Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia
Curiosità

La favola di Rachele: correre per far conoscere la fibrosi cistica

Alterna delle gare nel CIVM a quelle nel Mini Challenge: Rachele Somaschini, pur essendo affetta da fibrosi cistica, ha scelto il Motorsport per promuovere la Fondazione che cura la ricerca su questa malattia genetica. Andando oltre i propri limiti...

Rachele Somaschini
Rachele Somaschini
Rachele Somaschini, Mini Cooper S JCW
Rachele Somaschini, Mini Milano by Elite Motorsport festeggia sul podio
Rachele Somaschini, RS Team, MINI John Cooper Works Challenge Pro
Rachele Somaschini, Cooper S, Mini Milano by Elite Motorsport
Rachele Somaschini, Mini Cooper S JCW
Rachele Somaschini
Rachele Somaschini
Rachele Somaschini, Mini Cooper S JCW

Tosta. Questo è il primo aggettivo che viene alla mente dopo una chiacchierata con Rachele Somaschini, giovane pilota fedelissima alla Mini con la quale corre sia nel Campionato Italiano Velocità Montagna che nel Mini Challenge.

Come spesso accade, l’apparenza inganna: dietro a una solare ragazza bionda si nascondono determinazione e tenacia che hanno portato Rachele a impegnarsi in due campionati con due auto differenti, una Mini Racing Start Plus per la salita e una Mini Challenge 2000 per la pista.

Per Rachele, questo non era sufficiente: ecco che ha deciso di curare autonomamente le auto con il suo RS team, aiutata da due meccanici e dal papà, che le ha trasmesso la passione per le corse.

Pochi nello scenario del motorsport italiano sono così immersi nelle competizioni come lei; il suo sforzo, inoltre, è ben più impegnativo ma giustificato da una causa importantissima: far conoscere la fibrosi cistica - malattia genetica dalla quale Rachele stessa è affetta - e promuovere la Fondazione per la ricerca sulla Fibrosi Cistica che da oltre 20 anni finanzia una crescente rete di centri e laboratori per trovare cure innovative e migliorare la vita dei pazienti (oltre 7.000 in Italia e 100.000 nel mondo).

Se per qualsiasi pilota i weekend di gara sono affaticanti per il caldo all’interno dell’abitacolo della auto da corsa, per Rachele lo è ancora di più: la fibrosi cistica colpisce principalmente i polmoni rendendo la respirazione estremamente difficile.

A 18 anni Rachele andava in giro con un Supermotard 125, puntando a far spaventare la madre pur di convincerla a darle il benestare per correre in auto; pur avendo saltato la gavetta dei kart anche per i possibili effetti che la fibrosi poteva causare, con la complicità del papà, ha debuttato nel 2013 con le auto storiche nella Coppa Intereuropa su una Giulietta Sprint.

Nel 2014 Rachele si è avvicinata con una Saxo N2 alle salite, forse la specialità che più la appassiona, mentre nel 2015 ha iniziato la sua relazione con la Mini che non ha più abbandonato.

Grandi soddisfazioni sono arrivate lo scorso anno, quando ha vinto sia la classe 1600 del Mini Challenge in pista che la classe Racing Start + ed ha avuto anche modo di assaggiare i rally, sempre con la Mini, navigata da Manuela Laffranchi.

Anche nel 2017 Rachele si divide tra il CIVM e il Mini Challenge: la volontà di provare qualcosa di nuovo l’ha spinta a fare il salto di categoria in pista, passando alla classe PRO con il motore 2000 che eroga una ventina di cavalli in più rispetto alla 1600 che continua ad utilizzare nelle salite.

Un impegno pressoché continuo fino a ottobre dove si aprirà il dilemma poiché la finale del CIVM coincide con quella del Mini Challenge in pista: a quale delle due gare parteciperà Rachele?

“Deciderò più avanti in base a come sono in classifica, ma penso che propenderò per la salita, sia per la passione che per i buoni risultati che ho ottenuto fino a qui”, dichiara la ragazza di Cusano Milanino.

Lo scorso weekend si è concluso l’appuntamento del Mini Challenge a Monza, la gara di casa nella pista dove Rachele ha debuttato. Nonostante le soddisfazioni e il piacevole ambiente creatosi nel paddock Mini, il rapporto con la pista è di amore e odio, soprattutto dopo alcune delusioni a Misano e Monza, in cui molti problemi tecnici hanno afflitto la sua vettura.

“Sono autodidatta, nessuno mi ha insegnato; forse mi viene più naturale correre in salita poiché ho maggiore esperienza e posso dare il massimo anche fisicamente. Le gare di oltre 20 minuti in pista, con il caldo che si crea nell’abitacolo mi debilitano molto”.

“Per prepararmi alle salite mi sveglio presto la mattina e vado a vedermi la strada – racconta Rachele – così ho modo di concentrarmi e trovare i punti chiave del tracciato. Spero sempre che piova perché è la condizione in cui do il meglio di me!”.

Amante della pioggia, con il manometro in mano a fine salita per controllare le pressioni, pronta a gestire le trasferte, ordinare ricambi, in grado di adattarsi a differenti specialità come la pista, la salita e volenterosa di affrontare con più frequenza i rally: sono caratteristiche che raramente si trovano nei piloti odierni; con le dovute proporzioni, Rachele ricorda certe pilotesse di un tempo, come Michèle Mouton, poliedrica e tenace.

Oltre agli impegni agonistici, Rachele è istruttrice ACI Sport. Passione per il mondo del motorsport, volontà di capire come funziona la meccanica ed essere in grado di eseguire in autonomia alcuni lavori: è con queste caratteristiche che i giovani piloti dovrebbero crescere avvicinandosi alle corse.

Nonostante una malattia così debilitante come la fibrosi cistica che costringe Rachele a terapie quotidiane di diverse ore, ricoveri di settimane in ospedale durante i mesi invernali e intensa preparazione per resistere allo stress fisico, come un Caterpillar (o forse sarebbe più attinente: come una Mini alla Dakar) lei va avanti e guarda al futuro, sempre più ricco di nuove sfide, tra cui i rally nella quale certamente si cimenterà con entusiasmo.

Il suo impegno nel motorsport è un modo per reperire fondi per la ricerca ma soprattutto uno stimolo per tutti. Volere è potere.

Maggiori informazioni sulla Fondazione per la ricerca della Fibrosi Cistica sul sito www.fibrosicisticaricerca.it

Enrico Rondinelli

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Christian Merli conquista la sessantacinquesima Coppa Teodori
Prossimo Articolo Faggioli suona la nona e fa il record alla 67^ Trento Bondone

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia