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Intervista

Dakar | Bellina: "Peccato, con l'Iveco la Top 10 era possibile"

L'equipaggio italiano del team Italtrans ieri ha ottenuto una sesta posizione di tappa con l'Iveco Powerstar curato dalla MM Technologies. Claudio Bellina, Giulio Minelli e Bruno Gotti hanno sofferto dei problemi nelle prime battute di questa 45esima Dakar, ma, dopo una notte completamente insonne hanno preso un passo che gli ha permesso di levarsi delle soddisfazioni....

#531 Italtrans Racing Iveco: Claudio Bellina, Bruno Gotti, Bruno Minelli

Foto di: A.S.O.

Dakar 2023 | Camion

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Adrenalina. Competizione. Un’avventura da condividere con gli amici. Un viaggio. Passione e motore vanno a braccetto alla Dakar. E’ con questo spirito che Claudio Bellina, Giulio Minelli e Bruno Gotti stanno affrontando questa 45esima edizione della Dakar, la regina dei rally raid e una vecchia fiamma. In Africa, Sud America e Arabia Saudita Claudio Bellina e Giulio Minelli non sono mancati all’appuntamento con oltre 40 partecipazioni in tre.

Quattro invece per Bruno Gotti. Se non era per qualche problema tecnico di troppo nella prima settimana, li avremmo visti lottare nelle posizioni che contano con l'Iveco Powerstar dell'Italtranscurato dalla MM Technologies.

Sulla speciale 12, la seconda e ultima full immersion nel deserto sconfinato dell’Empty Quarter, il camion Italtrans #515 ha firmato una bellissima posizione di tappa: sesti. Abbiamo incontrato Claudio Bellina, patron di Italtrans (impegnato anche in MotoGP) al bivacco di Shaybah.

Una bellissima prestazione in una delle tappe decisive di questa Dakar...
“Siamo contenti. Non era una tappa facile. Una speciale di 185 km di dune altissime e molto complicate. Con un po’ di esperienza e un po’ di fortuna, ce la siamo cavata bene”.

Che sensazioni si prova nell’Empty Quarter?
“E’ un bellissimo deserto con dune altissime, anche 50 metri. Ricorda un po’ il deserto di Atacama in Cile”.

Se non fosse stato per qualche problema di troppo, la Top 10 poteva essere alla vostra portata?
“La prima settimana abbiamo avuto qualche noia: problemi ai supporti della cabina… un paio di gomme. Nella tappa 10, invece, si è rotta la cinghia dell’alternatore. L’abbiamo sostituita, ma si è rotta di nuovo ad un chilometro dalla fine. Abbiamo cercato di ripararla, ma purtroppo abbiamo impiegato tutta la notte. Siamo arrivati al bivacco solo alla mattina dopo un’ora dal via della tappa successiva”.

Siete arrivati e ripartiti...
“Sì, senza neanche chiudere occhio. Ci hanno dato la penalità forfettaria per cui addio sogni di classifica”.

E’ questa una delle edizioni più difficili della Dakar?
“Sicuramente non è una delle più facile. Poi dipende molto anche dei vari problemi che un team incontra”.

Il camion Iveco è dunque promosso?
“Assolutamente sì. Il motore ha risposto bene alla sfida delle dune dell’Empty Quarter, particolarmente insidiose. Peccato perché stavamo andando bene, non è stato un errore ma una banalità, un problema tecnico, che ha compromesso tutta la gara. Senza il problema alla cinghia potevamo invece puntare a fare un bel risultato come in queste due ultime tappe”.

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