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Plasa: nel filmato si vede una sospensione rotta!

Un cedimento ha impedito al tedesco di voltare, ma perché erà in sesta marcia a 240 km/h?

Il silenzio è piombato sulla tragedia di Georg Plasa, il pilota tedesco morto domenica 10 luglio durante la disputa della 50. edizione della Rieti-Terminillo, cronoscalata valida per il Campionato Europeo della Montagna e per il CIVM. Nessuno ne parla, non ci sono più informazioni, quasi si voglia tenere il fatto in una cortina fumogena. Per fortuna emergono le testimonianze di chi ha visto il filmato (non c'è solo quello amatoriale messo subito sotto sequestro dalla Procura di Rieti, ma ne sarebbe emerso un secondo con un'inquadratura frontale dell'incidente). Georg Plasa con la Bmw 134 V8 Judd non sarebbe riuscito a voltare nella curva a destra che gli è stata fatale perché nelle immagini sarebbe emerso il cedimento della sospensione anteriore sinistra. Chi ha avuto modo di analizzare al rallentatore un frame dopo l'altro, ha notato che sotto la vettura del tedesco uscivano delle scintille sempre più evidenti, come di un braccio che stava strisciando sull'asfalto. E occhi attenti avrebbero evidenziato l'anomalo movimento della ruota anteriore sinistra nel parafango, frutto della rottura meccanica. Questa, quindi, sarebbe stata la causa dell'uscita del povero Georg che si sarebbe trovato nell'impossibilità di cambiare traiettoria mentre stava viaggiando ad alta velocità e forse anche per questo si spiega come mai non si siano visti che brevi segni di un tentativo di frenata. A questo punto possiamo scongiurare l'ipotesi del malore (Simone Faggioli lo aveva visto allenarsi proprio nel week-end di Rieti con la mountain-bike ed assicura che Plasa fosse un atleta ben allenato che curava la preparazione), ma resta ancora un mistero da sciogliere: come mai un conduttore così esperto è giunto al punto tragico ad una velocità di circa 240 km/h? Georg non solo non è riuscito a scalare le due marce che normalmente si tolgono per affrontare il tratto incriminato, (di solito si scala dalla quinta alla terza marcia) ma si trovava addirittura in sesta, un rapporto che non si riesce a scaricare in quel punto. Cosa è successo? Trovare una risposta non sarà facile perché la parte anteriore della Bmw 134 V8 Judd si è letteralmente disintegrata nell'impatto contro le pareti della montagna e i soccorritori, nel tentativo di salvare lo sfortunato tedesco è intervenuta la squadra di decarcerazione, hanno dovuto tagliare le lamiere. Ciò che è rimasto, quindi, è poco utile a fare luce su una tragedia che mantiene alcuni lati oscuri. Plasa si trovava fuori dalla traiettoria ideale di gara perché aveva percepito il problema meccanico e non aveva più il pieno controllo della vettura, o, come sostengono diversi osservatori, ha confuso due curve molto simili? Noi non crediamo ad un errore umano così clamoroso, su questo aspetto toccherà al Pm della procura di Rieti, Lorenzo Francia, a trovare una risposta credibile. Sorprende anche che il corpo di Georg non sia stato sottoposto ad autopsia, anche se la causa del decesso pare sia da attribuire ad un arresto cardiaco. Le lesioni di Plasa erano parse subito gravissime ai primi soccorritori (è deceduto nell'eliambulanza durante il trasporto al Policlinico Gemelli di Roma): a rendere più devastante l'impatto c'è stata anche la rottura degli attacchi delle cinture di sicurezza. La frattura del setto nasale, oltre al trauma cranico, testimonia la violenza inusitata del crash, dal momento che il forte conduttore bavarese era regolarmente protetto dal casco. La FIA sta analizzando i dati del tragico incidente di Plasa e sta studiando degli interventi regolamentari per limitare l'escalation delle potenze nelle cronoscalate e accrescere gli standard di sicurezza che sono già validi per le monoposto e i Prototipi E2 obbligatoriamente sottoposti a crash test. Lo stesso non accade per le Silhouette come la Bmw 134 V8 Judd di Georg che è stata liberamente modificata per ospitare il propulsore da oltre 550 Cv...

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