Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia
Intervista

Dakar, Peterhansel: "Partenza mischiata? Da rifare!"

A "Mister Dakar" è piaciuto far partire insieme auto, moto e camion. Ma serve il percorso giusto

#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret

Foto di: Red Bull Content Pool

#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#302 Peugeot: Stéphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret
#302 Peugeot: Stèphane Peterhansel, Jean-Paul Cottret

A due tappe dalla fine della Dakar 2016, Stephane Peterhansel occupa la prima posizione assoluta, con al suo fianco il fedele Polo Cottret. Però ieri nella undicesima tappa hanno vissuto due momenti speciali: la partenza mescolati a moto e camion e la difficoltà iniziale di trovare il passaggio giusto, che ha portato loro, ma anche il resto della gara a perdersi di brutto.

"E' stata una cosa strana – dice "Mister Dakar" parlando della partenza mista - ma di sicuro era la tappa giusta per farlo, perchè era molto larga. E' stato strano per molte ragioni, prima di tutto per esempio il fatto che ci fossero cinque moto davanti e che quindi nella tappa precedente ben cinque moto fossero andate più veloci delle auto; cosa che in effetti non è mai stata così evidente in questa edizione della Dakar. E poi era piovuto e quindi c'era poca polvere il che ha contribuito a rendere ancora più spettacolare il tutto".

E prosegue: "Io sono partito sedicesimo, e quindi non ho visto in realtà molto perchè si erano perduti tutti. Ho superato una o due vetture, un paio di moto. Siamo stati quasi sempre soli per tutta la speciale. Non credo che le moto siano state infastidite da noi. C'erano tante possibilità per passare perchè era un tratto molto largo".

Anche per l'ex motociclista, seguire e vedere dstintamente le tracce dei piloti più bravi è stata una piacevole sorpresa: "Di sicuro. Di solito noi abbiamo davanti le tracce di tutto il gruppo delle moto. Stavolta invece avevamo pochissime tracce, e solo dei motociclisti più bravi, oltre a quelle di De Rooy e del suo Iveco, che ho passato dopo circa 60 chilometri".

Poi si ritorna al discorso navigazione: "Il fatto è che all'inizio ci siamo persi tutti per cercare questo wpt1 e tra l'altro ci aveva anche superato un altro camion, che poi per fortuna siamo riusciti a ripassare, senza troppa fatica. Abbiamo usato il Sentinel per farci lasciare strada con De Rooy e con Al Rahji, e con nessun altro".

La partenza mista è un'idea da portare avanti? "E' stata una idea simpatica, interessante da ripetere, perchè no, però bisogna fare grande attenzione a dove si può proporre una cosa del genere. Si potrebbe rifarla per esempio in Perù, oppure nel deserto del Cile, a Copiapo, a Fiambalà che è forse il posto migliore e poi grazie alla pioggia tutto era diventato un po' più facile. Gli attraversamenti delle dune erano sicuramente più semplici, anche se pure noi ci siamo persi all'inizio, come dei pivelli...".

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Dakar, Moto, Tappa 11: bis di Meo, che ora è terzo
Prossimo Articolo Dakar, Auto, Tappa 11: Nasser ci prova, Peter in difesa

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia