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Intervista

Dakar, Pain: "Peccato per la rottura del motore"

Olivier si aspettava ben altro dalla sua decima Dakar, ma si è dovuto accontentare della 22esima piazza

#10 KTM: Olivier Pain

Foto di: A.S.O.

#10 KTM: Olivier Pain
#10 KTM: Olivier Pain
#10 KTM: Olivier Pain
#10 KTM: Olivier Pain
Adrien Metge, Michael Metge, Olivier Pain
#10 KTM: Olivier Pain
#10 KTM: Olivier Pain

Olivier Pain ha chiuso la Dakar 2016 in 22esima posizione nella graduatoria dedicata alle moto. Non bene per un outsider che come lui puntava ad arrivare nei primi cinque ed aveva tutte le carte giuste per farcela. Olivier nella Dakar 2014 era salito sul podio, in terza posizione e per più di qualche giorno, durante la gara, aveva occupato la prima posizione. 

La sua decima Dakar però non è andata come avrebbe voluto: “Non sapevo bene cosa attendermi in realtà visto i tanti cambiamenti dell'anno scorso. Un nuovo team, una nuova moto: in realtà direi che è andato tutto bene, non ho avuto guai alla moto, a parte il giorno che sono caduto, all'inizio della seconda settimana: ho rotto il motore perchè la corona si era piegata e in questo modo ha fatto tendere la catena. Il cambio non lo ha sopportato e a nove chilometri dall'arrivo sono stato costretto a farmi trainare fuori. Ho aspettato un'ora e poi ho pagato anche i 15 minuti di penalità per il cambio del motore”.

In quel momento Pain era 22° assoluto, poi è scivolato in 32. per ritirarsi su poi, lentamente. “Ho cercato di rimontare come possibile, mi sono divertito con la moto, non ho rischiato molto e non sono incappato in quelle grosse cadute in cui distruggi tutto, solo piccole scivolate, come è normale. Se faccio un confronto con la Dakar precedente, che era stata parecchio frustante per me, vedo un passo avanti. C'è stato un cambiamento in positivo dunque, e sono contento. Certo al momento della partenza mi ero detto che potevo puntare ad entrare nei primi cinque, ed era fattibile secondo me, anche con questo tipo di percorso. Ma non c'era spazio per alcun errore e invece io nella prima settimana ho preso qualche penalità per eccesso di velocità e questo mi è costato un po'. Allora ho cambiato obiettivo cercando di tornare fra i primi dieci, ma poi sono caduto, proprio all'inizio di quella seconda settimana – che si annunciava come più difficile - che aspettavo per mettere all'opera le mie doti di rallyman!”.

Però Olivier non è uno che si abbatte e trova subito la risposta alle sue frustrazioni: “Ma non pensiamoci più adesso. Sono arrivato alla fine della mia 10. Dakar, e a questo punto ne ho chiuse otto su dieci, mi sembra un buon risultato, una buona media. E anche se la mia performance magari non è la stessa di qualche anno fa credo che il livello sia di volta in volta più omogeneo. Non so se vado più veloce adesso rispetto a prima, ma di certo adesso il ritmo è alto e non c'è più spazio per gli errori”.

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