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Castera: "La Dakar 2021 si terrà a gennaio con misure sanitarie"

La Dakar 2021 potrebbe essere svolta ancora tutta in Arabia Saudita, ma con un percorso nuovo al 100%. Questo è allo studio con Google Earth.

#305 JCW X-Raid Team: Carlos Sainz, Lucas Cruz

Foto di: Red Bull Content Pool

Il direttore della Dakar, David Castera, ha assicurato a Motorsport.com che l'edizione 2021 del Rally Raid più celebre al mondo si terrà regolarmente nel gennaio del 2021, sebbene abbia specificato che dovranno essere prese le misure sanitarie adeguate per permettere all'evento di essere svolto.

La pandemia da COVID-19, che ha già contagiato oltre 3 milioni di persone e ha causato più di 200.000 morti in tutto il mondo, ha avuto un effetto devastante su tutti i campionato del motorsport. La stagione 2020 è completamente paralizzata, comprese quelle di F1 e MotoGP. Queste categorie sono state costrette a rinviare o addirittura cancellare le rispettive 10 gare che avrebbero dovuto comporre la prima parte del Mondiali.

Gli organizzatori della Dakar continuano nel loro programma per l'organizzazione della prossima edizione, che si terrà a inizio gennaio del prossimo anno, anche se questa sarà condizionata a sua volta dal COVID-19.

Il Rally Raid, nell'edizione svolta lo scorso gennaio, si è tenuta per la prima volta nella storia in Arabia Saudita e, nella prossima edizione, la gara toccherà altri stati adiacenti. Il coronavirus sta intaccando il programma della prossima Dakar, ma David Castera ha assicurato a Motorsport.com che nei prossimi 15 giorni verranno prese le decisioni finali.

"L'idea iniziale era avere 2 o 3 paesi ospitanti, ma abbiamo anche l'opzione di correre in un solo stato. Abbiamo diverse opzioni, perché non sappiamo in che modo si evolverà la situazione sanitaria. Al momento non abbiamo preso decisioni finali. E' chiaro che la pandemia abbia complicato un po' le negoziazioni, specialmente riguardo le misure che dovremo prendere più avanti".

"Se ogni altro paese ci chiederà cose differenti nel passaggio da un posto all'altro, al bivacco... sarà complicato. Inoltre, ora le misure di sicurezza stanno cambiando quasi tutti i giorni in ogni paese. Sto aspettando e qualche volta preferisco pensare subito al peggio prima di prendere decisioni. Nei prossimi 15 giorni dobbiamo decidere in via definitiva e fare annunci ufficiali riguardo al tipo di Dakar che avremo nel 2021".

C'è anche il Piano B

Date le difficoltà elencate da Castera, è necessario avere un piano B e questo esiste. La Dakar sarebbe svolta ancora completamente in Arabia Saudita, ma con un percorso completamente differente rispetto a quello visto quest'anno.

"L'Arabia Saudita è un paese molto grande, che offre la possibilità di fare una Dakar completamente differente rispetto a quella 2020. In Giordania, o in paesi come quello, è impossibile fare una cosa del genere. COn un paese 4 o 5 volte più grande della Francia, nel caso peggiore possibile, potremo avere una Dakar fantastica, tutta nuova. Il piano B, nel motorsport, è interessante quasi quanto il piano A".

"Ho grande fiducia nel poter disputare la Dakar nel gennaio 2021. La Dakar è la prima o l'ultima gara dell'anno, dipende da come la si considera. Siamo nel mese di aprile e abbiamo ancora 8 mesi per lavorare. Sono molto tranquillo, perché conosco le nostre capacità di organizzazione, anche se dovremo prendere misure speciali dal punto di vista sanitario".

Disegnare il percorso da casa

Nel corso di questi mesi ASO ha continuato a lavorare in maniera intensiva per preparare la seconda edizione della Dakar della storia da disputare in Medio Oriente. Castera ha riconosciuto che, nonostante non sia la stessa cosa, è stato capace di lavorare da casa con il suo team nel disegnare il percorso della prossima Dakar grazie a programmi satellitari.

"Sino a ora il COVID-19 ha inciso un po' sul nostro lavoro, ma non troppo. Non è stata una catastrofe. A oggi ci sono tanti modi di lavorare sulla strada con le immagini satellitari e la verità è che stiamo andando bene. Non abbiamo la possibilità di verificare tutto, ma non ci stiamo prendendo tanti rischi. E' un anno difficile per tutti e dobbiamo convivere con questa situazione. Ci stiamo adattando alla pandemia e continueremo a lavorare sul percorso".

"Questo potrà essere fatto senza alcun problema grazie alle immagini satellitari. Abbiamo già un po' d'esperienza, ma lo scorso anno questo sistema ci ha aiutato tanto. 12 mesi fa abbiamo fatto diverse cose in Arabia Saudita, non solo la parte del percorso che è stata fatta in gennaio, ma più cose da vedere, da scoprire nel paese. Ho un dossier di grandi percorsi e lo sto consultando".

"Ho speso diverse ore di notte su Google Earth, ma anche di giorno con il cellulare per cercare assieme al mio team fatto da altre due persone la strada migliore. Ho 2 percorsi pronti al 100%, così come gli elicotteri, i rifornimenti. Tutto è virtualmente pronto".

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