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Dakar | Il nubifragio nel deserto crea l'inferno di fango a Ha'il

La Tappa 3 della Dakar 2023 è stata segnata dal violento acquazzone abbattutosi su Ha'il, coi giornalisti costretti ad arrangiarsi dopo aver ricevuto il permesso di dormire in sala stampa.

Atmosfera al Bivacco

"C'est le Dakar". Questo è ciò che si dice a tutti coloro che si avventurano per la prima volta nel bivacco della gara più dura del mondo, ed è bastata la terza tappa della 45ª edizione per capire di cosa si tratta davvero.

In un bivacco allestito ad Ha'il, vicino all'aeroporto regionale della città settentrionale dell'Arabia Saudita, gli organizzatori hanno creato un piccolo villaggio di circa 3.000 abitanti per un suggiorno di due notti consecutive.

Dopo un volo di circa quaranta minuti, nonostante chi viaggiava con la truppa della Dakar Rally si fosse svegliato diverse ore prima - intorno alle cinque del mattino - la pioggia ha fatto sentire la sua presenza e tutti hanno temuto il peggio: la neutralizzazione della Tappa.

E questo è avvenuto al chilometro 378, quando l'A.S.O. ha indicato che le classifiche sarebbero state prese in considerazione solo fino a quel punto a causa del terreno reso difficile dall'acqua.

Molta acqua, ma anche il vento sono stati i fattori che più preoccupavano i presenti, anche se la cosa più fastidiosa è risultata il fango, quando si cercava di camminare per qualche metro per cercare di ottenere dichiarazioni dai piloti.

#137 Nomade Racing: Mathieu Troquier

#137 Nomade Racing: Mathieu Troquier

Photo by: A.S.O.

Nessuno appariva dove di solito si rilassava prima di occuparsi della stampa, i meccanici erano incappucciati nelle loro felpe e i mezzi malmessi o quelli diretti al parco assistenza passavano attraverso il rettilineo principale del campo, che a volte non era più un deserto ma un pantano.

Nessuno sapeva cosa sarebbe successo o come sarebbe stata la notte in mezzo al nulla con un tempo così brutto, per cui gli organizzatori hanno dato ai giornalisti il permesso di lasciare i loro sacchi a pelo e le tende nella sala stampa nel tentativo di evitare di stare all'aperto.

La stragrande maggioranza ha fatto le valigie e ha continuato a lavorare sfruttando i collegamenti con Ha'il; è una vera e propria esperienza in cui non si sa se la prossima Tappa sarà cancellata a causa del terreno impraticabile.

Comunque sia, vivere la pioggia con le auto che rombavano a pochi metri di distanza, schizzare l'acqua dalle pozzanghere, correre avanti e indietro sotto il diluvio e chiedersi cosa sarebbe successo è stato ciò che ha reso tutto speciale.

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Photo by: A.S.O.

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