Dakar, Camion, De Rooy: "Abbiamo vinto sulle dune"
L'olandese spiega quale è stato il momento determinante della sfida con i russi della Kamaz
"Nulla è impossibile, questo è il modo migliore per riuscirci”. Gerard de Rooy non sta nella pelle per aver conquistato il successo nella categoria dei camion nella Dakar 2016, rompendo con l’Iveco Powerstar del team PETRONAS De Rooy un dominio di tre anni dei Kamaz. L’olandese ha concluso la Tappa 13 con un vantaggio finale di oltre un’ora sul mezzo del russo Ayrat Mardeev: il distacco netto, in realtà, non rende giustizia alla battaglia che Gerard ha dovuto sostenere…
"Abbiamo fatto un ottimo lavoro per tutta la corsa. C’è stata una grande lotta in ogni momento per cui non è stato facile raggiungere questo risultato. Nella prima settimana non ci aspettavamo di essere già davanti e tante volte mi sono lamentato che non mi piacevano quelle strade, ma, in ogni caso, eravamo davanti a tutti. Nella seconda settimana abbiamo cercato di restare coperti, attaccando solo quando eravamo sicuri di sfruttare le nostre armi migliori. Ecco perché adesso è semplicemente fantastico godersi questo successo…".
Questa è la seconda vittoria per De Rooy alla guida di un Iveco, un camion che ha dimostrato una grande affidabilità per detronizzare il potente esercito russo dei Kamaz...
"C’è voluto del tempo: ho combattuto per molti anni contro di loro, per cui è bello riuscire a batterli di nuovo. Il team ha fatto un lavoro incredibile e ora raccoglie la giusta ricompensa”.
La partita si è giocata nella seconda settimana…
"Sì, lo sapevamo che ci sarebbero state le tappe più difficili. E all’inzio abbiamo sentito la pressione dei Kamaz che cercavano di rispondere ai nostri attacchi. Dopo aver vinto alcune speciali chiave, hanno commesso degli errori. In quel momento ne abbiamo approfittato per costruire un margine utile a conquistare la vittoria. Sapevamo che tra le dune avremmo potuto fare la differenza. E così è stato… ".
De Rooy non era soddisfatto del percorso disegnato nella prima settimana…
"Ci hanno imposto il modo di correre tipico del mondiale rally: non mi piace gareggiare così. La prima settimana non era proprio adatta a noi, ma la seconda settimana è stata molto impegnativa: abbiamo vissuto giorni molto difficili, ma il tracciato ci è piaciuto".
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