Dakar | Camion: Macik porta al trionfo l'Iveco Powerstar
Il ceco alla 12esima partecipazione alla Dakar ha centrato il successo nella categoria dei camion con l'Iveco Powerstar della MM Technology. La Casa italiana ha dominato la scena mettendo otto mezzi nei primi dieci. Martin ha preceduto Loprais secondo con il Praga V4S DKR staccato di quasi un'ora. Terzo Van den Brink con il Powerstar dell'Eurol Rallysport, davanti al vincitore dello scorso anno, Van Kasteren. Bellina è ottimo ottavo con il camion dell'Italtrans curato dalla MM Technology.
Ha coronato il suo sogno: Martin Macik si è aggiudicato la 46esima edizione della Dakar riservata ai camion. Il ceco di 34 anni, dopo il secondo posto dello scorso anno alle spalle dell’amico Janus Van Kasteren, è riuscito a vincere alla 12esima partecipazione del raid più massacrante al mondo.
L’impresa è riuscita con l’Iveco Powerstar preparato dal suo team, MM Technology: le due M esprimono i due Martin Macik, padre e figlio, che sono soci in questa avventura.
Martin Sr nel 2003 aveva aperto le partecipazioni di famiglia alla Dakar, lasciando poi il testimone al figlio Jr che era entrato in azione dieci anni dopo come navigatore di Vlastimil Vildman, prima di decidere di guidare dopo due edizioni da co-pilota. La MM Technology è una struttura che negli ultimi anni è molto cresciuta, assicurando una preparazione del camion italiano molto spinta: il “Cenda”, come è stato soprannominato l’Iveco, è risultato indiscutibilmente il più competitivo e Martin in passato ha pagato la foga nel volere andare sempre a tutta, portando il giallo bisonte della strada al limite dell’affidabilità.
L’approccio di quest’anno di Macik è stato più ponderato: ha lasciato sfogare Janus Van Kasteren nelle prime fasi con il Powerstar del Boss Machinery team De Rooy FPT, per poi prendere le redini della corsa nella Tappa 48 Ore che ha ridisegnato la classifica generale. Martin ha attaccato duramente per altre due speciali dopo il giorno di riposo, nel quale il mezzo è stato completamente rialzato, e poi ha giocato come il gatto con i topi, controllando la gara e lasciando spazio prima al Renault ibrido di Gerd Huzinz e poi al Praga di Ales Loprais che in tutto di tappe ne ha vinte tre.
Questa volta Martin ha ascoltato i consigli del fido 'Frank' Tomasek, che, insieme al meccanico David Svanda, ha formato l’equipaggio negli ultimi cinque anni: la maturazione del ceco è anche frutto del lavoro del copilota, molto abile nei tratti più difficili di navigazione.
Questa Dakar, priva dei Kamaz per la seconda volta a causa dell’embargo FIA sui licenziati russi, è stata caratterizzata dalla netta supremazia Iveco che ha vinto otto delle 12 tappe e il prologo. È curioso registrare che Macik ha centrato tre speciali (come Loprais), mentre è stato Van Kasteren l’unico a siglare un poker. La Casa italiana ha portato ben otto Powerstar nei Top 10, dimostrando di essere decisamente il mezzo da battere.
Sulla base di tutti questi dati, diventa evidente l’impresa che è riuscito a portare a termine un altro equipaggio ceco: Ales Loprais era da solo a combattere con il Praga V4S DKR contro i Powerstar, che, anche se espressione di squadre diverse e concorrenti, spesso si sono dati una mano nei momenti di difficoltà.
Ales, quindi, è stato autore di una prova strepitosa perché è stato l’unico a cercare di mettere i bastoni fra le ruote a Macik: Loprais non si è mai arreso e fino all’ultimo ha provato a rendere elevato il passo della corsa, nella speranza di portare all’errore Martin, ma il connazionale non ha abboccato perché ha saputo difendere l’ora di vantaggio che lo ha messo al riparo da ogni tiro mancino. Il podio è completato da Mitchel Van den Brink, il giovane olandese dell’Eurol Rallysport.
Ci si aspettava di più dal 21enne arancione che ha alternato tappe all’attacco a giornate piene di difficoltà (è ripartito anche da un capottamento): Mitchel ha chiuso solo con un successo in speciale che non gli rende merito dell’impegno che ha messo nelle due settimane arabe.
Van Kasteren ha pagato i guai nella 48 Ore che hanno mandato a pallino i primi giorni dominati con una superiorità che sembrava netta. Molto positiva anche la prestazione di Claudio Bellina con l’Iveco dell’Italtrans curato dall’MM Technology: l’equipaggio italiano ha centrato un ottavo posto che rende merito all’impresa che l’equipaggio tricolore ha portato a termine.
Dakar 2024 - Classifica finale Camion
Tappa 12: Yanbu - Yanbu
Speciale: 175 km; Trasferimento: 153; Totale: 328 km
POS. | Pilota/Meccanico/Navigatore | Camion | Tempo/distacco |
1. | Macik-Svanda-Tomasek | Iveco Powerstar | in 54.34'48" |
2. | Loprais-Valtr jr-Stross | Praga V4S DKR | a 1.54'39" |
3. | Van den Brink M.-De Pol-Torrallardona | Iveco Powerstar | a 4.29'26" |
4. | Van Kasteren-Snijders-Rodewald | Iveco Powerstar | a 5.22'04" |
5. | Versteijnen-Van der Sande-Van Dal | Iveco Powerstar | a 11.00'25" |
6. | Becx-Kuijpers-Van Ginkel | Iveco Powerstar | a 11.34'32" |
7. | Sugawara-Somemiya-Mochizuki | Hino 600 | a 17.22'54" |
8. | Bellina-Gotti-Arnoletti | Iveco Powerstar | a 18.32'34" |
9. | De Groot B.-Boogaard-Hofmans | Iveco Powerstar | a 20.26'38" |
10. | De Groot R.-Hulsenbosch-Van Rooij | Iveco T Way | a 47.01'29" |
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