Dakar | Peterhansel: "Nel 2023 l'obiettivo di Audi sarà la vittoria"
Il 14 volte vincitore della Dakar ha spiegato che quest'anno l'Audi doveva prendere le misure alla Dakar con la rivoluzionaria RS Q e-tron, che però ha già fatto vedere cose interessanti. L'anno prossimo il target quindi potrà essere solo la vittoria...
Foto di: Red Bull Content Pool
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La saggezza dei numeri primi. Stéphane Peterhansel ha una visione chiara e analitica della situazione di Audi e della propria RS Q e-tron. E’ cosciente di quanto abbia dovuto affrontare finora, in questa prima parte del Rally Raid, ma al contempo percepisce anche la portata della sfida dei Quattro Anelli, considerando anche la velocità con cui il “Piano Dakar” è stato approntato. D’altronde, non si vincono 14 edizioni per puro caso. Durante il giorno di riposo, il francese si è soffermato nell’analisi dei punti di forza, ed in quelli più deboli del concept di Ingolstadt.
"Guidare questo mezzo è un qualcosa di diverso e per certi versi divertente. Specialmente nelle dune, quando usi il motore elettrico, è un po' più facile da guidare. Puoi permetterti una guida più morbida, sembra quasi di surfare sulle onde. Questo perché il motore elettrico ti permette di non fare cambi marcia, siamo con un unico rapporto che ti permette di avere sempre una buona potenza ed una buona coppia", ha detto Peterhansel.
"Di conseguenza sei semplicemente focalizzato sulla traiettoria da tenere. Alla fin fine si tratta di un progetto molto interessante. Certo, abbiamo avuto qualche problema in questa prima Dakar a cui stiamo partecipando, ma per fortuna non sono stati problemi tecnici inerenti al sistema elettrico ma problemi di gioventù, come gli ammortizzatori, ma non pensare che sia dipeso dal peso più elevato questo di per sé. Siamo molto contenti di come si sta comportando l’unità elettrica, e dimostra che il lavoro che sta facendo Audi è davvero molto buono".
#200 Team Audi Sport Audi: Stéphane Peterhansel
Photo by: Audi Communications Motorsport
La macchina è un po' più pesante rispetto alla concorrenza, ma di contro ha un baricentro basso che può avvantaggirla. Se si, di quanto?
"Non ho mai guidato un'auto con un baricentro cosi basso. Ed è interessante perché avverti un mezzo davvero sempre sicuro nelle curve. Non lo senti mai galleggiare, ed anche nei dossi rimane sempre ben piantata. Siamo un po’ più pesanti certo, ma considerando il regolamento da rispettare, ci sta e sappiamo che dobbiamo perdere a breve almeno 160 chilogrammi. E’ chiaro, il peso è un male nelle gare. 100 chili sono circa 0.80 secondi per chilometro. Noi perdiamo almeno 1.2 secondi ogni chilometro a causa del peso. Questa è matematica. Dobbiamo migliorare da questo punto di vista".
Qual è stato l’elemento più difficile in termini di guida?
"La cosa più difficile è stata resettare la nostra mente quando il motore endotermico entrava in azione ad un certo numero di giri, ed in maniera costante. Dunque, quando lasciavi il gas, e la macchina inizia a beccheggiare scendendo di giri, ti attendi anche un calo dei giri motore, ma così non avviene, dunque è un po' stordente, e bisogna resettarsi".
In che modo entra in azione il motore termico e come lavora con l'unità elettrica?
"Durante i trasferimenti, la metà del tempo entra e lavora il motore endotermico, ma durante le stage, magari con sabbia morbida o dune, l'energy converter lavora al 100%".
#200 Team Audi Sport Audi: Stéphane Peterhansel, Edouard Boulanger
Photo by: Red Bull Content Pool
Qual è il tuo feeling con il recupero dell'energia in fase di frenata?
"E' fantastico, in accelerazione è molto buono, ma anche la fase di frenata non è aggressiva. E’ forte, ma il punto nodale riguarda la modalità con cui ripartisce l’energia tra i due motori. Sai, quando freni con una macchina normale il trasferimento di carico è chiaro e coerente. La macchina diventa solitamente un po' più instabile. Con la frenata rigenerativa, la macchina rimane comunque stabile e piantata sul terreno, dunque può avere grip. Quello che abbiamo fatto durante i test è trovare un giusto quantitativo di rigenerazione che abbiamo mantenuto durante la gara. Un ulteriore elemento interessante è anche la modalità con cui viene ripartita energia tra i due motori e conseguentemente la trazione. Normalmente è 45:55 come rapporto, ma con la nostra auto, si arriva al 65/70 sull’anteriore nelle fasi in cui si è più veloci, quando si rallenta invece e serve uscire a bassa velocità da una curva, la trazione spinge maggiormente dall’asse posteriore. Alla stessa maniera la frenata: quando si sta andando a velocità moderata, la forza frenante maggiore è al posteriore, quando si arriva veloci, si porta sull’anteriore".
Questo è un anno di test e sviluppo, ma immagino non sia sufficiente per voi. Guardate alla vittoria per il futuro...
"Sai, credo che qui il nostro target fosse quello di capire la nostra performance e l’affidabilità del sistema. Certamente il prossimo anno l’obiettivo è la vittoria. Ma attenzione, vincere la Dakar è complicato: possono esserci tantissimi problemi, errori umani sia da parte del pilota che del copilota. L’importante però è che la macchia sia pronta a vincere il prossimo anno. Considerate comunque che sono davvero pochi mesi che questo mezzo sta girando. E’ la prima gara che affronta, ed abbiamo visto quanto il livello sia alto".
#200 Team Audi Sport Audi: Stéphane Peterhansel, Edouard Boulanger
Photo by: Red Bull Content Pool
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