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Dakar, Auto, Tappa 11: Nasser ci prova, Peter in difesa

La Mini del qatariano va all'attacco, ma Monsieur Dakar con la Peugeot, quarto, controlla il vantaggio

#300 Mini: Nasser Al-Attiyah and Matthieu Baumel

Foto di: Red Bull Content Pool

#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#301 Toyota: Giniel de Villiers, Dirk Von Zitzewitz
#300 Mini: Nasser Al-Attiyah and Matthieu Baumel
#314 Peugeot: Sébastien Loeb, Daniel Elena
#300 Mini: Nasser Al-Attiyah and Matthieu Baumel
#302 Peugeot: Stèphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#302 Peugeot: Stèphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#301 Toyota: Giniel de Villiers, Dirk Von Zitzewitz
#301 Toyota: Giniel de Villiers, Dirk Von Zitzewitz

È stata un’altra giornata a tratti torrida in questa Dakar 2016, ma Bruno Famin in certi momenti deve aver sudato freddo nell’undicesima tappa che portava da La Rioja a San Juan dopo una speciale di 431 km: il responsabile di Peugeot Sport, infatti, temeva che la “maledizione” del leader colpisse ancora, visto che ieri Carlos Sainz è stato costretto al ritiro, dopo che era passato al comando della graduatoria assoluta e, in precedenza, aveva fatto capitolare puntualmente l’equipaggio Peugeot che si trovava al vertice della classifica, in una incredibile girandola di fatti e misfatti.

Ne sa qualcosa Sebastien Loeb che si è capottato l’11 gennaio con la 2008 DKR: il nove volte campione del mondo rally ha lasciato le posizioni di vertice della maratona, ma che non ha rinunciato a lottare per vedere il traguardo per fare esperienza. E oggi il “cannibale” è stato l’uomo che ha tenuto sotto pressione Nasser Al-Attiyah, il vincitore di questa tappa con la Mini All4 Racing: il francese è risalito al nono posto assoluto grazie al posto d’onore di giornata a 5’52” dall’emiro.

Il principe del Qatar, secondo nella graduatoria assoluta, è stato costretto ad andare all’attacco nella speranza di ridurre il distacco da Stephane Peterhansel che ieri era arrivato all’ora tonda. Monsieur Dakar, con una tattica ragionata, ha mandato il connazionale Loeb a caccia dell’insidiosa Mini del team X Raid, restando a distanza di sicurezza per evitare inutili sorprese. Ha perso 8’05” da Nasser, chiudendo quarto la speciale, ma ha rotto l’incantesimo che rischiava di far venire l’esaurimento nervoso a Bruno Famin.

Quando mandano due tappe al traguardo finale, Peterhansel può difendere quasi 52 minuti di vantaggio, restando al comando della corsa per due giorni di seguito. Per la Peugeot, quindi, si sta spianando la strada di un successo meritatissimo, costruito con una serie impressionante di triplette, prima che scattasse, a tiro del riposo di Salta, l’incredibile sequenza di capovolgimenti di fronte che hanno rivoluzionato ogni giorno la vetta della classifica auto.

Sulla testa di Stephane pesa ancora l’appello che il team X Raid ha presentato a FFSA (Federazione Francese) e FIA sul contestato rifornimento di un paio di giorni fa: il collegio dei commissari sportivi del Rally Raid si è già espresso a favore del francese, ma entro la bandiera a scacchi ci sarà anche il pronunciamento dei giudici di secondo grado. La Peugeot non si merita di vedersi “scippata” una corsa che ha dominato dalle prime battute con una superiorità sconcertante (tecnica ed organizzativa) dopo la polvere “mangiata” l’anno scorso.

Peterhansel, vittorioso in undici Dakar (sei in moto e cinque in auto), è stato il pilota Peugeot con meno ansia di svettare nelle prime fasi della corsa ed è venuto allo scoperto nei momenti topici, quando questa edizione giudicata troppo facile e poco selettiva ha mostrato l’altra faccia della medaglia con alcuni tratti che sono stati quasi proibitivi. La volpe del deserto ha capitalizzato il vantaggio su Nasser Al-Attiyah e adesso non ha più l’ansia di aprire la strada, ma è pronto a seguire le tracce della Mini, “marcando” l’unico avversario temibile, potendo contare sull’aiuto prezioso di Loeb e Despres. L’arabo, invece, sebbene facesse parte dello squadrone tedesco ha dovuto arrangiarsi da solo, per quanto il quarto posto del debuttante Mikko Hirvonen sia molto positivo, condito dalla terza piazza di oggi.

Fra le due Mini si è infilato Giniel De Villiers: il sudafricano che sembrava destinato ad essere uno degli sfidanti delle Peugeot con la Toyota Hilux è finito ai margini della battaglia, pur restando brillantemente in zona podio. Il pilota di punta dei giapponesi è consapevole di aver centrato finora il massimo dal potenziale della sua vettura e del team: un podio può valere quanto una vittoria…

DAKAR RALLY – Tappa 11 /14/01/2016
Classifica generale auto (primi dieci)
1. Peterhansel – Cottret - Peugeot 2008 DKR – +37.42’20”;
2. Al-Attiyah – Baumel - Mini All4 Racing - +51’55”;
3. De Villiers – Von Zitzewitz – Toyota Hilux - +1.17’24”;
4. Hirvonen – Perin - Mini All4 Racing - +1.22’47”;
5. Poulter – Howie – Toyota Hilux - +1.46’36”;
6. Roma – Haro Bravo - Mini All4 Racing- +1.54’34”;
7. Despres – Castera - Peugeot 2008 DKR – +1.56’53”;
8. Vasilyev – Zhiltsov – Toyota Hilux - +2-11’31”;
9. Loeb – Elena - Peugeot 2008 DKR – +2.16’54”;
10. Hunt – Schoulz – Mini All4 Racing - +2.48’02”.

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