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Intervista

Dakar, Barreda: "Ora ho una grande sensazione di controllo, di poter anticipare quello che succederà"

Joan Barreda ha iniziato la Dakar 2019 con stile, ma ha già messo le mani avanti, dicendo che bisognerà fare grande attenzione alle tappe lunghe che arriveranno nei prossimi giorni.

Joan Barreda, Monster Energy Honda Team

Monster Energy

Dakar 2019: Moto

Tappa dopo tappa, seguite i protagonisti delle due ruote in lotta per conquistare la Dakar 2019

#5 Monster Energy Honda: Joan Barreda Bort
#5 Monster Energy Honda Team Honda: Joan Barreda
#5 Monster Energy Honda Team Honda: Joan Barreda
#5 Monster Energy Honda Team Honda: Joan Barreda
#5 Monster Energy Honda Team Honda: Joan Barreda
Joan Barreda, Monster Energy Honda Team
#5 Monster Energy Honda Team Honda: Joan Barreda

Joan Barreda quest'anno è arrivato alla Dakar nelle condizioni ideali: allenato, senza infortuni e senza dolore. Nonostante la sua caduta al Rally di Acatama ad agosto, il pilota di Torreblanca è al top della forma e lunedì ha iniziato l'edizione 2019 imponendosi in una tappa che è stata meno semplice di quello che sembrava sulla carta.

"E' stato molto difficile mantenere la visione sul roadbook, perché c'erano molte linee e alla si andava molto forte, cercando però di confermare i WP e di evitare i pericoli. C'era un po' di tutto: una zona di dune, una più veloce, dune con poca visibilità, cambi di pendenza, poi anche zone con le pietre" ha commentato Barreda al bivacco.

"Sono felice di iniziare...Era una tappa corta, però erano tutti veloci. Davanti a me è partito Quintanilla e non sono riuscito a prenderlo, quindi ho tirato per tutto il tempo, ma senza sbagliare. All'inizio è sempre difficile trovare il ritmo, ma dal ventesimo chilometro ho iniziato a migliorare. E' un buon risultato, ma ora dobbiamo iniziare a pensare alle tappe lunghe, che cambiano un po' il modo di correre" ha avvertito lo spagnolo.

Barreda ha chiarito che questa vittoria di tappa, che lo pone a solo due successi di distanza dal terzo posto di tutti i tempi di Marc Coma, non è più importante degli altri, perché Quintanilla è solo a 1'34" e Ricky Brabec a 2'52".

"Iniziare con una buona giornata è positivo, ma è finita lì. Nella seconda tappa si riparte da zero, perché manca ancora troppo alla fine. Pensiamo alle strategie per le tappe più lunghe, perché è lì che bisogna dare delle risposte" ha aggiunto.

"Nella seconda tappa saremo già in deserto aperto, su una vasta area, con molti chilometri di speciale. Avremo lunghi tratti di dune e ci sarà anche qualche ostacolo. Cercheremo di fare un buon lavoro in questa Dakar, che sarà aperta per diversi giorni".

Il secondo giorno di gara, da Pisco a San Juan de Marcona, vedrà le moto scattare dopo le auto. Barreda, dunque, aprirà il gruppo, ma sulle tracce già segnate dalle auto.

"Non è facile, perché da un lato hai un riferimento con le tracce delle auto, ma a volte ti possono portare a sbagliare, perché facciamo linee diverse. Per questo bisogna mantenere la concentrazione molto alta, anche perché sarà una giornata con un ritmo importante".

"L'anno scorso non avrei dovuto correre, ma l'ho fatto perché sono così. Con due ossa rotte, è complicato. Ora fisicamente sto bene, sono concentrato ed ho un senso di controllo delle cose, mi sembra di poter anticipare tutto quello che può accadere. Tuttavia, anche così, dobbiamo essere cauti perché in questi giorni ci saranno situazioni difficili ed è qui che devono essere prese le decisioni".

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