Dakar, è caos con le penalità! Classifica sub-judice?
Clamorosi errori con le numerazioni dei WPT e delle sanzioni in termini di tempo. Direzione gara di auto e moto la pensano diversamente, road-book non più attendibili e piloti e team infuriati che potrebbero fare ricorso.
Foto di: Elisabetta Caracciolo
La prima grossa polemica a livello organizzazione incombe sulla Dakar dopo sole tre tappe. Anzi per la verità dopo solo una tappa. Quella del primo giorno, da Lima a Pisco.
Questione di penalità, e di wpt saltati. A tutti i piloti al traguardo è stata comunicata all'entrata al bivacco, a fine tappa, la penalità relativa al loro errore.
Perdita della tabella, come per Fausto Vignola, passaggio sull'arrivo al di fuori delle bandiere di segnalazione, come Alberto Bertoldi e Ivan Cervantes, o salto di un wpt.
A Livio Metelli per esempio, uno dei piloti penalizzati, è stato dato un foglietto in cui era scritto il suo numero di gara e il fatto che per un passaggio ad un WPT Non OK, in particolare il numero 7, veniva penalizzato. Arrivato alla sua tenda Metelli ha controllato la legenda che ogni giorno è riportata sulla prima pagina del road book e ha avuto la conferma che il wpt 7 costava, in termini di tempo, 20'.
Pazienza. Come lui anche altri piloti vedendo il valore di 20' non si sono preoccupati troppo. Due sere fa però verso le 20;30 alla pubblicazione delle classifiche di tappa i 20 minuti sono diventati 2 ore.
E i piloti che avevano visto affibbiarsi questa penalità, sia fra le moto, che fra quad e auto non erano pochi. Quando qualcuno è andato a chiedere informazioni in direzione gara si è sentito rispondere che l'organizzazione aveva fatto un errore e che sulla legenda del road book in realtà il wpt numero 1, cioè la partenza, non andava conteggiato perchè non è mai un wpt. Quindi tutti i punti dovevano scalare di uno, l'uno diventava il due, il due diventava il tre e il sette diventava l'otto con un cambio nella penalità da venti minuti a due ore.
Ovviamente c'è stata una ribellione ma la direzione gara moto e la giuria è stata irremovibile asserendo che i piloti moto non devono leggere il numero del CP ma il chilometraggio corrispondente.
Fino a qui diciamo nulla da eccepire. Se non fosse che la direzione gara auto invece la pensa esattamente in maniera contraria!
La direzione gara e la giuria auto hanno riconosciuto l'errore dell'organizzazione nel redarre la prima pagina del road book e quindi hanno senza indugio affermato che la penalità non sarà di 2 ore bensì di 20 minuti perchè questo era scritto sulla bibbia dei piloti e cioè, appunto, il road book. Quindi due direzioni di gara e due pareri diametralmente opposti.
Messo al corrente della cosa Marc Coma, direttore sportivo della Dakar, avrebbe detto – la cosa è riportata per cui il condizionale è d'obbligo – che la decisione doveva essere presa dalle due direzioni gara, ovviamente, ma che sarebbe comunque dovuta essere coerente e unanime. Appunto!
Ieri sera al bivaco di Pisco le cose sembravano rientrate e tutti aspettavano il verdetto della giuria moto che sembrava aver ripensato alla decisione. E invece nulla da fare!
Irremovibili hanno votato per le due ore e appena i team lo scopriranno arrivando al bivacco di San Juan de Marcona fioccheranno i reclami e la classifica, dopo soli tre giorni di gara, potrebbe esser messa sub-judice.
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