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Lavigne: "La pioggia ha fatto danni, ma nulla di grave"

Il direttore della Dakar per ora però non può scongiurare definitivamente eventuali tagli al percorso delle prime tappe

Etienne Lavigne, direttore Dakar

Foto di: A.S.O.

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Ronan Chabot
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#322 Mini: Marek Dabrowski, Jacek Czachor
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#322 Mini: Marek Dabrowski, Jacek Czachor

Questo è El Niño. Lo ammette Etienne Lavigne, direttore generale della Dakar di fronte a questo terzo giorno consecutivo di gran caldo. In una chiacchierata tranquilla, in un altro pomeriggio infuocato, mentre i primi piloti, oltre 150, passano il controllo tecnico ed amministrativo nella cittadella Tecnopolis, alle porte di Buenos Aires.

Si parla del percorso, delle inondazioni che hanno interessato il nord, delle altissime temperature che stanno imperversando, non solo su Buenos Aires, ma sull'Argentina intera, in effetti. E che non sono affatto normali in realtà. "Davvero non ha mai fatto così caldo negli anni precedenti?" chiede Etienne Lavigne quando gli si fa notare che questo calore è un po' eccessivo, e poi prosegue. "E' l'effetto del Niño, non tanto la pioggia dei giorni scorsi, soprattutto al nord, quanto piuttosto questo caldo. Dicono gli esperti che quando dura tre giorni di seguito, sopra i 32°, non è una causalità".

Impossibile non chiedergli del percorso. Qualcuno parla già di tagli. "E' impossibile saperlo oggi – ammette il direttore generale della Dakar – perchè la nostra vettura apripista che precede di qualche giorno il rally ha finito proprio oggi la ricognizione della quarta tappa (fra Villa Carlos Paz e Termas de Rio Hondo). Le cose non sono preoccupanti in questo momento: la pioggia ha fatto qualche danno sul percorso, ma nulla di grave al momento".

I problemi sembrano interessare solo le prime tre tappe per la tanta pioggia caduta nell'ultima settimana, ma saperlo oggi è impossibile: "Di fatto la gara passerà lì fra 4 giorni e quindi ogni giorno ci sarà una nostra vettura che controllerà la parte più “delicata” delle speciali dove l'apripista è già passato. Di qui a 4 giorni tutto può accadere".

Il pericolo dunque, ventilato ieri, di operare dei tagli del percorso, non è ancora scongiurato. Ci sono diverse opzioni – Piano B, come lo chiamano i francesi - in caso di pioggia ma se attivare o no i piani di emergenza si potrà sapere solo il giorno prima delle prove speciali. "La zona a nord del Paese è sempre stata difficoltosa per noi a proposito di piogge. Aspettiamo e vediamo che cosa accadrà nei prossimi giorni".

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