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Dakar, Botturi: "Il braccio inizia a fare meno male"

Il pilota della Yamaha è contento della rimonta fatta oggi: partito 31esimo è arrivato 17esimo al parco chiuso

#18 Yamaha: Alessandro Botturi

Foto di: Yamaha Team

#18 Yamaha: Alessandro Botturi
#18 Yamaha: Alessandro Botturi
#18 Yamaha: Alessandro Botturi
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#30 Yamaha: Xavier de Soultrait
#23 KTM: Gerard Farres
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"Sto bene, sono in ripresa. Il braccio è bello nero ma fa meno male, probabilmente mi sto anche abituando al dolore, però sì, rispetto al primo giorno va meglio". Alessandro Botturi – Yamaha - mostra il polso destro quando arriva, mettendo in evidenza gli ematomi, ma sta decisamente meglio e lo prova il fatto che al traguardo della speciale, a Paolo Ceci che usciva subito prima di lui ha chiesto: "Che tempo hai fatto?".

Segno evidente che il dolore c'è, ma ora è passato in secondo piano: "Però va bene, all'inizio della tappa quasi non lo sentivo, poi da dopo la metà invece il dolore si è un po' acutizzato. Ho sofferto ma va bene così, purtroppo è così, ormai ce l'ho e me lo devo tenere, non ci posso far nulla". Quando finisce la tappa ci mette il ghiaccio sopra e questo attenua un po' la sofferenza.

La tappa di oggi, calcolando che partiva in trentunesima posizione, non è andata poi così male: "Sono partito indietro perchè avevo preso i minuti di penalità ieri per l'eccesso di velocità (3 in totale) e quindi ho fatto parecchi sorpassi, arrivando 17esimo". Poi ride: "Ho preso Jacopo Cerutti e lui è stato bravo perchè dopo mi è rimasto attaccato e abbiamo corso insieme. Peccato che verso la fine abbiamo preso polvere perchè abbiamo trovato Viladoms e il gruppo di Adrien Metge e si vedeva davvero poco. Però all'arrivo gli ho detto che era stato bravo, ci siamo divertiti e alla fine ha fatto anche lui una bella speciale".

Nella prima parte della speciale tanti sorpassi e non tutti facili: "C'era tanta polvere e non è stato sempre semplice. Incredibilmente con tutta l'acqua che ha fatto qui al bivacco in speciale non ha fatto una goccia, lì che invece due gocce sarebbero state utili, niente!".

E l'altitudine oggi ha giocato il suo ruolo: "L'altitudine si sente, quasi 430 chilometri a 3.500 metri si sentono sì. Particolarmente quando cominci a spingere, nel senso che magari entri in una strada un po' stretta e inizi a sfruttare gli appoggi, a destra e sinistra e il fiato comincia a diventare più pesante, più corto". E ne risente in altitudine anche la moto: "Eh sì - ammette Botturi - perde un po' di potenza, è inevitabile". E poi si parla della stanchezza, che Botturi non sente perchè stanotte a differenza di tanti altri ha dormito pesantemente, e soprattutto profondamente : "Ero nel mio camper e mi sono messo i tappi nelle orecchie, quindi non mi sono neanche reso conto di quanto sia piovuto, me lo hanno detto gli altri, stamattina!".

Oggi ha recuperato posizioni Botturi, dopo la penalità di ieri, ha chiuso la speciale 17esimo e in classifica generale è 16esimo staccato di 18'30" dal primo, che stasera è Paulo Goncalves.

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