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Intervista

Dakar, ora arrivano le dune e la navigazione

Edouar Boulanger, Map Man della KTM ci racconta le insidie attese nella seconda settimana di gara

Edouard Boulanger è il Map Man in KTM. E' a lui quindi che ci affidiamo per sapere che cosa caratterizzerà la Dakar 2016 nella sua seconda settimana di gara. "Domani avremo ancora una tappa con inizialmente percorso di montagna e poi si scende verso sud e si comincia a trovare della sabbia. Non nel senso di dune, o almeno non ancora, ma nel senso di terreno sabbioso, terreno morbido con vegetazione, nello stile africano dell'erba chameaux. Ci saranno nella parte iniziale ancora dei fiumiciattoli da attraversare, nella mattinata, con anche del fango, ma a partire dal pomeriggio arriverà il sole e il secco".

A Belen poi si comincia a fare davvero sul serio, tappa Marathon per moto e quad compresa: "Cominciano le tappe lunghe, molto dure e molto calde". Già perchè Dudd, così lo chiamano gli amici, per KTM è anche Meteo Man e a differenza di quello a cui si affida ASO, lui ci prende. "Il tempo nei prossimi giorni sarà bello. Domani mattina, nella tappa Salta-Belen ci sarà un po' di pioggia, sul primo pezzo della speciale, ma dopo uscirà il sole e le temperature sono stimate intorno ai 35° ma possono anche salire nei giorni a venire".

La grande incognita delle dune di Fiambalà – protagoniste nella tappa marathon e non solo – è proprio la pioggia perchè si è già visto in passato che quel terribile deserto di sabbia diventa più facile da attraversare se bagnato: "Bisogna vedere – ammette Boulangerse piove poco sicuramente si facilita il percorso, ma se piove tanto la situazione potrebbe diventare spaventosa e quelle dune potrebbero trasformarsi. Però sembra che non piova in quei giorni".

Parliamo allora della tappa Marathon: "Non sarà costituita solo da dune e sabbia ma ci sarà anche una parte di montagna, con strade in salita e sassi". Dopo Belen invece, così come è stato all'inizio di questa Dakar 2016, si tornerà in stile WRC: "Esattamente come ad inizio gara, ancora un po' di montagna, media montagna per dirla meglio. Poi tappe piatte, veloci e con fondo duro". E finalmente arriva anche la navigazione su questa Dakar: "Vera navigazione, almeno per due speciali, concentrata particolarmente sulla tappa marathon per le moto e i quad, e qualche cosa anche per le vetture".

La poca navigazione, anzi l'assenza quasi di questa caratteristica peculiare dei rally raid, dipende dalle speciali che sono in tutto e per tutto uguali a quelle dello scorso anno, solo girate al contrario: "Il problema del Perù – conclude Duddha costretto gli organizzatori a disegnare delle speciali in fretta pescando nello storico dei precedenti percorsi della Dakar. Più di qualche speciale era esattamente quella dello scorso anno. Hanno sei anni di 'archivio' messi da parte e vi hanno attinto a piene mani, facendo un po' di copia e incolla, a parte qualche piccola novità non complicata in termini di navigazione".

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