Dakar | De Villiers: "Sui social ho avuto anche minacce di morte"
Giniel De Villiers, pilota ufficiale Toyota che ha investito 2 moto nelle prime due tappe della Dakar 2022 a causa del mal funzionamento del sistema Sentinel, ha affermato di aver ricevuto minacce di morte via social per i due incidenti fatti a inizio gara.
Foto di: Red Bull Content Pool
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Giniel De Villiers si è trovato suo malgrado a essere tra i protagonisti della Dakar 2022, ma non certo per le prestazioni - pur buone - ma per aver investito un paio di piloti della categoria Moto nell'arco di 24 ore. Il primo di questi nella Tappa 1 e, il secondo, nella prova del giorno successivo.
Per questo motivo il collegio dei commissari di gara gli aveva inflitto due penalità di tempo da aggiungere a quello complessivo di gara, per un totale di 5 ore e 5 minuti. Toyota ha poi fatto appello, portando nuove prove che hanno convinto i commissari a togliere la penalità di 5 ore e permettendo al pilota sudafricano di tornare in lotta per il podio e per la vittoria.
"Abbiamo fatto il massimo possibile per non investire quella moto. E' molto difficile correre sulle dune, perché ci sono piloti che sono proprio dietro. E' un peccato quanto accaduto. L'indagine fatta dai commissari non era corretta. La cosa buona è che la penalità di 5 ore è stata tolta e ora siamo di nuovo in gara", ha dichiarato De Villiers nel giorno di riposo della 44esima edizione della Dakar.
Il pilota di Toyota Gazoo Racing South Africa ha poi raccontato ciò che ha dovuto affrontare nel corso degli ultimi giorni. Sui social tante persone si sono scatenate con commenti molto duri nei suoi confronti, arrivando addirittura a minacciarlo di morte. Questo ha toccato profondamente De Villiers, il quale ha poi spiegato per quale motivo abbia involontariamente investito i due centauri.
"Naturalmente nel corso di questi giorni è stata dura. Sappiamo quanto sia dura sui social, con persone che ti dicono qualunque cosa, anche minacce di morte. E' incredibile. E' la prima volta che mi è capitata una cosa del genere. So che questo avviene quando le persone che scrivono non conoscono la situazione, non sanno niente perché non sono qui. Sono seduti a casa ed è molto facile commentare qualcosa quando non si conoscono davvero i fatti. Ma comunque è abbastanza sconvolgente leggere questo tipo di cose, non è bello. Quindi sono felice che questo sia passato, sia ormai alle nostre spalle".
#207 Toyota Gazoo Racing Toyota: Giniel De Villiers, Dennis Murphy, #201 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Matthieu Baumel
Photo by: Red Bull Content Pool
In seguito ai due incidenti, il sudafricano vincitore dell'edizione 2009 della Dakar è andato a parlare con entrambi i piloti coinvolti negli incidenti per assicurarsi delle loro condizioni e per cercare di spiegare l'accaduto. Per il primo di questi, César Zumaran, fortunatamente ancora in gara, le cose si sono risolte con una chiacchierata. Per il secondo (un pilota marocchino alla prima apparizione al rally raid in Arabia Saudita), De Villiers ha voluto promettere di pagare un nuovo mezzo e l'iscrizione alla Dakar 2023. Un bel gesto dopo quanto accaduto nella Tappa 2.
"Ho parlato con entrambi i motociclisti, sono entrambi ragazzi molto gentili. Mi sono scusato profondamente con loro per quello che è successo. Anche se a volte, va detto, è molto difficile il luogo in cui corriamo. E' estremamente difficile. Penso ancora che dobbiamo cercare di migliorare ulteriormente la sicurezza, perché se hai moto e auto che corrono sullo stesso percorso con le dune com'è già capitato, è davvero molto difficile".
"Il sistema Sentinel della mia vettura non ha funzionato e ci siamo lamentati sin dalla Tappa 1, dove abbiamo accumulato un ritardo di 12 minuti. Non funzionava correttamente. Quindi non abbiamo sentito l'allarme per tutta la prova e solo 2 giorni fa lo hanno riparato. Si sono resi conto che non funzionava correttamente, quindi non abbiamo potuto ricevere un avviso nelle situazioni in cui avevamo veicoli vicini a noi".
"Devo ammettere di essere stato molto fortunato a evitare il secondo motociclista. L'ho fatto istintivamente, perché non avrei avuto alcun modo di vederlo dietro la duna. La cosa più importante, però, è che entrambi i ragazzi stiano bene. Il primo ragazzo è in gara ed è una cosa molto bella. Ho parlato anche con lui. Per quanto riguarda il secondo ragazzo mi spiace davvero tanto per lui perché la sua moto era danneggiata e non poteva continuare".
"Ci assicureremo che abbia una moto per il prossimo anno e pagheremo la sua iscrizione alla Dakar 2023. Per lui era la prima Dakar e non ha potuto godersi completamente la gara. Farlo correre il prossimo anno è il minimo che possiamo fare ed è anche nello spirito della Dakar. Quello che non è nello spirito della Dakar è ciò che è successo negli ultimi due giorni, con gli insulti ricevuti. Ma cerchiamo di lasciarcelo alle spalle e concentrarci per il prosieguo della gara", ha concluso De Villiers.
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