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Intervista

Dakar, Peterhansel: "La pressione è raddoppiata, siamo rimasti in due"

Il leader della categoria auto aveva approcciato all'edizione 2018 con grande serenità, ma con Loeb ko e Despres staccatissimo sa che ora la pressione della Peugeot è tutta sulle spalle sue e di Sainz.

Stéphane Peterhansel, Peugeot Sport

Stéphane Peterhansel, Peugeot Sport

A.S.O.

Dakar 2018: Auto

Tappa dopo tappa, seguite le auto in lotta per la vittoria alla Dakar 208

#300 Peugeot Sport Peugeot 3008 DKR: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#300 Peugeot Sport Peugeot 3008 DKR: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
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#300 Peugeot Sport Peugeot 3008 DKR: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
Stéphane Peterhansel, Peugeot Sport

"Pressione? Sì e tanta". A dirlo è quello stesso Stephane Peterhansel che a Parigi a novembre aveva dichiarato di non essere assolutamente teso per questa Dakar 2018. Ma ora la gara è entrata nel vivo, con sei tappe alle spalle, e le cose da allora sono cambiate, eccome se sono cambiate. Anche perché il francese della Peugeot è il leader della categoria auto.

"Inizialmente la nostra forza, la forza del Dream Team Peugeot – riprende il vincitore di ben 13 edizioni della gara - era nelle quattro vetture e nei quattro equipaggi che potevano vincere la gara. Ora siamo rimasti solo in due e la pressione è raddoppiata. Sinceramente sì, è molto più stressante".

Cosa che un po' inquieta il campione francese, che è sempre riuscito in tutti questi anni, e durante tutti i suoi successi, a restare freddo, eliminando la tensione dall'abitacolo. Ed è esattamente quello che vuole riuscire a fare anche questa volta.

"In questa prima settimana di gara abbiamo fatto tutto con grande serenità e non abbiamo commesso errori. Non abbiamo mai corso con un coltello puntalo alla gola. Spero sinceramente di conservare questa stessa serenità anche per la seconda parte della gara, ma sinceramente sono un po' preoccupato e non così certo di farcela".

Anche perchè ormai tutti sanno la seconda parte della gara sembra davvero la più impegnativa per questa Dakar 2018: "Ci sono tappe che possono fare, ed hanno già fatto in passato, la differenza. Penso alla tappa di Fiambalà ed anche a quella di Belen".

E' anche vero però, che come ammette lo stesso Peter per lui la situazione attuale in classifica è migliore di quanto avrebbe mai potuto pensare ad inizio rally: "In questo momento sono in testa alla classifica con un buon vantaggio sugli avversari soprattutto su Toyota che all'inizio ci preoccupava. Sappiamo anche che le tappe peggiori di questa seconda settimana della Dakar saranno verso la fine senza dimenticare la tappa marathon. Cercheremo di gestire nel miglior modo possibile questi giorni ma credo che non sarà facile. Non sono più così sicuro del podio in questo momento: abbiamo perso il 50 per cento del nostro team e potrebbe accadere qualsiasi cosa a me oppure a Carlos".

Già, Carlos Sainz, suo compagno di squadra, che non fa nulla per tranquillizzarlo ed anzi si dice pronto ad attaccare perchè le dune, si sa, non sono il suo terreno favorito, mentre quello che sta per arrivare, più veloce e più duro, meglio si adatta al suo stile di guida.

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