Dakar, Loeb penalizzato e furioso: "Commissari incompetenti!"
Loeb è stato penalizzato di 5 minuti per non aver rispettato i limiti di velocità imposti in un tratto di tappa, ma il GPS non ha funzionato e non ha avvertito l'equipaggio. Séb ha cercato di spiegare le sue ragioni, ma non è stato ascoltato. Da qui, la sua furia...

Una furia. Sébastien Loeb, 9 volte campione del mondo Rally, alla fine della quarta tappa della Dakar 2021, ha puntato il dito in maniera feroce contro i commissari di gara dopo aver chiuso al quarto posto e aver artigliato lo stesso piazzamento nella classifica generale.
Loeb ha ricevuto una penalità di 5 minuti aggiunta al suo tempo complessivo di gara per eccesso di velocità dopo la giornata di mercoledì, che lo ha relegato al settimo posto di tappa e al settimo assoluto.
Questo ha fatto inferocire il "Cannibale", che, tramite un lungo post sulla propria pagina Instagram, ha sfogato tutta la sua frustrazione sportiva.
"Chi mi conosce un po', sa che raramente mi lamento. Ma stasera ho bisogno di condividere con voi l'incompetenza del collegio dei commissari di un evento mitico come la Dakar", ha attaccato l'alsaziano.
"Siamo appena stati penalizzati di 5 minuti per aver superato il limite di velocità in zona controllata. In tutte le mie partecipazioni, in tutte le tappe e in tutte le zone di controllo di velocità ho sempre fatto del mio meglio per rispettare questa norma. L'unica condizione è che il sistema GPS, tramite un allarme, ci dice quando entriamo in queste zone che, però, sono invisibili. Ecco perché abbiamo bisogno del segnale acustico. Oggi, nella zona in questione, l'allarme non si è attivato. Quindi non sono riuscito a fermarmi in tempo".
"Nonostante le nostre spiegazioni, ma soprattutto, nonostante il fornitore del sistema GPS abbia ammesso l'esistenza di un problema con l'attrezzatura implementata sulla nostra auto - cosa che, ovviamente, può capitare - la Direzione Gara non ha voluto sapere nulla e ha deciso di penalizzarci, sebbene stiano tutto il giorno dietro a una scrivania con un caffè, mentre noi stiamo correndo e rischiando la vita. Ci hanno imposto una penalità molto più grande a causa del guasto al GPS. Eppure il nostro guadagno, se c'è stato, sarà stato di 2 o 3 secondi, non di più".
"Sono una persona appassionata di sport, ma soprattutto un concorrente. E oggi, se corro alla Dakar, è soprattutto per lottare per il motivo per cui sono stato ingaggiato: firmare un risultato degno delle ambizioni della squadra e degno delle mie ambizioni. E, a causa di ciò, non c'è spazio per l'incompetenza o gli incompetenti".
Già nel 2019 Loeb attaccò duramente gli autori del roadbook per quelli che loro ritennero errori gravi nella prima fase della corsa. In quel caso i responsabili del roadbook accettarono le critiche, ma a Loeb ed Elena non venne restituito il tempo richiesto.

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Riguardo questo articolo
Serie | Dakar |
Evento | Dakar |
Sotto-evento | Stage 4 |
Piloti | Sébastien Loeb |
Autore | Giacomo Rauli |
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