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Dakar, Metelli: "La più bella speciale mai disputata finora"

Il pilota italiano oggi ha avuto delle difficoltà di navigazione ed anche con le dune, ma si è proprio goduto il percorso che portava da San Salvador de Jujuy a Tupiza, chiudendo con il 56esimo tempo.

#53 KTM: Livio Metelli

Foto di: Livio Metelli

#53 KTM: Livio Metelli
#53 KTM: Livio Metelli

Livio Metelli arriva al bivacco di Tupiza 56esimo al termine della quarta tappa della Dakar 2017, recuperando un po' di posizioni dopo la sfortuna della prima tappa. Si siede a mangiare al bivacco e quando chiede del risultato di Botturi scopre che il suo amico del cuore si è fatto male e si è ritirato. Domanda come, dove e capisce subito in quale punto è caduto il Bottu perchè in quel tratto si faceva davvero fatica a stare in piedi.

Poi comincia a raccontare la sua speciale: "La navigazione oggi è stata difficilissima, prima delle dune, proprio all'inizio, ho anche saltato un wpt di sicuro e poi devo essere anche andato troppo veloce in un limite di velocità, però vabbè, è stato un errore mio. Ho fatto due giri cercando quel benedetto wpt ma poi mi sono detto, non posso stare qui a perdere due giorni, pazienza e me ne sono andato".

E poi dalle difficoltà di navigazione si è passati alle altre: "Sono entrato nelle dune e ci sono rimasto dentro. La sabbia era bagnata e pesantissima e la moto non va avanti, in prima, giochi di frizione, ti aiuti con i piedi ma tirarsi fuori è stata tostissima. Poi una volta uscito ho trovato un punto di vegetazione e sabbia e solo dopo sono arrivato alle dune, quelle altissime. Anche in quel caso sabbia pesante, ma io mi sono infilato in un canale perchè ho visto della vegetazione e ho pensato che magari lì il terreno fosse più duro e mi sono trovato con Luca Manca. Era senza frizione ormai e siamo rimasti lì insieme, abbiamo tirato un po' il fiato e poi siamo usciti e ripartiti insieme".

E a quel punto sono arrivate le dune altissime, quelle da 3.000 metri annunciate da mesi da Marc Coma, direttore sportivo della Dakar. "Spettacolari, fantastiche, sembrava di essere in Africa. Ugualmente bagnate, però almeno riuscivi a salire".

Dopo la neutralizzazione, nella seconda parte della tappa, Metelli ha avuto la sensazione di aver riconosciuto il tratto di speciale: "Secondo me l'avevamo già fatta, o almeno io l'ho riconosciuta. Tutta nei canyon, a strapiombo dentro il fiume, in mezzo ai villaggi, con dei colori pazzeschi con la terra giallo zafferano, poi rossa, poi nera. Bellissimo, e per finire siamo entrati in questo fiume, bello lungo, ma anche rognoso, con pietre tonde e grosse, piante, ci trovi di tutto e devi attraversare tante volte l'acqua. Massima attenzione ma Luca, che era con me, è anche caduto – ridacchia sornione - senza conseguenze, però".

E conclude dicendo: "Per me al momento, la più bella speciale mai disputata finora” si riferisce alla Dakar 2017, ma anche a quella 2016 che era stata la sua prima".

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