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Intervista

Dakar, Antonio Cabini "contagia" i figli: tutta la famiglia al via nel 2018!

Il 19enne Carlo dividerà un Mercedes Unimog con Nicola Montecchio e Loris Calubini, mentre Raffaella farà parte dell'equipaggio di papà Antonio insieme a Giulio Verzeletti.

Antonio Cabini con i figli Raffaella e Carlo Augusto

Foto di: Elisabetta Caracciolo

Nonostante le oltre dieci edizioni già corse, in moto e in camion, in Africa e in Sud America, oltre che con la Pandakar in questi ultimi anni, questa Dakar ha un sapore completamente diverso per Antonio Cabini. E' emozionato durante le verifiche perchè per la prima volta i suoi due figli sono con lui: Raffaella e Carlo Augusto.

Grazie al terzo camion aggiunto all'ultimo momento dal team Orobica Raid i sogni di Antonio Cabini si sono avverati e ammette di aver dovuto anche convincere i ragazzi a venire. "Carlo, 19 anni, mi ha detto subito di sì, quella che ha opposto un po' più di resistenza è stata Raffaella perchè ha degli esami universitari da fare ed era un po' restia a perdere la sessione di febbraio. Le ho dovuto spiegare che un esame lo può pur sempre fare due mesi dopo, la Dakar capita una volta sola".

Il team Orobica Raid ha schierato tre camion e Carlo Augusto sarà insieme a Nicola Montecchio e Loris Calubini, mentre Raffaella sarà al fianco di papà e di Giulio Verzeletti, tutti su Mercedes Unimog. "Sono contento e per il momento non ho ancora detto 'Chi me lo ha fatto fare'".

Sorride orgoglioso dei suoi ragazzi Antonio, e anche sua moglie, la loro mamma, è qui, a seguire queste prime fasi della gara per poi tornare a casa quando la Dakar si avvierà verso Pisco. "Le avevo detto di restare almeno fino a Pisco, di venire al seguito della gara con la macchina a noleggio ma lei non vuole guidare in mezzo al traffico peruviano".

Antonio Cabini con i figli Raffaella e Carlo Augusto e tre membri del team Orobica Raid
Antonio Cabini con i figli Raffaella e Carlo Augusto e tre membri del team Orobica Raid

Photo by: Elisabetta Caracciolo

Un traffico che in effetti è abbastanza spaventoso, oltre che caotico e disordinato al punto che, essendo tutti abituati a suonare il clacson, all'angolo delle strade sono stati esposti cartelli che invitano le persone a togliere la mano dal clacson!

Però magari un po' di preoccupazione in mamma Cabini c'è: "Sì in effetti un po' sì. La mamma è un po' preoccupata... però quando mi ha sposato sapeva a cosa andava incontro" e sorride al pensiero. "La cosa che più mi spaventa e gliel'ho già ripetuto più volte sono i momenti in cui ci si ferma ad aiutare qualche altro mezzo, è importante stare sempre attenti alle cinghie di traino, restare a distanza di sicurezza, così come ho detto loro di stare sempre legati, mai togliere le cinture, neanche nei trasferimenti, perchè i rischi li conosciamo tutti".

Sia Carlo sia Raffaella corrono già in moto, enduro e motorally, e grazie a questa disciplina hanno già dimestichezza con la navigazione e i road book; ovviamente papà Antonio si è ben guardato dal dir loro che il road book della Dakar è diverso da tutti gli altri: "Faranno pratica e impareranno a navigare. Intanto ho spiegato che dovranno improvvisare perchè si troveranno in grandi spazi, molto più ampi di quelli a cui sono abituati, con note più distanziate".

Il dormire in bivacco o in tenda non li preoccupa: grande appassionato di fuoristrada il padre li ha abituati fin da piccoli, in giro con il proprio fuoristrada dormendo un po' dove capitava. "Quello non sarà un problema per loro hanno già provato diverse volte, vedremo poi se si stancheranno...certo sono ragazzi e hanno più energia di noi".

Le dune, il camion, la visuale completamente diversa dall'alto della cabina: questi ragazzi vivranno cose incredibili nei prossimi giorni suscitando l'invidia di quanti li seguiranno da casa, amici ed appassionati.

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