Dakar | Al-Attiyah: "Forti perché corriamo tanto, altri invece no"
Nasser Al-Attiyah, leader della Dakar 2022 dopo la prima settimana, spiega perché a suo avviso gli avversari stiano faticando, mentre lui domina. Poi tira una frecciata a Quandt: "Rispetti gli organizzatori!".
Foto di: Red Bull Content Pool
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Gli anni passati a combattere contro la supremazia tecnica dei buggy della MINI sembrano essere finiti per Nasser Al-Attiyah, il quale, al termine della prima settimana i gara alla Dakar, è saldamente in testa alla classifica generale Auto con un vantaggio di 50 minuti e 19 secondi nei confronti del primo dei rivali, il saudita Yazeed Al-Rajhi.
Nel corso della giornata di riposo della Dakar, il pilota del team Toyota Gazoo Racing South Africa si è concesso ai microfoni di Motorsport.com, sottolineando subito questo aspetto: il nuovo regolamento della Dakar ha reso tutto più paritario e consente maggiormente ai piloti di fare la differenza.
"L'abbiamo chiesto per molto tempo. Se abbiamo un regolamento paritario rispetto ai buggy, possiamo vincere la Dakar. In questa gara non c'è tempo per rilassarsi. Dobbiamo essere forti ogni giorno, senza avere alcun problema".
"Sembra che la nostra macchina stia lavorando molto bene ogni giorno. Io cerco di prendermi cura del mio veicolo, cerco di non danneggiarlo. Sono abbastanza felice del vantaggio che sono riuscito ad accumulare sino a ora".
La prima, vera tappa della Dakar 2022 - riconosciuta come 1b - ha subito fatto selezione e ha permesso ad Al-Attiyah non solo di prendere margine sui rivali, ma anche di trovarsene alle spalle pochi tra quelli più accreditati per la vittoria finale. Tra le vittime illustri della prima tappa valida per la classifica generale c'è stato Carlos Sainz, il quale, a più riprese, si è lamentato del roadbook che ha messo in difficoltà non solo lui e il suo navigatore Lucas Cruz, ma tanti altri concorrenti esperti e meno esperti di altre categorie.
#201 Toyota Gazoo Racing Toyota: Nasser Al-Attiyah, Matthieu Baumel
Photo by: Red Bull Content Pool
Al-Attiyah, però, non vuole scuse a tal riguardo: il roadbook era uguale per tutti e, a suo avviso, i migliori hanno potuto fare la differenza. Chi corre solo la Dakar si è trovato più spaesato, mentre chi come lui corre per diversi mesi nel Cross Country, ha potuto trarre vantaggio dalla situazione.
"Non è un mio problema quanto accaduto nella prima tappa. Noi stiamo facendo tantissimi rally, mentre tanti vengono solo a gareggiare alla Dakar. Non è un nostro problema. Inoltre Matthieu Baumel (il suo navigatore, ndr) è uno dei migliori copiloti al mondo nel cross country".
"Lo scorso anno abbiamo avuto un problema simile nella Tappa 10 della Dakar. Ci siamo persi di 18 minuti e, per questo, abbiamo perso la Dakar. A volte succede. Devi lavorare, devi migliorare te stesso, deve migliorare il tuo navigatore, perché se segui un'altra vettura ti perderai. Bisogna attenersi al roadbook che si ha in macchina".
Nell'ormai celebre prima tappa dell'edizione attuale della Dakar, in tanti hanno avuto difficoltà con i WayPoint da trovare. Tra questi Carlos Sainz, il quale ha perso oltre due ore per trovarne uno. .Sen Quandt, capo dell'impresa partner di Audi, Q Motorsport, ha dichiarato in un'intervista rilasciata alla TV spagnola che Al-Attiyah era a conoscenza di qualche dettaglio in più della tappa in questione rispetto al resto della carovana.
Anche se poi Quandt ha chiarito i suoi commenti in un'ulteriore intervista rilasciata pochi giorni dopo, Al-Attiyah ha attaccato il boss di Q Motorsport: "Penso che abbia bisogno di rispettare maggiormente l'organizzazione della Dakar. Non è giusto dire cuna cosa del genere. Davvero mi spiace per Carlos, ma credo che non sia stato giusto quanto detto da Quandt nei confronti dell'organizzazione".
"Significa che l'anno scorso e prima dell'anno scorso, quando Sainz vinceva con il team X-Raid MINI, forse anche lui ha ricevuto qualche aiuto. Questo non si può dire. Dobbiamo rispettare tutto e questo è ciò di cui abbiamo bisogno per questo sport".
"Sven e Carlos a volte vanno fuori dalle righe, ma per me se guardiamo a qualche edizione passata della Dakar, il copilota di Sainz, Lucas Cruz, ha sempre fatto un errore. E' normale".
"Conosco Lucas. Ha bisogno di competere, perché al di là della Dakar non fa altre gare. Corre alla Dakar, poi corre 12 mesi dopo, sempre alla Dakar. E' normale che poi possano essere fatti errori".
"Noi abbiamo vinto l'ultima Coppa del Mondo Cross Country proprio qui in Arabia Saudita, quindi sapevamo cosa avrebbe potuto succedere alla Dakar. Devi venire qui e gareggiare, non stare a casa e correre solo alle Dakar".
"Stiamo lavorando molto duramente, abbiamo partecipato a 4 gare e nel 2021 le abbiamo vinte tutte. Non è certo uno scherzo. Cerchiamo di lavorare duramente e di vincere questa gara. E ora, con vetture uguali, qui si fa la differenza. Sono felice di avere questo regolamento e dobbiamo rispettare l'organizzazione", ha concluso Al-Attiyah.
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