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Dakar | Peterhansel: "Nel crash ho perso conoscenza. Mi ritiro? No"

Stéphane Peterhansel racconta la dinamica dell'incidente che lo ha costretto al ritiro alla Dakar 2023, Poi rivela: "Se avessi vinto mi sarei ritirato. Ma a questo punto correrò ancora".

#204 Team Audi Sport Audi: Stephane Peterhansel

Ci sono stati giorni peggiori per Stephane Peterhansel. Dal debutto in moto nel 1988 ad oggi, il francese ha vissuto tutte le sfumature di questa folle corsa che non perdona il minimo errore. Dalla gioia per le 14 vittorie conquistate nelle due e quattro ruote, in Africa, Sudamerica e Medio Oriente alle frustrazioni più nere per gli abbandoni (con quest’anno sono solo sei in una lunga carriera), al momento più buio: aver assistito all’assurda morte dell’amico Gilles Lalay nel 1992, travolto da una macchina medica dell’organizzazione che andava in senso contrario in un tratto di trasferimento.

Ma quello che è apparso stasera al bivacco di Riyadh è uno Stephane emotivamente molto provato. Per una volta la scintilla da killer negli occhi lascia spazio alla stanchezza.

Come si sente?
“Mi sono alzato con un fortissimo mal di testa questa mattina. Ieri è stata una giornata assurda”.

Può spiegare la dinamica dell’incidente?
“Posso ricostruirne frammenti perché la verità è che nell’impatto violento della nostra vettura a terra ho perso coscienza per cui non ricordo cosa è successo 5 minuti prima dell’incidente e 15 dopo. Black out”.

Arrivava da un curvone veloce sulla sinistra…
“Sì, era una zona abbastanza piatta per cui non era facile prevedere una duna così ripida. Un balzo di 8-10 metri. Alla velocità con cui arriviamo, 120-140 km/h, la macchina letteralmente vola. E così è stato. Nell’impatto violento a terra ho perso conoscenza con il piede ancora sull’acceleratore. Edouard, il mio copilota, ha tirato il freno a mano, spento il motore e ci siamo girati a 360 gradi. Quando alla fine mi sono svegliato, saranno passati qualche minuto, non ricordavo assolutamente niente. Quando sono uscito dalla macchina ho visto Eduard a terra che soffriva per un forte dolore alla schiena e poi la macchina incidentata di Sainz poco lontano. La mia mente era annebbiata. Non capivo niente”.

Ha recuperato qualche frammento di memoria?
“È un feeling strano quando non hai memoria. Normalmente quando fai un incidente, restano vividi i fotogrammi del momento prima dell’impatto. Questa volta no. Fisicamente sto bene, certo un po’ provato perché l’impatto è stato violento, ma sento soprattutto la responsabilità verso il mio navigatore”.

#207 Team Audi Sport Audi: Carlos Sainz, Lucas Cruz, #204 Team Audi Sport Audi: Stephane Peterhansel, Edouard Boulanger

#207 Team Audi Sport Audi: Carlos Sainz, Lucas Cruz, #204 Team Audi Sport Audi: Stephane Peterhansel, Edouard Boulanger

Photo by: A.S.O.

Come sta Boulanger?
“L’eliambulanza è arrivata quasi subito. Purtroppo gli esami hanno evidenziato una frattura alla vertebra D5. I medici hanno assicurato che non è niente di grave ma necessita una operazione. Mi rincuora che essendo un ragazzo giovane e ben allenato potrà riprendere una vita normalissima dopo un paio di mesi di riposo. Verrà operato in Germania a Monaco tra lunedì e martedì. Domani volo a casa e da lunedì sarò in ospedale perché voglio essere al suo fianco quando si sveglierà”.

Come spiega l’incidente di Sainz nello stesso punto?
“Avevo da poco superato Carlos Sainz, questo indica che andavamo forte per superarlo. Anche lui è volato letteralmente dalla duna ed ha danneggiato l’avantreno nell’impatto a terra”.

E’ questo il momento più duro della sua carriera?
“Mi dispiace molto per il team perché avevamo una macchina vincente ed è difficile accettare un abbandono, ma così sono le gare. Non era il nostro anno e mi dispiace per Edouard, ma per fortuna è risolvibile. Ma non è certo il mio momento più duro. Il punto più basso è stato assistere alla morte dell’amico Gilles Lalay proprio davanti a me. Ho i brividi al ricordo”.

Mai pensato di smettere di correre?
“Avrei smesso dopo questa Dakar 2023 in caso di vittoria. Sarebbe stato il modo migliore per chiudere questa meravigliosa carriera. Ma a questo punto mi rivedrete”.

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