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Dakar Camion: scopriamo qual è il vero segreto Kamaz

Andiamo a scoprire come mai la Kamaz ha collezionato la 18esima vittoria alla Dakar, festeggiando anche una storica tripletta che non si ripeteva dal 2015. Non c'è solo una superiorità tecnica dei camion 43509, ma c'è un'intera città, Naberezhnye Chelny, nata e cresciuta intorno alla fabbrica, che vive per imporsi nel Rally Raid più famoso. C'è una scuola karting che forma i futuri piloti e li alleva con mezzi OTK forniti da Alonso. E, inoltre...

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

Red Bull Content Pool

Era dal 2015 che il team Kamaz Master non festeggiava una tripletta alla Dakar nella categoria dei camion. La squadra russa partecipa al Rally raid dall’edizione 1990 e alla trentesima presenza ha collezionato la 18esima vittoria.

I numeri nudi e crudi testimoniano una superiorità che sarà difficile arginare, sebbene nella classifica generale della Top-10 all’arrivo di Jeddah ci siano altri cinque marchi: Iveco, MAZ, Praga, Renault Truck e Tatra, segno che non è certo la concorrenza quella che manca.

E, anzi, a dirla tutta verrebbe da dire che su certi fondi il MAZ 6440RR di Siarhei Viazovich e l’Iveco Powerstar di Martin Macik sono sembrati più veloci dei Kamaz 43509, ma alla conclusione degli 8 mila chilometri percorsi in lungo e in largo per la penisola dell’Arabia Saudita sono stati i mezzi russi a fare una grande differenza. Per gli effetti della pandemia la Kamaz nel 2021 non ha proposto un nuovo camion, ma ha solo aggiornato il 43509.

La Kamaz Master non è solo una squadra che partecipa alla Dakar e, in generale, ai principali Rally raid in calendario (ha vinto cinque Coppe del Mondo FIA), ma è una comunità che rappresenta un intero territorio. Non è solo un team con un camion competitivo, ma un modo di rappresentare la Repubblica del Tatarstan, un territorio che si trova a 800 km da Mosca delimitato dai fiumi Volga e Kama e dalla catena degli Urali, abitato da meno di 4 milioni di persone, nel motorsport mondiale. Ed è diventato un orgoglio nazionale per l’intera Russia, tanto da meritare le attenzioni di Vladimir Putin.

Il Reparto Corse è una diretta emanazione della fabbrica di autocarri PTC Kamaz che, grazie ai Rally raid, si è guadagnata una solida fama e un grande mercato. Naberezhnye Chelny è la sede della Kamaz, la fabbrica di camion nata nel 1969 che è la più grande della Russia.

Dmitry Sotnikov, il vincitore della 43esima edizione della Dakar, è nativo proprio di Naberezhnye Chelny. Ha centrato la sua prima affermazione all’ottavo tentativo: “Sono senza parole, sono sopraffatto dalle emozioni. Continuo a non credere che abbiamo vinto. Stavamo cercando questa vittoria da diversi anni, avvicinandoci gradualmente. E ora sono molto felice per questo risultato raggiunto. Sono molto orgoglioso per tutti i ragazzi dell’equipaggio, il copilota Ruslan Akhmadeev e il meccanico Ilgiz Akhmetzianov che hanno fatto un lavoro straordinario”.

“Non si tratta solo della sfida sulle piste, ma anche del lavoro svolto del team di assistenza che ci ha permesso di conquistare una storica tripletta”. Anton Shibalov e Ayrtat Mardeev hanno completato il tris dell’Armata russa che è stata guidata da uno “stratega” d’eccezione che si è affiancato al team manager, Vladimir Chagin: parliamo di Eduard Nikolaev, il 36enne vincitore di 5 Dakar, che ha “teleguidato” la squadra con una lucidità estrema.

All’attacco nella prima settimana, sgominando la resistenza MAZ, e poi difendendosi nella seconda parte e lasciando che l’Iveco di Macik si prendesse tre successi di tappa, visto che contava solo razziare le tre posizioni del podio. In realtà la squadra è composta da “quattro moschettieri”.

Il quarto asso, Andrey Karginov, ha concluso solo settimo perché ha pagato un’ora e mezza di ritardo già nella prima tappa: il vincitore 2020 si è messo a disposizione dei compagni dando una mano ogni volta che ce n’era bisogno e ha saputo concludere la penultima tappa sebbene un masso colpito in piena velocità abbia spaccato la scatola del cambio facendo fuoriuscire quasi tutto l’olio: “Abbiamo percorso quasi 30 km con la trasmissione bloccata in quarta marcia e pensavamo che senza lubrificazione potesse rompersi il cambio. E, invece, siamo arrivati al bivacco e abbiamo fatto la riparazione. Fantastico!”.

Il capo spedizione Vladimir Chagin può essere soddisfatto: “Sono felice che quest'anno tutti e quattro i camion abbiano raggiunto il traguardo di una Dakar molto impegnativa”.

Ma qual è il segreto del team Kamaz Master? Non è solo un team vincente, ma l’espressione di una città di mezzo milione di abitanti che vive per vincere la Dakar. I bambini di Naberezhnye Chelny non crescono sognando di guidare una F1 al posto di Lewis Hamilton, ma ambiscono a correre la Dakar con un Kamaz.

Dal 2016 esiste il Kamaz-master Junior Team, una squadra di giovani kartisti che è composta dai 12 ragazzi più forti del club che raccoglie oltre 70 bambini che vengono allevati nel Karting Centre. Lo Junior team dispone, infatti, di kart OTK forniti da Fernando Alonso.

Naberezhnye Chelny non è solo un “incubatore tecnico” per gli autocarri, ma è una scuola di formazione di piloti che, prima di cimentarsi sui Kamaz, si fanno le ossa nei rally locali. Insomma niente viene lasciato al caso per proseguire una tradizione vincente alla Dakar.

Fra il centro ricerche Kamaz e la sede del team Master c’è anche un moderno centro fitness: i piloti e gli altri componenti della squadra hanno libero accesso alla palestra e alla sala massaggi oltre che a sauna, piscina e spazio relax. La preparazione fisica degli equipaggi, ma anche dello staff di assistenza, è curatissima, così come l’attenzione per scaricare la fatica e lo stress.

Nulla è lasciato al caso: c’è anche un centro di riabilitazione “Ariadna” allestito per seguire gli equipaggi dei camion che sono sottoposti a forti sollecitazioni e salti e non è raro che si registrino delle lesioni anche di una certa gravità alla colonna.

I medici del Centro scientifico Ilizarov, specialisti in neurochirurgia e ortopedia curano Sotnikov e compagni, mentre la loro preparazione fisica è nelle mani dei tecnici del Centro per l'innovazione del Comitato Olimpico Russo. E, dunque, si può ben capire come mai sia così difficile per chiunque attaccare la supremazia Kamaz.

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

Foto di: Red Bull Content Pool

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

Foto di: Red Bull Content Pool

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

Foto di: Red Bull Content Pool

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

#507 Kamaz - Master: Dmitry Sotnikov, Ruslan Akhmadeev, Ilgiz Akhmetzianov

Foto di: Red Bull Content Pool

#501 Kamaz - Master: Anton Shibalov, Dmitrii Nikitin, Ivan Tatarinov

#501 Kamaz - Master: Anton Shibalov, Dmitrii Nikitin, Ivan Tatarinov

Foto di: Red Bull Content Pool

#501 Kamaz - Master: Anton Shibalov, Dmitrii Nikitin, Ivan Tatarinov. #500 Kamaz - Master: Andrey Karginov, Andrey Mokeev, Igor Leonov

#501 Kamaz - Master: Anton Shibalov, Dmitrii Nikitin, Ivan Tatarinov. #500 Kamaz - Master: Andrey Karginov, Andrey Mokeev, Igor Leonov

Foto di: Red Bull Content Pool

#509 Kamaz - Master: Airat Mardeev, Dmitriy Svistunov, Akhmet Galiautdinov

#509 Kamaz - Master: Airat Mardeev, Dmitriy Svistunov, Akhmet Galiautdinov

Foto di: Red Bull Content Pool

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