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Intervista

Dakar 2022 | Roma: "Ogni volta è diversa, non come F1 e MotoGP"

Il veterano spagnolo del Bahrain Raid Xtreme spiega a Motorsport.com come regni l'incertezza tra i candidati alla vittoria della Dakar 2022 a causa del nuovo regolamento T1+, ma anche di quanto ami questa incredibile sfida che ogni anno cambia.

Nani Roma, Bahrain Raid Xtreme BRX T1+

Foto di: Bahrain Raid Xtreme team

Dakar 2022 | Auto

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Nani Roma affronta la sua 26a Dakar con rinnovato entusiasmo e soddisfatto del lavoro che tutta la Prodrive ha fatto in questi mesi con l'Hunter T1+ ECOpower.

Gli inglesi hanno lavorato intensamente dall'estate per creare un'auto all'interno del nuovo regolamento per i 4x4, che permette loro di avere ruote da 37 pollici, 350mm di escursione delle sospensioni e una larghezza di 2,3 metri.

L'obiettivo di questo cambiamento di regole è stato quello di creare una prima divisione in cui i piloti prioritari FIA competono con 4x4 dalle caratteristiche simili, ancora di più dopo l'ingresso di Audi con il suo progetto elettrico RS Q e-tron.

Roma è stato incaricato dello sviluppo della macchina per il team Bahrain Raid Xtreme e in un'intervista esclusiva rilasciata a Motorsport.com. spiega che affronterà la Dakar più incerta della sua carriera, poiché nessuno dei tre principali candidati alla vittoria si è confrontato in gara fino ad oggi.

Per questo lo spagnolo conterà su Alex Haro, che sarà di nuovo il suo co-pilota dopo due anni in Toyota Gazoo Racing con il sudafricano Giniel De Villiers.

Quest'anno non si gioca più a carte coperte...
"Diciamo che non sono proprio sul tavolo (ride, ndr). Non sappiamo come siano messi gli altri, parlando con varie persone si vede che hanno le stesse sensazioni che abbiamo noi. Vedremo. Abbiamo massimizzato l'affidabilità perché questa sarà una delle chiavi".

Quanto hai dovuto cambiare il tuo stile di guida quest'anno con la nuova auto?
"È una questione importante. Mi ha costretto a imparare molte cose nuove, perché i piloti che avevano già gareggiato con ruote grandi erano abituati ad attaccare i dossi, ciuffi d'erba e ad affrontare la strada in modo diverso. Ho ancora bisogno di un po' di tempo per essere sicuro che la ruota e la sospensione possano passare in certi punti. Ho dovuto rivedere il mio stile di guida perché ora possiamo passare certi ostacoli con molta più velocità che con il 4x4 normale. Ma d'altra parte pesiamo 150kg in più, ruote più grandi che forniscono maggior aderenza, e con lo stesso motore; questo ci ha fatto perdere un po' di agilità, soprattutto in accelerazione. Ci costringe a frenare meno e mantenere più velocità".

Questa è la Dakar più incerta della tua carriera?
"Sì, in termini di rivali di sicuro. Abbiamo solo chiaro che Nasser Al Attiyah è il pilota che ha corso di più durante l'anno e ha un livello di competizione più alto degli altri. Noi siamo quelli che hanno corso meno, abbiamo fatto solo la Baja Aragon. In questo senso, Nasser sarà più competitivo, come al solito, perché è più in forma. Ma a livello tecnico è l'anno più incerto e dovremo vedere giorno per giorno".

#311 Bahrain Raid Xtreme: Nani Roma, Alex Winocq

#311 Bahrain Raid Xtreme: Nani Roma, Alex Winocq

Photo by: Bahrain Raid Xtreme team

I leader non si sono ancora trovati faccia a faccia con il T1+. Pensi che questo potrebbe significare che i T1 normali potrebbero sorprendere e inserirsi nella battaglia?
"Penso che questo accadrà se le T1+ avranno problemi tecnici. È vero che i Buggy della Mini sono stati molto competitivi nel 2021 e, anche se la flangia è stata ridotta, possono continuare ad esserlo, perché l'anno scorso né Carlos e né Stéphane hanno avuto molti problemi. Ma le 4x4 possono essere presenti solo se avremo problemi. In termini di competitività, onestamente non credo che abbiano una possibilità".

La Prodrive ha optato per un nuovo eco-carburante per questa Dakar. Come va?
"In termini di prestazioni, non è cambiato molto per noi. L'abbiamo provato per la prima volta in Inghilterra in diversi giorni di test e rispetto alla benzina normale non ho trovato alcuna differenza di prestazioni. Non abbiamo perso nulla, ma non abbiamo nemmeno guadagnato. Quello che abbiamo guadagnato è il fatto che inquiniamo molto poco, con l'80% in meno di CO2. Abbiamo dovuto adattare il motore a livello elettronico come mappatura perché la combustione è diversa. È interessante, ma anche un discorso complesso per la squadra. La Prodrive ha fatto un grande sforzo economico e logistico, perché è tutto molto costoso. E anche il trasporto dei materiali in Arabia Saudita è stato una sfida. Spero che questo sforzo per emettere meno C02 possibile sia apprezzato".

Avendo imparato un po' di più sul percorso nelle ultime settimane, cosa ti aspetti da questa Dakar in questo senso? Le Marathon del secondo e terzo giorno saranno toste?
"Senza dubbio, questo è ciò che mi preoccupa di più. Tutti saranno intenti a trovare la loro posizione ideale in gara. Per me sarà molto importante arrivare al terzo giorno senza problemi, dopo potremo procedere un po' più rilassati. La Marathon di solito è dopo il giorno di riposo, comunque fra pro e contro, la situazione è la stessa per tutti".

Questa è la tua 26a Dakar, come fai ad arrivare con lo stesso entusiasmo e voglia di continuare a lottare?
"Penso che la base di tutto è che mi piace molto e continuo ad imparare cose ogni giorno. Lavoro così, voglio acquisire conoscenze e la carriera me lo garantisce ancora, mantenendomi motivato. Quando vedo i piloti di F1 o MotoGP, ogni anno con gli stessi circuiti, le stesse curve... Penso 'deve essere difficile essere lì, ogni anno lo stesso tracciato'. Ma per noi, ogni gara e posto sono diversi, anche se ci sono gli stessi bivacchi, e si possono imparare cose differenti ogni giorno. Come ho detto ad Alex [Haro, il suo co-pilota, ndr] l'ultimo giorno di test, per me è una fortuna poter guidare queste T1+, con queste sospensioni, queste gomme... è una meraviglia. Vedremo quanto saremo competitivi, ma il fatto di poterlo fare soprattutto con una squadra come la Prodrive è davvero divertentissimo".

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