Dakar, Price scherza: "Mi sono rotto il mio 30esimo osso..."
Toby Price ha subito la frattura di una clavicola ed un certo numero di contusioni nella caduta che ha messo fine alla sua esperienza alla Dakar 2021 nella nona tappa.
Foto di: A.S.O.
L'australiano della KTM è stato trasportato in ospedale a Tabuk, dopo un incidente avvenuto al km 155 della speciale di martedì. Fino a quel momento era secondo nella classifica generale, quindi pienamente in corsa per dare l'assalto al suo terzo trionfo alla Dakar.
Dopo le preoccupazioni iniziali, che avevano fatto temere la frattura di entrambi i polsi, gli esami in realtà hanno confermato solo la frattura di una clavicola e delle contusioni piuttosto estese.
"L'australiano, che era secondo nella classifica generale, è caduto pesantemente al chilometro 155", spiega il comunicato diffuso dalla KTM.
"Aiutato da Ricky Brabec e dal compagno di squadra Sam Sunderland prima di essere elitrasportato all'ospedale di Tabuk, Toby ha avuto la conferma di avere una clavicola rotta ed un'estesa contusione".
"Il pilota della KTM rimarrà sotto l'osservazione dei medici, ma per il resto è di buon umore. Auguriamo a Toby ogni bene per una rapida guarigione".
Price ha usato i suoi canali social per commentare l'accaduto, scherzando sul numero delle fratture rimediate in carriera ed anticipando che probabilmente dovrà andare sotto ai ferri del chirurgo nei prossimi giorni.
"Beh, alla fine mi sono rotto il mio 30esimo osso", ha scritto. "Non mi ricordo molto, ma ho la clavicola, la spalla e la mano piuttosto doloranti e per questo avrò bisogno di un intervento chirurgico...".
"Sono deluso di non essere arrivato al traguardo e di aver deluso il KTM Factory Racing, oltre ai miei sponsor, ma queste purtroppo sono le corse".
"Grazie, Sam Sunderland e Ricky Brabec per esservi fermati ad aiutarmi. Io ero un po' 'fuori' in quel momento, ma ho sentito che vi siete presi cura di me!".
Brabec e Sunderland hanno ricevuto entrambi degli abbuoni alla fine della tappa per essersi fermati ad aiutare Price.
"Ha sbattuto piuttosto forte sul lato sinistro e non sapeva dove si trovava", ha raccontato Brabec a fine giornata. "Mi ha chiesto almeno sette volte dove fosse e chi fossi io. Mi sono imbattuto in lui e sono rimasto con lui fino all'arrivo dell'elicottero".
"Quello che facciamo è pericoloso, ma è un peccato che sia fuori. E' una cosa a cui dobbiamo pensare ogni volta che ci prepariamo al mattino. Potrebbe succedere a chiunque di noi.
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