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Dakar: Audi, la RS Q e-tron cerca nuove vie di sviluppo elettrico

Audi ha svelato la RS Q e-tron, arma elettrica con cui andrà alla caccia della vittoria alla Dakar. La Caa dei 4 anelli punta davvero sulla propulsione elettrica, tanto da puntare forte su strumenti che altre categorie hanno reso standard e plafonate.

Audi RS Q e-tron

Foto di: Audi

In poco meno di un anno, Audi ha stravolto i propri piani all'interno del motorsport cercando una linea chiara, netta, senza compromessi. Con la propulsione elettrica come principale via, colonna vertebrale di un progetto che potesse mostrare in maniera inequivocabile la potenza legata alla ricerca tecnologica sull'elettrificazione, grande moda degli ultimi anni delle Case automobilistiche intente a rifarsi il look dopo aver puntato per anni su benzina e diesel.

Così è nata l'ultima arma di Ingolstadt, così è nata la RS Q e-tron, vettura completamente elettrica basata sul SUV automotive attualmente in vendita tra quelli proposti dalla gamma Audi, dotata di tre propulsori elettrici e uno termico. No, non si tratta di una goliardata, bensì di una bella trovata per unire un'unità creata da poco, il 2 litri turbo termico, alle 3 MGU che trovano sede sulla SUV che avrà il compito di dare la caccia all'edizione 2022 del Rally Raid più celebre al mondo: la Dakar.

Il 30 novembre 2020 Audi ha annunciato l'addio alla FIA Formula E a partire dal termine della stagione 2020/2021 per dedicarsi a nuovi progetti. Uno è legato al World Endurance Championship realizzando una LMDh. L'altro, come detto, è legato alla Dakar. Il progetto per il rally raid, la RS Q e-tron, è partito in gran segreto nel mese di agosto di un anno fa e ha trovato compimento questa settimana.

Addio alla plafonata Formula E

 

L'annuncio dell'addio alla serie full electric a ruote scoperte ha inizialmente stupito tutti, perché Audi è arrivata all'avvio della settima stagione nella serie sfoggiando un propulsore nuovo di zecca per la e-tron FE07. Questo, di fatto, è durato appena un anno per il team ufficiale e durerà anche il secondo per il team Envision Virgin Racing, che ha un accordo di partnership fino al 2022 con la Casa dei 4 anelli.

"Alla fine della settima stagione interromperemo la nostra partecipazione in Formula E come squadra ufficiale Audi, ma continueremo a supportare i nostri team clienti anche nell'ottava", aveva detto Allan McNish, team principal di Audi a Motorsport.com.

Una scelta che può apparire incomprensibile, in effetti, ma per capirla bisogna scavare più a fondo. Sin dal 30 novembre, giorno dell'annuncio del nuovo piano Dakar 2022, i vertici della Casa di Ingolstadt avevano già dato qualche segnale riguardo al futuro che l'aspettava.

il "concetto di propulsione alternativa combinerà per la prima volta una trasmissione elettrica con una batteria ad alta tensione ed un convertitore di energia ad alta efficienza".

"Oggi l'elettromobilità della Casa dei quattro anelli non è più un sogno del futuro, ma del presente", aveva dichiarato Markus Duesmann, Presidente del Consiglio d'Amministrazione di Audi. "Per questo motivo stiamo facendo il passo successivo nel motorsport elettrico, affrontando le condizioni più estreme. Le numerose libertà tecniche offerte dalla Dakar, ci offrono un perfetto laboratorio di prova in questo senso".

Un'idea, quella della propulsione alternativa e di nuovi metodi di recupero d'energia ad alta efficienza, che non si sarebbe potuto sposare con la Formula E. La serie a ruote scoperte lascia l'opportunità alle Case di lavorare sul powertrain, ma le obbliga a utilizzare batterie e sistemi standard, che non hanno possibilità di essere modificati e migliorati dall'attività di ricerca e sviluppo per evitare di far lievitare i costi.

Alcune Case hanno sposato la causa della Formula E. Altre, come Audi, hanno deciso di fare il passo successivo per andare oltre l'esplorato e provare qualcosa di diverso, consci di avere un enorme potenziale ancora da scoprire e realizzare sotto forma di idee per il presente.

Alla Dakar per sviluppare di più

 

Con il progetto RS Q e-tron, Audi ha voluto aprirsi possibilità infinitamente maggiori rispetto a quelle che avrebbe avuto rimanendo in Formula E. La tecnologia e-tron, che è in utilizzo e sviluppo costante ormai da diversi anni, ha permesso di conquistare vittorie prestigiose alla 24 Ore di Le Mans, di vincere anche in Formula E. Ma ora non basta più.

Audi vuole portare la tecnologia provata sulle proprie vetture che impiega nel motorsport a quelle stradali. Per questo serviva una nuova categoria, una nuova sfida per poter osare, andare oltre i limiti già raggiunti da qualche tempo. La scelta è stata quindi coraggiosa, ma ponderata.

La Dakar è forse la sfida più grande per un mezzo in tutto il panorama del motorsport. L'elettrico - dicono le Case - è il presente e il futuro della mobilità. C'è chi ci crede e c'è chi va oltre, chi sperimenta proprio per ottenere soluzioni più efficienti di quelle attuali.

Le 3 MGU montate sulla RS Q e-tron saranno supportate da un motore termico TFSI che Audi utilizzava nel DTM. Un motore considerato molto efficiente (si parla di 200 grammi di CO2 per kWh) che dovrà garantire il recupero d'energia per quelli elettrici tramite un inverter. Una bella idea per una delle gare più affascinanti al mondo.

Il motore TFSI è posizionato nella parte centrale del veicolo assieme all'inverter. Le altre MGU sono state posizionate sui due assali, quello anteriore e quello posteriore. Queste due unità sono state sviluppate da Audi Sport per le e-tron FE07 che stanno correndo attualmente in FIA Formula E. Le MGU sono state solo leggermente modificate per adattarsi alle richieste di una gara così stressante dal punto di vista tecnico qual è la Dakar.

Il motore a combustione, il TFSI, non sarà l'unico modo di recuperare energia. La RS Q e-tron potrà avvalersi del recupero di energia tramite la frenata. Interessanti i dati per ciò che riguarda le batterie: il loro peso si aggira attorno ai 370 chili per una capacità attorno ai 50 kWh.

 

A proposito delle batterie, Audi va molto fiera del lavoro svolto perché ha potuto realizzarle con l'aiuto di uno dei suoi partner. "L'idea era quella di sfruttare tutto il potenziale di ogni singola componente", ha dichiarato Stefan Dreyer, capo dello sviluppo dei progetti Audi Sport. "Per quanto riguarda i drivetrain abbiamo già ottenuto un'efficienza dei sistemi pari al 97% in Formula E. Non c'era più spazio per migliorare".

"La situazione, ora, è piuttosto differente. Alla Dakar potremo lavorare molto sulle batterie e sulla gestione dell'energia. E' proprio in quei settori dove c'è un potenziale enorme di sviluppo. E non parlo solo del motorsport, ma della mobilità elettrica in generale".

Sarà interessante inoltre capire quanta potenza la vettura potrà usare. Gli ingegneri di Ingolstadt hanno stimato una potenza pari a 500 kW per ciò che riguarda il sistema di produzione, ma è possibile che i promotori della Dakar studino un sistema per equilibrare le potenze tra le T1. Per ciò che riguarda la distribuzione della coppa tra gli assali, Audi ha studiato un software che permetterà di gestire il tutto senza che esista un vero e proprio differenziale centrale, salvando così peso.

Nuove idee da portare nell'automotive

 

"Quello che impareremo dalla Dakar, vogliamo portarlo sulle nostre vetture stradali. Abbiamo lavorato e lavoriamo a stretto contatto con i nostri colleghi del prodotto per sviluppare la RS Q e-tron", ha dichiarato senza mezzi termini Stefan Dreyer.

Per fare questo, la RS Q e-tron dovrà arrivare alla Dakar con un tasso di affidabilità molto alto. Non va dimenticato che il team di Ingolstadt correrà a gennaio non solo per innovare in ambito motorsport, ma proprio per vincere sin dalla prima edizione, quella d'esordio per il nuovo mezzo.

Ecco perché il team ha studiato una serie di test da svolgere da agosto in poi, che vedrà la RS Q e-tron impiegata anche in diversi cross-country. L'obiettivo è valutare le performance e, soprattutto, l'affidabilità. E' impensabile realizzare ed evolvere nuove soluzioni per la trasformazione di energia per batterie e MGU.

 

"La verità è che gli ingegneri non sanno cosa potrà accadere. E stessa cosa per noi. Se finiremo la Dakar, per noi sarà già un successo", ha dichiarato Sven Quandt, team principal di Audi Sport. "L'adozione dei drivetrain elettrico significa che tanti sistemi differenti tra loro dovranno comunicare con tutti gli altri. Oltre all'affidabilità, che è fondamentale alla Dakar, la nostra grande sfida sarà far funzionare bene il nostro sistema di propulsione".

Non sarà solo questione di scelta a livello di motore, ma anche di ingombri. La RS Q e-tron è una vettura ambiziosa anche perché unisce 3 MGU e un motore termico in un solo corpo vettura. Questo significa essere consapevoli di dover lavorare molto di fino per diminuire il peso, senza però compromettere l'affidabilità. L'assenza di una trasmissione vera e propria - ci sono solo due piccole scatole del cambio per ogni assale con una sola marcia ciascuna - permette una riduzione di peso significativa. Ma è un altro aspetto su cui Audi andrà a intervenire nel corso dei mesi.

Audi, infine, sfrutterà questi mesi per cercare di far combaciare e lavorare assieme nel migliore dei modi tutti i sistemi incorporati all'interno della RS Q e-tron. Insomma, un vero e proprio laboratorio mobile che avrà il compito di portare Audi alla vittoria, e, soprattutto, alla possibilità di esportare nell'automotive una nuova filosofia di pensiero legata all'utilizzo dell'elettrico. In fondo, tutte le Case, competono per quello. Per primeggiare... nelle vendite.

 

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