Dakar | Castera: "Nuovo bonus per penalizzare meno la top 3 moto"
Il direttore della Dakar fa il punto della situazione a soli due giorni dal via dell'edizione 2023, la quarta in Arabia Saudita. Tra le novità c'è l'introduzione di un bonus per i primi tre classificati di tappa tra le moto: quando apriranno la pista avranno un abbuono di tempo per ogni chilometro percorso prima di arrivare al primo rifornimento.
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Il clima al Sea Camp è quello del primo giorno di scuola. Il bivacco che ospita il circus della Dakar nella fase iniziale del Rally, è animato dai saluti di concorrenti, team di assistenza, giornalisti e staff che si incontrano a distanza di anno. Il sole e il mare, con il deserto sullo sfondo coronano una cartolina che tutti, professionisti e amatori, hanno sognato nei lunghi mesi di preparazione.
Questo vale anche per il direttore della Dakar David Castera, che prima di vestire i panni di condottiero di una carovana di oltre tremila avventurieri e 50 nazionalità è stato lui stesso pilota. A capo di una macchina organizzativa impressionante, Castera ripercorre le sfide di questa 45° edizione.
Tra le novità un bivacco globale per tutti i concorrenti prima della partenza. Da dove nasce questa esigenza?
“Avevamo sperimentato questa formula in Marocco in tempi di pandemia e secondo me può essere ripetuta. Avere le verifiche tecniche e amministrative al bivacco semplifica la logistica. La zona per lo shakedown dei mezzi è a solo 50 km e ci fermeremo anche per il prologo e la prima speciale. Non solo, questa soluzione ci aiuta anche sul piano della sicurezza. I controlli di persone e mezzi sono stati rafforzati, così come tutto il servizio durante il rally”.
Di che numeri stiamo parlando?
“E’ un lavoro congiunto con le autorità locali con coinvolge polizia e militari. Non conosco ancora i numeri esatti, ma lo scorso anno si parlava di circa 30mila unità per tutta la durata del rally”.
Quale è stata la sfida più grande per la macchina organizzativa della ASO?
“Il lavoro che non si vede: le autorizzazioni, i permessi, prima ancora della definizione del percorso. Abbiamo lavorato tanto, ma è una somma di dettagli. Ci sono poi incognite, come il meteo, che non possiamo controllare. Bastano due giorni di pioggia per rivoluzionare la corsa”.
E a livello sportivo?
“Non commettere errori. Ne basta uno per cambiare la storia del nostro sport! Lo abbiamo visto lo scorso anno con un punto nel road book non sufficientemente chiaro. Con la consegna dei roadbook al mattino, l’uso dei colori e tanta attenzione speriamo che non si ripeta. Ma non è facile perché geograficamente il territorio presenta così tante piste che sarebbe impossibile riportarle tutte in una nota”.
A livello di regolamento auto e moto è stato fatto tanto per rendere la corsa più equilibrata...
“Questo era l’obiettivo e sono contento che sia stato recepito. Non è stato facile perché occorre ricordarsi che i nostri piloti sono per l’80% amatori per cui anche la seconda settimana potrebbe apparire 'facile' in termini di lunghezza ma in realtà è molto impegnativa per loro. Basti pensare che i chilometri di dune che fino allo scorso anno si percorrevano in tre giorni in questa edizione sono concentrati in tre ore!”.
A proposito di equilibrio, come vede la competizione tra le auto?
“Mi aspetto una bella lotta. I favoriti? Nasser Al-Attiyah, Carlos Sainz, Stephane Peterhansel e Sebastien Loeb. Quattro top driver, due dei quali del Team Audi”.
Quanto ha spostato l’asticella l’arrivo della Casa tedesca?
“Audi ha lavorato tanto e può contare su una tecnologia e un budget che non ha pari al bivacco. Un po’ come successo con Peugeot: un impressionante dispiegamento di forze con un solo obiettivo. Vincere. Lo stesso succede con Audi. Dal punto di vista sportivo ci siamo operati per un regolamento più equilibrato, ma per quel che riguarda il duro lavoro delle singole squadre e il budget investito, questo non lo possiamo controllare e non è certo proibito”.
Infine uno sguardo alla corsa in moto. Quali le novità?
“Quest’anno abbiamo introdotto il bonus per i primi tre piloti affinché aprire pista non sia così penalizzante. Nella prima parte di ogni speciale ci sanno dei punti GPS che i piloti apripista dovranno validare. Per il primo pilota si calcolerà un secondo e mezzo per chilometro percorso fino al primo rifornimento e questo tempo verrà scalato dal totale della speciale. Il bonus prevede un secondo per il secondo pilota, mezzo secondo per il terzo. Mi aspetto una bella lotta, aperta sino alla fine. E che vinca il migliore. Il pilota moto resta il più completo: deve sapere navigare, essere veloce e resistere alla fatica. Tre elementi che rendono il nostro sport così speciale”.
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