Dakar | E' polemica anche sugli orologi dopo la quinta tappa
L'equipaggio #410 tra gli SSV ha rischiato la squalifica, poi commutata in una penalità di 30 minuti, perché il navigatore Alexey Kuzmich indossava un orologio Casio differente da quello fornito dall'organizzazione. Quest'ultimo però ha polemizzato sui social, spiegando che la norma si era persa tra le numerose note inviate dalla direzione gara e che anche il suo era un orologio privo di GPS.
Foto di: A.S.O.
Dakar 2023 | Auto
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Introdotta la regola trovato l’inganno. Non è da quest’anno che i GPS sono banditi come recita il Regolamento FIA, ma considerato i moderni orologi che nascondo sofisticati GPS, da quest’anno l’articolo 9.1.6 vieta l’utilizzo di ogni tipo di orologio, fatta eccezione di quello consegnato dall’organizzazione. Per la prima volta, infatti, quest’anno, alle verifiche amministrative i co-piloti hanno ricevuto un bellissimo orologio Rebellion Dakar Edition fornito dallo sponsor dell’evento.
Pronti. Via. Non è stato fatto nessun controllo. La musica è invece cambiata ieri al termine della tappa 5. E’ bastata una verifica per confiscare una decina di orologi.
Il cambio di orologio è costato caro al team SSV #410 del team South Racing che vede al via il pilota saudita Yasir Seaidan accompagnato dal navigatore russo Alexey Kuzmich. Un’iniziale squalifica è stata trasformato in 30 minuti di penalità e l’ammonimento di squalifica in caso di qualsiasi altra scorrettezza.
Il navigatore russo Alexey Kuzmich ha così commentato la penalizzazione: "Prima di ogni partenza di ogni prova speciale viene controllato tutto l’equipaggiamento. Sin dalla prima tappa, ho sempre mostrato il mio orologio Casio, che possiedo da molti anni, e considero il miglior modello per i rally raid. Nessuno ha mai detto niente, perché l'orologio va bene ma non ha né GPS né Bluetooth. Niente".
"Proprio ieri, invece, hanno iniziato a controllare tutto all’arrivo della speciale e il mio orologio si è rivelato un problema. Capisco che le regole sono regole, ma ancora una volta gli organizzatori hanno distribuito prima gli orologi, e poi è arrivato il bollettino che si è perso in una marea di bollettini, regole, norme e appendici. E proprio durante le verifiche".
"A mia difesa posso dire che è impossibile tenere traccia di tutto. Se infatti è proibito, perché non è stato detto niente al Prologo? Se gli orologi sono proibiti, perché quelli dell’organizzazione no?"
"Orologio analogico per analogico, sempre orologio resta, indipendentemente dalla marca. Un’assurdità e ancora una volta tanta confusione. Un vero rompicapo districarsi nel regolamento FIA”, ha detto Kuzmich, chiaramente sui suoi social network.
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