Dakar | Camion: dominio Iveco, vince Van Kasteren, penalizzato Macik!
La Casa italiana piazza cinque camion nei primi otto alla conclusione della 45esima Dakar e il team De Rooy monopolizza il podio con Van Kasteren, Van den Brink padre e figlio, dopo la penalizzazione di 48 ore che è stata inflitta a Macik con il Powerstar dopo che ha tagliato il traguardo al secondo posto assoluto. Bellissima la rimonta verso la Top 10 di Bellina con il Powerstar dell'Italtrans.
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Janus van Kasteren jr, Marcel Snijders e Derek Rodewald si sono aggiudicati la 45esima Dakar riservata ai camion. L’equipaggio del team Boss Machinery De Rooy non ha voluto correre rischi nell’ultima tappa che portava al trionfo di Dammam, temendo una sorpresa che potesse rovinare la festa in una speciale resa più difficile dalla pioggia battente che ha trasformato la sabbia in fango.
L’olandese, 36enne di Veldhoven centra il primo successo alla Dakar alla quinta partecipazione, dopo il sesto posto dello scorso anno che era stato il suo migliore piazzamento. E il team De Rooy ha anche razziato le prime tre posizioni della graduatoria generale, dopo la penalizzazione di 48 ore inflitta a Martin Macik che era secondo assoluto alla bandiera a scacchi. L’Iveco torna a vincere fra i bisonti della strada sette edizioni dopo quella dominata nel 2016 da Gerard De Rooy, attuale team principal di Janus.
Il podio dei camion: il vincitore Van Kasteren, fra Martin Van der Brink secondo e il figlio Mitchel terzo
Photo by: A.S.O.
In mezzo c’era stato il dominio dei Kamaz, i camion non ammessi al via per le sanzioni che la FIA ha adottato con i team e piloti russi a seguito dell’invasione di Putin in Ucraina, ma in una delle edizioni più dure della Dakar l’assenza dello squadrone di Naberezhnye Chelny non ha pesato, perché l’Iveco ha dato la sua impronta al raid con un approccio alla gara che poteva essere assimilato a quello dei sovietici.
In quattordici tappe i Powerstar ne hanno vinte dieci, lasciando ad Ales Loprais con il Praga V4S DKR due speciali e una ciascuna al Renault C460 di Pascal De Baar e al Tatra Jamal del lituano Vaidotas Paskevicius. La Casa italiana ha dimostrato una superiorità tecnica indiscutibile e per il potenziale mostrato quest’anno avrebbe potuto sfidare a viso aperto anche l’armata Kamaz.
Vaidotas Paskevicius, Tomas Guzauskas, Slavimor Volkov vittoriosi nell'ultima speciale con il Tatra Jamal
Photo by: A.S.O.
Questa è stata la Dakar di chi ha commesso meno errori e non di chi è andato più forte nei 4.700 km di speciale sugli 8.500 previsti. Janus Van Kasteren, grazie all’esperienza di un navigatore eccellente come il polacco Derek Rodewald, ha saputo superare molte delle insidie del deserto, attaccando solo quando ne valeva la pena. Si è assicurato tre successi di tappa, ma ha costruito il suo meritato trionfo sfruttando appieno il potenziale della squadra di De Rooy, quest’anno divisa in due team dai colori diversi, Boss Machinery ed Eurol, che non si sono mai dati battaglia fra di loro, collaborando anzi in modo fantastico.
Per Janus l’arrivo trionfale a Dammam non è stato affatto facile, perché ha dovuto superare una serie di problemi che non hanno demotivato il forte pilota di Veldhoven: già alla prima speciale, che aveva vinto sulla strada, si è visto appioppare una penalità di 15 minuti per aver saltato un way point nascosto.
E al quinto giorno, pochi chilometri prima del traguardo, il Powerstar si è pericolosamente inclinato scendendo da una duna ed è rimasto bloccato nella sabbia. La pompa del gasolio non pescava più nel serbatoio e il rischio era di restare a secco. L’equipaggio #502, aiutato dai compagni di squadra, si è messo a spalare sabbia sotto alle ruote fintanto che l’Iveco non si è quasi riallineato, consentendo la rimessa in moto del 6 cilindri turbo Cursor.
Janus van Kasteren, incastrato con il suo Iveco fra due dune viene aiutato dal compagno Mitchel Van der Brink
Photo by: A.S.O.
E anche nella Tappa 11 Van Kasteren ha rischiato grosso: il Powerstar si è letteralmente incastrato fra due dune molto vicine e l’olandese da solo non sarebbe riuscito a districarsi se non fosse intervenuto Mitchel Van der Brink, quarto alla fine, per quanto declassato ad assistenza veloce: il 21 enne di Harskamper, più giovane vincitore di una speciale nella storia dei camion, si è prestato al traino con il verricello, togliendo dai guai il leader della corsa.
#508 Instaforex Loprais Praga: Ales Loprais, Petr Pokora, Jaroslav Valtr
Photo by: A.S.O.
Resta il dubbio di cosa sarebbe riuscito a fare Ales Loprais con il Praga V4S DKR: il ceco era al comando della classifica assoluta quando si è ritirato rinunciando a partire per la Tappa 10. Ales era distrutto dopo aver saputo di aver inconsapevolmente travolto lo spettatore italiano che si era posizionato oltre una duna, irresponsabilmente sulle tracce dei mezzi per scattare una foto. Le autorità locali hanno chiesto a Loprais di restare a disposizione per le indagini e la sua avventura si è conclusa.
Il portacolori del team InstaForex era solo contro quattro Iveco e difficilmente avrebbe potuto reggere l’attacco di quattro Powerstar, sebbene si stesse difendendo alla grande grazie a un mezzo ultra-collaudato e con pochi punti deboli.
Martin Macik, Tomasek, Svanda con l'Iveco della MM Technologies: sono stati penalizzati all'arrivo, erano secondi
Photo by: A.S.O.
Dietro a Van Kasteren è risalito secondo Martin Macik: il ceco del team MM Technolgies è stato indiscutibilmente il più veloce dei camion Iveco, ma ha pagato l’ora e più che ha lasciato nella Tappa 4 che lo aveva fatto sprofondare in decima piazza. Con caparbietà e concentrazione il giovane Martin ha saputo risalire fino a un meritatissimo posto d’onore che si è dissolto dopo il traguardo di Dammam per una durissima penalizzazione di 48 ore.
Con Macik che si è svaporato si è materializzato il secondo posto di Martin Van Den Brink e il terzo del figlio Mitchel, completando il podio tutto De Rooy con i due portacolori del team Eurol staccatissimi dal vincitore Van Kasteren.
#506 Eurol Team De Rooy Iveco: Martin Van Den Brink, Rijk Mouw, Erik Kofman
Photo by: A.S.O.
Il grande favorito ha lasciato oltre due ore a Janus per un finale di Dakar pieno di problemi meccanici (ieri si è bloccato il cambio che lo ha costretto a procedere a 80 km/h, il giorno prima era andato in tilt un sensore del turbo), mentre il giovane Mitchel ha raddoppiato il divario e, in generale, la Top 10 è stata scandita da divari non di minuti ma di ore a riprova di un raid non duro, ma durissimo con quindici in classifica dei cinquancinque partiti.
#531 Italtrans Racing Iveco: Claudio Bellina, Bruno Gotti, Bruno Minelli
Photo by: A.S.O.
Da incorniciare la prestazione di Claudio Bellina, Bruno Gotti e Giulio Minelli in Top 10 con l'Iveco dell'Italtrans della MM Techologies: l'equipaggio italiano si è meritato un risultato fantastico. Chissà dove avrebbero potuto arrivare se non avessero trascorso una notte in bianco, arrivando al bivacco della Tappa 10 quando era ora di ripartire!
Dakar 2023 - Classifica generale Camion
Tappa 13: Al-Hofuf - Dammam
Speciale: 136 km; Trasferimento: 281 Totale: 417 km
POS. | Pilota/Meccanico/Navigatore | Camion | Tempo/Distacco |
1. | Van Kasteren-Rodenwald-Snijders | Iveco Powerstar | 54.03'33" |
2. | Ma. Van den Brink-De Pol-Torrallardona | Iveco Powerstar | +2.40'22" |
3. | Mi. Van den Brink-Mouw-Kofman | Iveco Powerstar | +4.02'29" |
4. | Valtr-Kilian-Sikola | Tatra Phoenix Buggyra | +5.06'09" |
5. | Soltys-Krejci-Hoffmann | Tatra 815 | +9.04'43" |
6. | Van de Laar-Van de Laar-Huijgens | Iveco 4x4 | +10.49'26" |
7. | De Groot-Laan-Hulsebosch | Iveco Powerstar | +13.45'15" |
8. | Vranty-Boba-Martinec | Tatra | +14.23'52" |
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