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Intervista

Dakar, De Rooy: "Non credevo di andare al comando!"

L'olandese del team Petronas Iveco conquista la testa fra i camion, staccando i temibili Kamaz dei russi

#501 Iveco: Gerard de Rooy, Moises Torrallardona, Darek Rodewald

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willyweyens.com

#501 Iveco: Gerard de Rooy, Moises Torrallardona, Darek Rodewald
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#501 Iveco: Gerard de Rooy, Moises Torrallardona, Darek Rodewald
#501 Iveco: Gerard de Rooy, Moises Torrallardona, Darek Rodewald

Gerard De Rooy ha vinto la seconda tappa di questa Dakar riservata ai camion: l’olandese di 35 anni, pilota di punta del team Petronas De Rooy Iveco si è portato in testa alla classifica assoluta dei “bisonti” lasciando a un distacco di 2'35” il Kamaz di Eduard Nikolev alla conclusione dell’ottava tappa che ha portato la carovana da Salta a Belen. De Rooy l'aveva preannunciato che nella speciale dopo il riposo divisa in due tronconi cronometrati, sarebbe andato all’attacco perché finalmente cominciava la Dakar che piace a lui, dove non conta solo la velocità pura, ma anche la tattica e la navigazione.

Gerard non nasconde di aver avuto anche un pizzico di fortuna...
“Stamattina i camion partivano mescolati alle auto e il mio Iveco Petronas scattava in quarta posizione fra mezzi pesanti. Fra i due Kamaz, il Man di Versluis e il mio Powerstar c’era anche una macchina: sono stato fortunato perché sono riuscito a superarla quasi subito, evitando la polvere che mi avrebbe rallentato molto il passo. E allora sono partito in caccia del Man di Versluis quando Peter ha bucato una gomma e si è dovuto fermare per sostituire il pneumatico. Così noi siamo andati davanti, senza nessun fastidio”.

Nel secondo tratto della speciale De Rooy ha sferrato il suo attacco:
“I due camion Kamaz stamattina erano partiti con la chiara intenzione di vincere, ne sono più che certo. Sapevo che almeno uno dei due avrebbe spinto molto forte e così è stato. Il secondo pezzo della speciale era proprio il tipo di pista che piace i russi: c’era tanto fuoripista, tanta sabbia e un sacco di curve che loro tagliano di netto, andando sempre dritti. Adottano un modo di guidare che sicuramente paga, visto che si è molto veloci, ma si prendono anche un sacco di rischi”.

Il portacolori del team Iveco Petronas non è stato certo a guardare…
“Trovandomi dietro ai Kamaz potevo vedere davanti a me la loro traccia e, quindi, potevo controllare tutto quello che stavano facevano. Non nego di aver spinto molto anche io, ma quando sono arrivato al traguardo con un vantaggio di 2 minuti e 35 secondi su Nikolaev quasi non potevo crederci. Sinceramente pensavo che il gap dal russo fosse molto più ridotto. E mai più mi sarei aspettato di infliggere così tanti minuti anche agli altri avversari”.

In terza posizione è arrivato Karginov, sull’altro Kamaz, a oltre 5 minuti, quindi il Tatra di Valtr che ha concluso a 13 minuti:
“E' un distacco incredibile per una speciale che in fondo non era così lunga”.

E domani i camion ripartiranno mescolati alle auto: anche se l’Iveco Petronas sarà il primo dei mezzi pesanti a prendere il via, De Rooy non dovrà aprire la strada navigando, lasciando la traccia ben visibile per gli avversari..
“Staremo a vedere come andrà domani: se dovesse essere una speciale veloce, dovremmo fare un bel lavoro come oggi. Se, invece, sarà un tratto cronometrato con dune e tanta navigazione, staremo a vedere. Gli equipaggi Kamaz oggi ci sono rimasti davvero male perché erano sicuri di vincere. Domani, proprio per questo motivo, saranno molto… nervosi!”.

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