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Dakar, Quandt: "Non è normale fermarsi per il caldo"

Il grande capo del Team X-Raid è molto critico nei confronti del percorso e delle decisioni della direzione gara

#300 Mini: Nasser Al-Attiyah and Matthieu Baumel

Foto di: Red Bull Content Pool

X-Raid Team mechanics wash off the Mini bodywork
#300 Mini: Nasser Al-Attiyah and Matthieu Baumel
#300 Mini: Nasser Al-Attiyah and Matthieu Baumel
#300 Mini: Nasser Al-Attiyah and Matthieu Baumel
#300 Mini: Nasser Al-Attiyah and Matthieu Baumel

"Sembra molto difficile perché siamo 14 minuti dietro al leader. Ma tutto può succedere nei prossimi giorni, perché questa è una Dakar difficile". Sven Quandt sembra quasi essersi rassegnato all'idea che non sarà uno dei suoi piloti ad uscire vittorioso da questa Dakar 2016, che tra le auto per ora ha visto un netto dominio delle Peugeot. La Mini di punta, quella del vincitore della passata edizione Nasser Al-Attiyah, ha infatti potuto solo limitare i danni e si ritrova in terza piazza, staccata appunto di 14 minuti.

Il grande capo del Team X-Raid non ha risparmiato una critica alla direzione gara per la decisione di sospendere la speciale odierna a causa del caldo: "Abbiamo corso ad un'altitudine di 4.000 metri in Bolivia, che è pericolosa perché può rallentare i tempi di risposta dell'organismo ed ora ci siamo fermati perché la temperatura era troppo alta. Non fermarsi per l'altitudine ma per il caldo è divertente. Non so cosa dire: la direzione gara avrà fatto le sue valutazioni prima di prendere questa decisione, ma non è normale che la Dakar si fermi così".

Inoltre ha voluto sottolineare come il percorso scelto quest'anno fosse particolarmente favorevole alle 2008 DKR: "Normalmente ci sono molte più curve e strade più complicate, ma nella prima parte di corsa c'erano tantissimi rettilinei ed è risaputo che noi non abbiamo la stessa potenza delle Peugeot. Noi siamo più a nostro agio sulle strade aperte e sui salti".

E non ha usato giri di parole per cercarne la motivazione: "Sembra che dopo che abbiamo vinto noi per quattro anni, questa volta debba toccare ad altri".

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