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Intervista

Dakar: Luca Lorenzato, un meccanico tricolore al servizio di Al-Attiyah

Sulla Hi Lux del concorrente del Qatar lavora un ragazzo di casa nostra: scopriamo assieme chi è di cosa si occupa esattamente in questa Dakar.

Luca Lorenzato lavora sulla macchina di Nasser Al-Attiyah

Luca Lorenzato lavora sulla macchina di Nasser Al-Attiyah

Nasser Al-Attiyah, Toyota Gazoo Racing, Carlos Sainz, Peugeot Sport
#301 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel
#301 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel
#301 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel
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#301 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel
Nasser Al-Attiyah, Toyota Gazoo Racing
#301 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel
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#301 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel
#301 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel
#301 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Mathieu Baumel

Gli italiani alla Dakar non sono solo piloti. Ci sono anche meccanici che da anni lavorano nelle fila dei team ufficiali, e con successo.

Uno di loro è Luca Lorenzato, 36 anni, che da quattro anni collabora con il team Toyota Overdrive, ma nelle gare più importanti, come appunto la Dakar, viene 'dato in prestito' alla Toyota Gazoo Racing SA e si occupa della Hi Lux di Nasser Al Attiyah. Per lui questa 40a edizione è la nona Dakar.

“Ho cominciato nel 2007, quindi l'ultima in Africa, nelle fila del team italiano Tecnosport e seguivo la vettura di Kenjiro Shinozuka, che è il mio mito comunque in queste gare anche se non corre più da anni. Sono poi rimasto per alcuni anni con il team di Como, nella Dakar in Sud America”.

Una parentesi con il team Orobica Raid ai tempi della Pandakar e da quattro anni poi in Toyota.

“Il mio primo anno viaggiai in assistenza veloce, in camion, nella categoria T4, una esperienza indimenticabile, in tutti i sensi. Poi sono passato all'assistenza a terra: il mio primo pilota è stato Bernhard Ten Brinke, nell'anno in cui prese fuoco la sua Toyota mentre stava andando veramente bene e poi negli ultimi due anni mi hanno spostato sulla vettura di Nasser Al Attiyah”.

Lo scorso anno visto il ritiro fin dai primi giorni del pilota del Qatar, Luca venne utilizzato come jolly, di rinforzo sulle altre vetture in gara, supporto degli altri meccanici quando serviva. Quest'anno invece è ben concentrato sulla vettura che al momento occupa la terza posizione assoluta in classifica.

“Siamo in prestito, diciamo così, io e un altro ragazzo di Overdrive a Gazoo Racing e sulla vettura di Nasser ognuno è responsabile di una parte della vettura: io di solito mi occupo della trasmissione posteriore e delle sospensioni. Ogni macchina ha quattro meccanici più un pulitore. Fondamentalmente la figura del capo non c'è nel nostro team.”

In altri team ogni vettura ha un suo capo meccanico, qui invece no. L'altro ragazzo di Overdrive che lavora con me è francese e quindi di conseguenza è quello che più si confronta con il copilota di Al Attiyah, Mathieu Baumel, che appunto è francese. Lui tiene i contatti e fa il PR – diciamo così – fra i meccanici e l'equipaggio. Poi ovviamente facciamo tutti capo agli ingegneri e sono loro che ci dicono quello che dobbiamo fare”.

Impossibile non chiedergli che tipo di persona è Nasser Al Attiyah al di fuori dell'abitacolo: “Beh, devo dire che Nasser con noi è una persona meravigliosa. Ed anche il suo copilota Baumel, è davvero una bella persona, gentile, disponibile. Sono tutti e due adorabili e io mi trovo molto bene. Sono contento di questa Dakar, funziona tutto a meraviglia fra noi”.

Il contratto di Lorenzato non è a tempo indeterminato, ma viene chiamato a seconda delle sue esigenze e disponibilità: “In questo caso ho un contratto specifico per la Dakar. Ho cambiato lavoro da poco nella mia vita di tutti i giorni e adesso dovrò capire come organizzarmi nel caso mi chiamino anche per le prossime gare”.

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