Dakar, Moto: una sola corona per tre contendenti
Ad una tappa dal termine sono ancora tre i piloti che possono ambire a vincere la Dakar tra le moto. Il favorito è il leader Kevin Benavides, ma dovrà guardarsi le spalle da Sam Sunderland e Ricky Brabec, perché sono tutti racchiusi in 7'13".

La gara riservata alle moto è stata senza ombra di dubbio la più combattuta e ricca di colpi di scena in questa edizione della Dakar. A 225 km cronometrati dal termine, infatti, sono ancora tre i piloti che possono ambire a portarsi a casa il trofeo di vincitore finale.
Al comando c'è Kevin Benavides, argentino della Honda che oggi è riuscito ad allungare sul compagno Ricky Brabec, obbligato ad aprire la pista dopo la vittoria di tappa di ieri. Lo statunitense era entrato nell'11esima tappa con appena 51" da recuperare, ma ora è a 7'13".
Tra di loro però si è infilato il terzo incomodo Sam Sunderland, che proprio in extremis ha rilanciato le ambizioni della KTM, conquistando la sua prima vittoria di tappa dal 2019. Il britannico si era avvicinato davvero tanto, ma nel finale ha concesso qualcosa al duo della Honda, che ha lavorato di squadra sulle dune, e quindi ha chiuso la giornata con 4'12" da recuperare.
Il favorito: Kevin Benavides

#47 Monster Energy Honda Team: Kevin Benavides
Photo by: Monster Energy Honda Team
Il grande favorito, per forza di cose, è Benavides. L'argentino è quello che può permettersi di amministrare, avendo un margine di oltre 4 minuti ed il vantaggio che domani toccherà proprio a Sunderland aprire la pista.
"E' stata una tappa lunga e difficile. Aveva davvero tutto: era molto tecnica per la navigazione, c'erano dune, fiumi, rocce, ma la verità è che era una speciale molto bella. Ero determinato a godermela e a cercare di non commettere errori di navigazione", ha detto Benavides a fine giornata.
"E' stata una giornata lunga. Sono partito terzo e sono riuscito a prendere i miei compagni al km 100 più o meno. Poi Joan ha fatto un errore e ha finito il carburante. Più tardi ho superato Ricky e poi ho aperto la pista per quasi 200 km. Nel finale, tra le dune, ho lavorato di nuovo con Ricky e siamo riusciti a non perdere troppo tempo".
Domani sarà fondamentale rimanere concentrati e non commettere errori: "Credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra. Sono molto contento della giornata e, ora più che mai, dobbiamo essere concentrati e dare il massimo domani, l'ultimo giorno. Non dobbiamo rilassarci, ma rimanere concentrati, perché dovremo lottare fino all'ultimo chilometro".
Lo sfidante: Sam Sunderland

#5 Red Bull KTM Factory Racing: Sam Sunderland
Photo by: KTM Images
Oggi Sunderland era andato veramente vicino a completare un'impresa che avrebbe avuto del fenomenale. Ad una trentina di chilometri dal traguardo, infatti, si era riportato a soli 46" dalla vetta della generale. Nel tratto conclusivo forse ha concesso qualche minuto di troppo, ma una volta all'arrivo non ha nascosto di essere soddisfatto della sua prova.
"Sapevo che oggi era una delle mie ultime possibilità per provare a vincere e ho dato il massimo, tutto il giorno. I ragazzi davanti hanno fatto un ottimo lavoro e non posso essere triste, perché ho dato tutto quello che avevo e ho fatto del mio meglio. Non sono sicuro di essere riuscito a guadagnare abbastanza tempo, ma sono contento del mio sforzo", ha detto Sunderland.
La speranza è chiaramente l'ultima a morire, ma il britannico sembra già soddisfatto del percorso fatto finora, a prescindere da come andrà a finire: "Abbiamo ancora un giorno di tempo e molte cose posso succedere anche in una sola speciale. E' stata una giornata davvero dura ed una Dakar difficile, ma sono molto grato e a tutte le persone che ci hanno lavorato. Grazie a loro, corriamo con le nostre moto nel deserto, nonostante la situazione che c'è nel mondo, quindi non posso lamentarmi".
L'outsider: Ricky Brabec

#1 Monster Energy Honda Team: Ricky Brabec
Photo by: A.S.O.
C'è ancora un pilota che però può dire la sua ed è il vincitore della scorsa edizione, Ricky Brabec. La vittora di tappa di ieri, che lo aveva riportato ad un soffio da Benavides, ha imposto però al californiano della Honda di aprire la pista oggi e su una tappa complicata dal punto di vista della navigazione come quella di oggi, lo ha pagato precipitando terzo a 7'13".
"La speciale era davvero lunga ed abbiamo avuto la sfortuna di dover aprire la pista. E' stata la tappa più lunga di tutto il rally ed è stata difficile. Ho corso con i miei compagni di squadra ed abbiamo aperto la pista per la maggior parte della giornata. Sono felice di essere arrivato fino a qui", ha detto Brabec.
Questo non vuol dire però che l'alfiere della Honda voglia darsi per vinto. In questa seconda settimana di gara ha praticamente attaccato dall'inizio alla fine e domani proverà a fare la stessa cosa, pur sapendo che la missione non è impossibile, ma almeno molto complicata.
"Domani farò del mio meglio per l'arrivo finale a Jeddah. Dovrò rimanere concentrato, ma anche attaccare come mai fatto prima d'ora. Tutto è possibile. Domani sono più di 200 km, Kevin è 7 minuti davanti, ma parte con soli 6 di vantaggio. Provare a prenderlo e poi dargli anche un paio di minuti non sarà facile. Posso solo mettermi il casco e dare tutto: o si fa o si muore! Anche perché devo recuperare tre minuti anche su Sam, ma stavolta sarà lui a partire per primo".

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Riguardo questo articolo
Serie | Dakar |
Evento | Dakar |
Sotto-evento | Stage 11 |
Piloti | Sam Sunderland , Ricky Brabec , Kevin Benavides |
Autore | Matteo Nugnes |
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