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Dakar, Camion, Tappa 14: Nikolaev centra il terzo successo con Kamaz!

Lo zar replica nel 40ennale della Dakar il successo 2017 e del 2013, che si aggiunge a quello del 2010 quando era il meccanico di Chagin. Eduard ha costreto alla resa Villagra con l'Iveco Powerstar. Il secondo Viazovich (Man) è staccato di quasi 4 ore!

#500 Team Kamaz Master: Eduard Nikolaev, Evgeny Yakovlev, Vladimir Rybakov

#500 Team Kamaz Master: Eduard Nikolaev, Evgeny Yakovlev, Vladimir Rybakov

Eduard Nikolaev, Team Kamaz Master
#500 Team Kamaz Master: Eduard Nikolaev, Evgeny Yakovlev, Vladimir Rybakov
#512 Maz: Siarhei Viazovich, Pavel Haranin, Andrei Zhyhulin
#304 Maz: Siarhei Viazovich
#507 Team Kamaz Master: Ayrat Mardeev, Aydar Belyaev, Dmitry Svistunov
Airat Mardeev, Team Kamaz Master
Airat Mardeev, Team Kamaz Master
#508 Iveco Powerstar: Artur Ardavichus, Serge Bruynkens, Michel Huisman
#508 Team De Rooy Iveco: Artur Ardavichus, Michel Huisman, Serge Bruynkens
#510 Liaz: Martin Macik, Frantisek Tomasek, Michal Mrkva
#511 Hino: Teruhito Sugawara, Mitsugu Takahashi

Ha imparato l’arte di guidare i camion facendo il meccanico di Vladimir Chagin: vinse la sua prima Dakar nel 2010 completando l’equipaggio del mitico russo che ne aveva vinte sette. Ora a 33 anni Eduard Nikolaev ha tutte le carte in regola per essere soprannominato lo zar, l’appellativo con il quale tutti conoscevano proprio il vecchio, mitico Chagin.

Il russo si è aggiudicato la 40esima edizione della Dakar guidando il Kamaz 4326: Eduard ha replicato il successo dello scorso anno e quello del 2013. Se l’affermazione della passata edizione era stata impreziosita dall’aver battuto Gerard De Rooy, che quest’anno ha preferito la più facile concomitanza dell’Africa Eco Race, quella appena conclusa è stata un’edizione degna della sua storia africana.

E’ stata una Dakar durissima dal primo all’ultimo giorno, in grado di riservare brutte sorprese per le difficoltà del percorso e per le avversità meteorologiche (la nona tappa è stata annullata per il maltempo): se nel 2017 la gara Sud americana era parsa una lunghissima prova speciale di un rally iridato, quella del quarantennale ha messo a dura prova le doti di navigazione degli equipaggi e l’affidabilità dei bisonti.

Eduard Nicolaev ha sempre dato la sensazione di poter controllare l’andamento della corsa perché in classifica generale è stato terzo il primo giorno e poi è sempre rimasto testa fino al sorpasso di Villagra a Chilechito per appena un secondo. Un episodio, ma subito dopo ha ripreso le redini della corsa fino all’arrivo di Cordoba.

Si è aggiudicato appena tre speciali, ma da buon capo squadra ha saputo dosare le forze, andando all’attacco solo quando serviva: nella terza tappa aveva anche messo il suo Kamaz su un fianco. Una brutta divagazione che poteva costare la gara e che è stata pagata solo con una sosta di mezz’ora, recuperando poi un buon quarto d’ora sugli avversari anche se il mezzo non era certo in ordine!

Il team Master ha dovuto ricorrere alla sua perfetta organizzazione per vincere questa Dakar, perché per ben due volte Nikolaev ha dovuto attendere l’arrivo del fidato Airat Mardeev per “cannibalare” dei pezzi dal suo camion e riprendere la gara. I russi hanno mostrato un grande spirito di squadra e una regia perfetta, ma non hanno dovuto sbagliare niente per mettere alle corde uno straordinario Fabrizio Villagra.

L’argentino con l’Iveco Powerstar del team De Rooy nei colori YPF è stato una vera spina nel fianco dell’armata Kamaz: El Coyote è stato l’unico protagonista a reggere il passo dello zar, contendendogli il successo fino alla vista di casa, Cordoba. In realtà si è fermato prima, proprio alle porte di quello che poteva essere un trionfo di chi sperava di essere profeta in patria.

Un ritiro tattico che ha coperto una presunta irregolarità. E l’inevitabile squalifica che avrebbe macchiato una prestazione eccezionale. L’ex rallista, alla quarta presenza alla Dakar, dopo un podio nel 2016, ha lottato per il primato venendo allo scoperto nei momenti più difficili, con una spavalderia dettata forse da un mezzo vincente sulla carta.

L’uscita di scena molto in sordina di Villagra, ha lasciato accesi i riflettori su Ton Van Genugten: l’olandese ha avuto la sua giornata terribile ieri nello stesso momento dell’argentino, ma ha stretto i denti per arrivare al traguardo con un grande ritardo che lo ha fatto uscire dalla top ten, mentre avrebbe meritato di rimanere in zona podio.

Ton si è tolto la soddisfazione di vincere l'ultima speciale davanti al Liaz di Macik, totalizzando quattro successi di tappa, regalando così la sesta affermazione all'Iveco che ha preceduto la Kamaz ferma a cinque, mentre Maz e Tatra si sono accontentate di una frazione per una. La caparbietà di Van Genugten alla fine è stata premiata con un ottavo posto nell'assoluta.

Il regolarista Siarhei Viazovich ha portato un secondo posto davvero insperato alla Maz: si è imposto solo in una speciale, ma non ha mai avuto grandi defaillance. Il bielorusso di MInsk è certamente la rivelazione della Dakar nei camion perché è la prima volta che si classifica nelle posizioni che contano, anche staccata di quasi quattro ore dal vincitore.

Siarheisi è messo alle spalle Airat Mardeev, il giovane pilota Kamaz che ha rinunciato alle sue velleità di classifica perché è finito al 17esimo posto già nella seconda tappa, producendosi poi in una rimonta che lo ha riportato a salire sul podio solo per i problemi che hanno fermato i due Iveco di punta.

Airat, nei momenti clou della corsa, si è messo a disposizione di Nikolaeuv, facendogli da assistenza veloce: la terza piazza, quindi, è tanta cosa. E' rimasto fuori dal podio Artur Ardavichus con il miglior Iveco classificato: l'azero ha disputato una gara senza infamia e senza lode, riuscendo a stare davanti a Martin Macik che con il Liaz qualche spunto di velocità lo ha mostrato e al giapponese Teruhito Sugawara positivo con l'Hino.

Da segnalare che nei primi dieci sono finiti sette camion di sette marchi diversi...

La classifica finale

14. Tappa (Cordoba - Cordoba)
Speciale di 120 km - trasferimento 166 km – totale 286 km

Pos. Pilota/navigatore Camion Tempo/distacco
1 Nikolaev-Yakolaev-Rybakov Kamaz 4326 54.57'37"
2 Viazovich-Haranin-Zhyhulin Maz 5309RR 3.57'17"
3 Mardeev-Belyaev-Svistunov Kamaz 4326 5.22'34"
4 Ardavichus-Bruynkens-Huisman Iveco Powerstar 6.38'22"
5 Macik-Tomasek-Mrkva Liaz 111.154 7.58'45"
6 Sugawara-Takahashi-Zhyhulin Hino 500 Series 8.10'16"
7 Huzink-Buursen-Roesink Renault Truck 9.19'23"
8 Van Genugten-Der Kinderen-Willemsen Iveco Powerstar 9.24'54"
9 Van den Heuvel-Van Oort-Van Rooij Scania 9.55'05"
10 Sotnikov-Akhmadeev-Mustafin Kamaz 4326 10.03'47"

 

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