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Dakar: Pedrero, Cervantes e Farres concordi su una "tappa inumana!"

Una volta raggiunto il bivacco di San Juan, i tre spagnoli hanno raccontato a Motorsport.com la massacrante decima tappa dell'edizione 2017. Secondo loro anche fin troppo massacrante...

#12 Sherco TVS Racing Sherco: Joan Pedrero

Foto di: A.S.O.

#12 Sherco TVS Racing Sherco: Joan Pedrero
#12 Sherco TVS Rally Factory: Joan Pedrero
#8 Himoinsa Racing Team KTM: Gerard Farrés
#8 Himoinsa Racing Team KTM: Gerard Farrés
#25 Himoinsa Racing Team KTM: Ivan Cervantes
#25 Himoinsa Racing Team KTM: Ivan Cervantes

Joan Pedrero, Ivan Cervantes e Gerard Farres stanno seduti ad un tavolo nella zona ristorazione del bivacco di San Juan. Stanno tirando il fiato dopo una tappa che tutti e tre riconoscono come inumana. Ivan Cervantes riesce anche a scherzare mentre ancora non si è spogliato dalle pettorine della gara e cerca di riprender fiato, seduto al tavolo mentre chiacchiera con gli amici e colleghi in questa gara.

Joan Pedrero è arrivato un po' prima di loro e ha già fatto la doccia, ma ripete anche lui: "Inumana, era una tappa impossibile". Eppure San Juan è sempre stata una località caldissima e si sapeva che si sarebbe trovata questa temperatura, ma la tappa è diventata difficile per altri motivi. Marc Coma l'aveva detto, prima e anche al briefing di ieri. "Braccia e gambe domani si sfiancheranno e sarà una tappa fisica, durissima".

Ed era vero, verissimo. "A San Juan fa caldo, è vero – ammette Pedrero, pilota di punta del team Sherco – ma non abbiamo mai fatto una tappa del genere, era davvero da sfinimento". Dietro di lui in piedi Gerard Farres (KTM Himoinsa) sta facendo stretching perchè gli fanno male tutti i muscoli: "Non so spiegare ma è stata una follia riuscire a correre oggi con questo caldo". E gli fa eco Cervantes: "Qui sotto la tenda ci sono 40 gradi, ma fuori, e soprattutto in speciale, ce ne saranno stati almeno almeno cinquanta" dice mentre Pedrero annuisce.

E poi Farres racconta: "Il problema sono stati gli attacchi di panico, la tachicardia – spiega quando gli dicono che sia Quintanilla sia Svitko sono svenuti – quando stamattina non trovavamo il WPT abbiamo cominciato a girare in tondo, sotto il sole, e lì ti agiti, il cuore comincia a battere più forte, ed è naturale che ti senti male".

E racconta ancora di questi camion frigo, due, che l'organizzazione aveva messo sul percorso di gara, al punto di rifornimento e all'uscita della speciale. "Sono dei veri e propri camion frigo e tu, oltre a bere acqua fresca, ci puoi entrare dentro per prender fiato, per rinfrescarti con tutte le cose che hai addosso. Io l'ho fatto solo una volta, ma spero che i privati, più indietro, si siano fermati un bel po' perchè oggi la tappa era davvero inumana".

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