Dakar, Botturi: "Quest'anno l'obiettivo è solo arrivare in fondo"
Il pilota di Lumezzane inizia la sua settima Dakar senza particolari pressioni e solo con la voglia di finirla. Anche perché è convinto che la gara vera inizierà nella seconda settimana, quando la carovana arriverà in Argentina.
I ringraziamenti di solito si fanno alla fine e invece stavolta Alessandro Botturi vuole partire proprio da lì, perchè le persone da ringraziare questa volta, alla settima Dakar per il pilota di Lumezzane sono tante. In primis Yamaha Italia come dice l'ex rugbista: "E poi i tanti sponsor storici che mi seguono da tanti anni. E questo fa sì che io sia davvero tanto contento. Ritrovarmi alla partenza della Dakar di nuovo è davvero bellissimo. Ho una bella moto, un bel team e due cari amici che corrono con me".
Atmosfera familiare per il gruppo di Brescia visto che il team Garda Bikers conta anche Livio Metelli e Alberto Bertoldi. "Mi sembra davvero di essere a casa. E' un team molto familiare e io sono contento, sono sereno perchè non ho pressioni, farò la mia gara e l'obiettivo questa volta, e davvero, è solo quello di arrivare in fondo".
Nessuna pressione per Botturi che non vuole neanche pensare, come ha fatto più volte in passato, alla classifica o addirittura alla posizione finale: "Non voglio dire faccio, disfo o altro. Io faccio la mia gara e quelli davanti faranno la loro e se va tutto bene alla fine alla Dakar si fa il risultato. E' una Dakar casalinga".
Atmosfera rilassata ma quando si comincia a parlare di percorso le preoccupazioni saltano fuori: "Siamo tutti preoccupati per il Perù però io lo conosco, ci siamo arrivati nel 2012 e poi ripartiti nel 2013 so come sono fatte le dune. Ieri siamo andati a provare le moto e abbiamo visto che le dune sono veramente impegnative. Sarà una prima settimana complicata, e lo sarà per tutti però, in particolare per chi partirà davanti e dovrà aprire la pista. Ci saranno tante dune e chi parte dietro con le tracce sarà più avvantaggiato. Da quando corro la Dakar è la prima volta che mi trovo ad affrontare otto tappe di seguito – nella seconda parte del percorso, dopo il giorno di riposo - e secondo me la vera gara comincerà dopo la prima settimana. Saranno decisive di sicuro le tappe in Argentina, quelle di Fiambalà e Belen, senza calcolare che due tappe marathon sono davvero pesanti".
Il rispetto per la moto dunque, proprio in previsione delle marathon, deve essere altissimo. Sorride Botturi mentre risponde: "Assolutamente sì. Abbiamo lavorato tanto sulla moto quest'anno, anche con la moto d'allenamento, montando e smontando la centralina alla ricerca della massima affidabilità".
Uno stato mentale positivo per il bresciano, la voglia di cominciare la gara, ripensando ai tanti amici che lo seguono da casa: "Io penso che la psicologia in una gara come la Dakar conti tantissimo e la mia tranquillità, quest'anno, mi fa sentire bene. Alla presentazione che abbiamo fatto il 5 dicembre sono venute tantissime persone e questo mi ha fatto capire quanto la gente mi voglia bene. Tutto questo mi aiuta tantissimo ad andare avanti, a trovare nuovi stimoli. Vedere tante persone intorno a me con cui avevo lavorato in passato mi ha riempito il cuore, vuol dire che mi sono comportato bene nella mia carriera e ho conservato tanti amici, tante persone che mi vogliono bene".
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