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Dakar | Mistero penalità: Macik torna secondo, poker dell'Iveco

Poco dopo il traguardo della 45esima Dakar, il ceco secondo classificato nei camion si era visto attribuire una penalità di 48 ore che lo aveva visto precipitare 14esimo dopo aver festeggiato il posto d'onore sul podio. Cosa era successo? Semplicemente un errore: Martin era stato sanzionato solo di due minuti e si è potuto gustare il piazzamento dietro a Van Kasteren. L'Iveco festeggia un risultato storico per quanto favorito dall'assenza dei Kamaz russi.

#501 MM Technology: Martin Macik Jr, Frantisek Tomasek, David Svanda

Dakar 2023 | Camion

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Martin Macik si è giustamente preso il meritato secondo posto nella classifica dei camion della 45esima Dakar: il ceco ha festeggiato il posto d’onore a conclusione di una bellissima rimonta che lo ha portato dal decimo posto in cui era precipitato nella Tappa 4 fino alle spalle del vincitore Janus Van Kasteren.

Ieri Martin ha vissuto un momento di apprensione quando si era visto attribuire una penalità di 48 ore che lo aveva fatto inspiegabilmente precipitare in 14esima posizione. E la classifica dei camion si era trasformata in una sorta di giallo: cosa aveva combinato di così grave il pilota dell’Iveco Powerstar soprannominato Čenda? La “mazzata” è arrivata dopo aver tagliato il traguardo e aver festeggiato sul podio il secondo posto?

In realtà niente di niente: si è trattato di un errore banale di trascrizione e chissà come due minuti di penalità sono diventati due giorni! Incredibile da credere ma vero. Queste sono cose che possono succedere solo alla Dakar. Un peccato veniale si era trasformato in un peccato mortale. Per fortuna ogni cosa è stata messa a posto e alla settima partecipazione della sua carriera segna un brillante secondo posto con il camion della MM Technologies che si è rivelato indiscutibilmente il più veloce.

Con il reintegro di Macik l’Iveco porta a casa uno straordinario poker: al successo di Janus Van Kasteren (Boss Machinery team De Rooy) si aggiungono i piazzamenti da podio di Martin Macik (MM Technologies) e il terzo posto di Martin Van den Brink (Eurol team De Rooy) che ha preceduto il figlio Mitchel Van den Brink (Eurol team De Rooy).

L’Iveco registra un dominio che nella prima settimana di gara sembrava messa in discussione dal Praga V4S DKR di Ales Loprais, fermato dalle autorità dopo l’incidente che è costato la vita allo sprovveduto spettatore italiano. I critici sostengono che questa è una vittoria che conta meno perché non c’erano i camion Kamaz, che nelle ultime sei edizioni avevano scritto la storia dei bisonti della strada. I russi hanno pagato le sanzioni per l’attacco in Ucraina, ma non è certo una colpa di chi ha partecipato a questa Dakar durissima l’assenza dei grandi favoriti.

Dieci successi di tappa su quattordici frazioni disputate (oltre al prologo) testimoniano una superiorità tecnica che non è stata in discussione. Sarebbe bastata per sfidare i Kamaz? Non lo sappiamo, ma sarebbe sbagliato delegittimare un’affermazione che non si può mettere in dubbio. Auguriamoci che l’anno prossimo i russi possano tornare (vorrebbe dire che la guerra si sarebbe conclusa) per trovare una risposta…

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