Dakar: Despres ora si mette al servizio di Sainz e Peterhansel
Essendo 48esimo e staccatissimo nella classifica generale, il pilota della Peugeot nella seconda settimana di gara si presterà a fare da assistenza veloce ai compagni di squadra, che sono primo e secondo.
Dakar 2018: Peugeot
Il 2018 chiude il programma Dakar di Peugeot: seguite la 3008 DKR alla caccia del successo per il Leone.
Cyril Despres non fa nulla per nascondere la sua frustrazione dopo il suo scivolone in classifica alla Dakar 2018, avvenuto nella tappa ad anello di San Juan de Marcona, il 9 gennaio. L'incidente che ha strappato via la sua ruota posteriore destra qualche giorno fa, privandolo del piacere della lotta per la vittoria in questa quarantesima Dakar che fa comunque gola a tutti, proprio per il suo alto livello e le sue difficoltà.
Non la nasconde perchè lui era venuto a correre questa sua quarta Dakar con Peugeot con due piani ben chiari in mente: "Il primo era di far vincere il team e di riportare ancora una volta Peugeot sul podio. Il secondo quello di essere io a farlo, a vincere la gara".
Ora che il piano B è fallito a Cyril toccherà il ruolo di assistenza veloce e ammette di essere onorato di fare da fedele scudiero di Stephane e Carlos. "La Dakar è una gara che richiede un intero anno di preparazione e quindi è chiaro che quando vedi sfumare tutte le possibilità di vittoria non puoi essere contento. Ma ora sarò di sostegno ai miei compagni di squadra".
Poi ripercorre i momenti salienti della sua Dakar: "Mi sono divertito all'inizio, mi sono tolto delle soddisfazioni compresa quella di vincere una speciale – l'anello di Pisco - e poi è arrivato quello che non esito a definire il giorno più complicato della mia carriera e della mia vita da pilota, restare per dieci ore in speciale, nel deserto, tentando di riparare e fissare il meglio possibile la nostra DKR3008 insieme all'equipaggio del camion di assistenza veloce".
"Sono cose che sai che possono accadere, e che ti aspetti in una gara come la Dakar, così come la vittoria, ma sai che può succedere quando stai correndo dando il meglio di te stesso. Il tuo primo avversario in questa gara è il deserto, devi dare il cento per cento quando lo attraversi, cercando di non cadere nelle sue trappole, sulle dune. Le avevo già affrontate anni addietro con la moto e sapevo quanto fossero insidiose".
Ora dalla sua 48esima posizione in classifica generale Cyril, insieme al suo copilota, David Castera, si occuperà dell'assistenza veloce e c'è da giurare che già per la tappa marathon La Paz-Uyuni partirà con una macchina ben più pesante di quella dei suoi compagni di squadra, con qualche ricambio e magari anche gomma in più da fornire in caso di bisogno, pronto anche a sacrificarne una delle sue se necessario a chi sta lottando per la vittoria.
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