo essendo costretti a fare da apripista e, di conseguenza, essendo più esposti a perdere la rotta. Inoltre, la scia che si erano lasciati alle spalle poteva rendere più facile per gli altri concorrenti ridurre il loro distacco.

L'ASO ha cambiato questo meccanismo e vuole premiare gli uomini che aprono la navigazione con un sistema di compensazione per chi rimane in testa e che sarà misurato dalla partenza alla sosta di rifornimento (circa 200 chilometri) con una ricompensa di 1,5 secondi al chilometro per i primi, 1 secondo/km per i secondi e 0,5 secondi/km per i terzi.

Sam Sunderland, GASGAS Factory Racing

Sam Sunderland, GASGAS Factory Racing

Photo by: Red Bull Content Pool

Ciò significa che se il vincitore del giorno precedente mantiene il comando durante i primi 200 chilometri, potrà guadagnare fino a cinque minuti a suo favore.

Un'altra modifica riguarda i motociclisti d'élite che non potranno rientrare in gara in caso di abbandono. Qualsiasi cedimento comporterà l'abbandono del bivacco.

"Nelle moto, se i motociclisti d'élite hanno un problema tornano a casa", ha decretato Castera, prima di informare che nelle auto la situazione sarà diversa, consentendo un reintegro per questa classe di veicoli.

Per quanto riguarda il sistema di navigazione, il sistema con tablet è standardizzato per quasi tutte le categorie, ad eccezione delle moto dove si deve ancora trovare il modo di facilitare la visibilità dei concorrenti di fronte ai riflessi del sole sugli schermi dei dispositivi.

"Con i motociclisti di punta al momento non lo facciamo. C'è un concetto che cambia molto a causa del tablet. Leggendo il tablet al sole, alla luce del giorno, non è possibile metterlo in piano a causa dei riflessi. Bisogna metterlo in verticale, a 60 gradi, e loro ancora non lo accettano".

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