Bedin: "Primo obiettivo, finire il prologo!"
Dopo due ritiri nella prima tappa nel 2013 e nel 2014, il piemontese punta solo ad andare oltre con il suo Buggy
Ha il numero 387 quest'anno Giampaolo Bedin e riprende il via con un buggy che ha costruito con le sue stesse mani in Italia dopo tanti anni passati lavorando come ingegnere per la Formula 1, il WRC e Le Mans Series. Battezzato Buggy Raitec RA 02 Evo questo mezzo ha già calcato i suoli dell'Argentina negli ultimi tre anni anche se purtroppo per il pilota piemontese, non è mai riuscito ad arrivare in fondo.
E allora? Allora si cambia ha pensato e dopo essere passato attraverso vari copiloti, nelle ultime edizioni, quest'anno ha deciso di correre da solo. Così ha sistemato sul sedile accanto a lui un pneumatico – e non un enorme orso di peluches come faceva Yves Tartarin un po' di anni fa – ed è partito per la nuova avventura.
Nel 2013 quando la Dakar partì da Lima ruppe nella prima breve speciale, ritirandosi poi il giorno dopo. Nel 2014 successe la stessa cosa: un maledetto motorino d'avviamento pensò bene di rompersi il primo giorno e non avendone uno di ricambio, e non riuscendo a trovarlo da nessuna parte, Bedin fu costretto al ritiro.
Ovviamente quest'anno il piemontese di motorini d'avviamento ne ha ben due "che con quello montato sul mezzo, fanno tre" sorride alla partenza di questa sua terza Dakar. Ha deciso di andare da solo, per vicissitudini varie, e sul suo buggy monterà il road book da moto, quello arrotolato per intenderci.
E la sua spada di Damocle è rappresentata dalla prima speciale, quella maledetta che negli anni passati gli ha sempre causato tanti problemi. Per questo il prologo è particolarmente importante per lui stavolta. 11 chilometri da finire, non se ne discute neanche. "Ho preso questa decisione proprio per vivere diversamente questa Dakar – ammette Giampaolo – una nuova avventura, tutto solo. In compenso per l'assistenza mi sono affidato al team Xtreme Plus. Visto che corro da solo ho pensato che alla sera non avrei avuto la forza di occuparmi anche della vettura e così mi sono appoggiato al team franco-italiano. Loro sono un bel gruppone, sono tanti e così sono tranquillo".
E di strategia non si parla. Anche perchè l'unica risposta valida sarebbe "finiamo il prologo". Ma scherzando Bedin aggiunge: "Farò il prologo in assoluta tranquillità, devo finirlo, poi parliamo di tutto il resto".
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