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Dakar, Moto, Tappa 7: Sunderland si riscatta, ma sorride Brabec che torna in vetta

Il britannico della KTM centra il secondo successo di tappa e recupera parte dei minuti persi ieri. Lo statunitense della Honda però approfitta della giornata storta di Quintanilla per tornare leader con un margine di 6'55" sul regolarissimo Price. Con 7 piloti in 16' si prospetta un gran finale.

#14 Red Bull KTM Factory Racing KTM: Sam Sunderland

#14 Red Bull KTM Factory Racing KTM: Sam Sunderland

Red Bull Content Pool

Dakar 2019: Moto

Tappa dopo tappa, seguite i protagonisti delle due ruote in lotta per conquistare la Dakar 2019

La Dakar 2019 non ne vuole sapere di trovare un "padrone", almeno per quanto riguarda la categoria moto. Anche oggi, infatti, la classifica ha subito un nuovo scossone, con un cambio non solo in cima alla classifica generale, ma anche nelle posizioni a seguire.

Dopo aver perso tantissimo terreno ieri, vanificando il successo della quinta tappa, Sam Sunderland è tornato alla ribalta nella settima tappa, che prevedeva una speciale ad anello da 331 km intorno a San Juan de Marcona. Tra le altre cose, i piloti hanno dovuto fare i conti anche con una fitta nebbia, che ha imposto un ritardo del via di una trentina di minuti, oltre ad una neutralizzazione al CP1.

Il britannico della KTM ha preso il comando delle operazioni al WP3 ed ha firmato il suo secondo successo di giornata in questa edizione, precedendo di 1'51" un outsider come il cileno José Ignacio Cornejo e di 6'30" l'altra Honda di Ricky Brabec, con lo statunitense che quindi è tornato a prendersi la leadership della generale, dopo averla lasciata per meno di 48 ore a Pablo Quintanilla.

Il cileno della Husqvarna ha faticato parecchio dovendo fare da "apripista" e a fine giornata ha beccato la bellezza di 21'07" sul vincitore di tappa. In questo modo è prepitato addirittura al quinto posto nella generale, anche se per lui le chance di vittoria finale sembrano essere rimaste intatte, visto che comunque rimane a 9'59" da Brabec.

Per Brabec invece quella di oggi è una giornata decisamente importante, perché ha dimostrato di saper reagire subito, ma soprattutto si è costruito un margine di 16'15" sul compagno di squadra Kevin Benavides, ora sesto nella generale. Nel giorno di riposo, infatti, lo statunitense non aveva nascosto di vederlo come una grande minaccia, perché la Honda avrebbe preferito puntare su di lui. Ora però si è messo nelle condizioni di imporre alla HRC un aiuto nei suoi confronti.

Anche perché tra lui e l'argentino ci sono solamente moto della concorrenza, capitanate dalla KTM di Toby Price. Nonostante un polso ancora dolorante dopo l'intevento chirurgico a cui è stato sottoposto nel mese di dicembre, l'australiano continua a scalare la classifica di giorno in giorno ed ora è secondo a 6'55" dalla vetta. Davvero non male per uno che non sapeva neanche se avrebbe potuto correre fino a dieci giorni fa e sta stringendo i denti.

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Occhio però a non sottovalutare anche Adrien van Beveren. Il francese della Yamaha non ha ancora piazzato un acuto, ma è sempre tra i più veloci e anche oggi ha chiuso quarto a 9'40". Un risultato che lo ha portato addirittura sul podio virtuale, a 7'47" dal leader Brabec. Dunque, è interessante notare che ci sono tre moto diverse nelle prime tre posizioni, che diventano addirittura quattro nelle prime cinque.

Detto del quinto posto di Quintanilla e del sesto di Benavides, la vittoria odierna ha permesso a Sunderland di scavalcarli entrambi e portarsi in quarta piazza. Anche il britannico continua ad essere un osservato speciale con i suoi 9'58" di ritardo da Brabec. Così come sarebbe un errore dare per spacciato il vincitore della passata edizione, l'austriaco Matthias Walkner, che con la sua KTM è settimo a 16'16", nonostante oggi abbia vissuto una giornata non particolarmente brillante.

I piloti dall'ottavo posto in giù invece sembrano avere decisamente meno chance di poter migliorare la propria classifica. A capitanarli c'è il veterano Stefan Svitko, che però deve guardarsi le spalle dalla Yamaha di Xavier de Soultrait e dalla Husqvarna del crossista Andrew Short, che lo seguono ad un paio di minuti di distanza.

Oggi ha incassato 45 minuti Maurizio Gerini, che rimane il migliore tra i piloti italiani con la sua Husqvarna. Nella classifica generale il portacolori del Solarys Racing occupa la 18esima posizione. Giunto un paio di posizioni più indietro rispetto a Laia Sanz, che però lo precede di circa un'ora con la sua KTM.

A riprova di quanto sia dura la gara di quest'anno, bisogna poi sottolineare che oggi sono stati 95 i piloti che hanno preso il via tra le moto e l'elenco dei ritirati alla fine della sesta tappa è stato molto lungo Mário Patrão, Lorenzo Santolino, Skyler Howes, Oswaldo Burga, Fernando Hernández, Matías Notti, Gerben Lieverdink, Lkhamaa Namchin, Marcel Piek e Gee Motzkin. E al momento sembrerebbe essere arrivata al capolinea anche l'avventura di Mirco Pavan, mai transitato al WP1 di oggi. Per capire se anche nel suo caso si tratta di un ritiro però bisognerà attendere ancora un po'.

Pos. Pilota Moto Tempo/Gap Penalità
1 Ricky Brabec Honda 24.48'02"  
2 Toby Price KTM +6'55"  
3 Adrien van Beveren Yamaha +7'47"  
4 Sam Sunderland KTM +9'58 +2'00"
5 Pablo Quintanilla Husqvarna +9'59"  
6 Kevin Benavides Honda +16'15"  
7 Matthias Walkner KTM +16'16" +3'00"
8 Stefan Svitko KTM +37'09"  
9 Xavier de Soultrait Yamaha +39'08"  
10 Andrew Short Husqvarna +39'17"  

 

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