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Dakar 2018: la Mini sfida la Peugeot con un buggy 2 ruote motrici

Il team X Raid porta alla Dakar ben sette vetture: 3 Mini John Cooper Works Buggy e 4 Mini 4WD totalmente riviste che in comune hanno solo il motore 3 litri Mini diesel, da 340 cv, doppio turbo. Da segnalare il ritorno nel team di Roma.

MINI John Cooper Works Buggy

Foto di: BMW AG

MINI John Cooper Works Rally and MINI John Cooper Works Buggy
MINI John Cooper Works Buggy
MINI John Cooper Works Buggy
MINI John Cooper Works Buggy
MINI John Cooper Works Buggy
MINI John Cooper Works Buggy
MINI John Cooper Works Buggy
MINI John Cooper Works Buggy
MINI John Cooper Works Buggy
MINI John Cooper Works Buggy
MINI John Cooper Works Buggy
MINI John Cooper Works Buggy

Nel febbraio 2017 la riunione post Dakar in X Raid aveva decretato che con una vettura a 4 ruote motrici non sarebbe più stato possibile vincere il rally raid sud americano. Almeno non contro la Peugeot.

E’ stato in quel momento che ha preso forma nel team tedesco il progetto di Mini di realizzare una 2 ruote motrici. Nulla a che vedere con i tentativi fatti in precedenza, ma un progetto ex novo con tecnici e ingegneri dedicati. E’ stata presentata oggi pomeriggio nel Mini Store di Parigi, riaperto da una settimana dopo un restyling, la nuova freccia all’arco del team X Raid: si tratta del Mini John Cooper Works Buggy. Anzi le due nuove frecce.

Accanto al Buggy 2WD infatti, c'era anche una Mini John Cooper profondamente rinnovata: di uguale fra queste due vetture c’è solo il motore 3 litri Mini diesel, da 340 cv, doppio turbo, perché tutto il resto appartiene a due storie completamente diverse.

La Mini porterà sette vetture alla Dakar 2018: 3 Buggy e 4 Mini.

Quando nel corso della presentazione hanno scoperto l’ultima nata, il freddo Sven Quandt, team manager nonché proprietario della X Raid, quasi si è commosso. Perché in sette mesi e mezzo sviluppare un progetto e una vettura da zero non è impresa da poco.

Tanto è vero che finora ha visto la luce solo un buggy, perché gli altri due sono ancora in fase di costruzione. Tutti e tre però andranno in Marocco per due giorni di test e poi voleranno in Sud America in tempo per le verifiche: che quest'anno la Dakar 2018 parta il 6 gennaio alla X Raid fa sicuramente molto comodo.

La Mini pesa 1700 chili come da regolamento, ha un cambio Xtrac a sei marce. La vettura è alta ben 1.935 mm, ma è stata sottoposta a una dieta ferrea e sono stati tolti la bellezza di 105 chili rispetto alla versione precedente. Per esempio nel cofano, che ora è leggerissimo, e nel body dimagrito di ben 25 chili.

Migliorata anche l’escursione delle sospensioni della quattro ruote motrici, di 3 centimetri e Quandt scherza sul fatto che 3 centimetri potrebbero sembrare poco o niente, ma se calcolati su un totale di 28 cm diventano il 10%.

Tutti coloro che affiancano X Raid nella componentistica hanno fatto un gran lavoro, per entrambe le auto e Sven Quandt è stato fiero di raccontare come i test della vettura siano cominciati a settembre, dopo cioè 4 mesi passati a elaborare, costruire, assemblare.

Test che si sono tenuti in Marocco ed in Ungheria e tutti i piloti l’hanno voluta provare, per scegliere quale delle due Mini guidare alla Dakar.

Il Buggy sarà affidato all’americano Bryce Menzies che non vede l’ora di portarla in gara ma nello stesso tempo è preoccupato, e non poco, perché con un mezzo così veloce le note andranno date con un ritmo più intenso a cui lui non è ancora abituato.

E oltre a Menzies ci saranno l’arabo Yazeed Al Rahij e Mikko Hirvonen. Agli altri andrà la Mini e quando si dice altri si parla di Nani Roma che come il figliol prodigo è tornato in X Raid dopo l’esperienza in Toyota.

Sven Quandt ha fatto un po’ fatica a rispondere quando gli si è chiesto chi ha fatto il primo passo per il ritorno e come si è svolta la trattativa, però ha ammesso che di telefonate il catalano ne ha fatte parecchie.

“Sono contento che sia tornato, questo sì - ha ammesso il tedesco  - e sono anche felice che se ne sia andato, perché in questo modo ha fatto esperienza e ora può fare un confronto fra le due realtà”.

E di sicuro felice lo è anche Roma che ha scelto, dopo aver provato entrambe le vetture, di restare sulla 4 ruote motrici.
“Se sono geloso della nuova macchina? -  chiede Roma – - l’ho testata in Ungheria ma avevo già scelto di restare sulla Mini. Ho fatto il primo giro e mi sono detto ‘Oddio ho scelto la macchina sbagliata’ ma poi invece mi sono ricreduto e credo di aver fatto la scelta giusta per me. La nuova Mini mi piace molto e va forte”.

Jakub Przygonski e Boris Garafulic, oltre ad Orly Terranova saranno i piloti delle altre Mini che negli ultimi mesi hanno affrontato migliaia di chilometri in test.
“Siamo l’unico team – ha sottolineato Quandt – ad avere una 2 ruote motrici e una 4 ruote motrici e questo sarà senza dubbio un vantaggio. Dove non andrà forte l’una, lo sarà l’altra”.

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