Dakar, Benavides: "Dopo il traguardo ho pensato a Goncalves"
Il pilota della Honda è il primo sudamericano a trionfare alla Dakar e appena tagliato ha dedicato un pensiero a Paulo Goncalves, suo grande amico che aveva perso la vita nella scorsa edizione.
Foto di: A.S.O.
Il dito puntato al cielo e negli occhi l’abbraccio di tutti i meccanici, allineati uno accanto all’altro alla fine dell’ultima speciale del rally più duro al mondo. Kevin Benavides è il nuovo vincitore della 43° Dakar, il primo sudamericano a vincere nella categoria moto.
L’argentino regala allo squadrone HRC la seconda vittoria consecutiva e con Ricky Brabec, secondo a 5 minuti, Honda festeggia un altro risultato epico. Una doppietta 1-2 non succedeva dal 1987, con Neveu e Orioli.
Congratulazioni. Una gestione ottima della gara...
“E’ impossibile fare una Dakar perfetta. Ho fatto I miei errori e conosciuto il dolore. Sono caduto, Mi sono tagliato il naso, ho preso un grosso colpo a entrambe le caviglie, ma ha prevalso la voglia di vincere e ho stretto i denti”.
Quando hai pensato di aver vinto la gara?
“Oggi. Non puoi pensare di aver vinto finchè non tagli il traguardo. In questa corsa il pericolo è sempre dietro l’angolo”.
Sei il primo sudamericano a vincere nella premiere class delle moto....
“Il mio sogno era di scrivere una pagina nella storia e sono fiero di esserci riuscito. Come squadra abbiamo fatto un grande lavoro. Mi dispiace per Nacho (Cornejo) e Joan (Barreda), hanno avuto due brutte cadute”.
Dal ritorno con un team factory nel 2013, Honda ha tardato a vincere, ma una volta posto il sigillo, è stata capace di ripetersi...
“La moto è ottima e anche nel team ci sono stati dei cambiamenti ai vertici lo scorso anno e i risultati si vedono. Sono arrivate persone nuove, un nuovo team manager. C’è un gran lavoro di squadra”.
A chi è andato il pensiero appena dopo l’arrivo?
“Alla persona che è stata sempre con me. Paulo (Goncalves)”.
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