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Merli debutta alla Trento-Bondone con la Picchio

L'interessante biposto propone un motore turbo di 1750 cc da oltre 400 cavalli

E' stata presentata ufficialmente ad Ancarano in provincia di Teramo, la rivoluzionaria Picchio P4/E2, la biposto sport che sarà portata in gara dal pilota ufficiale Christian Merli e verrà gestita dal Team Tschager Motorsport di Bolzano. Molte le innovazioni tecniche ad iniziare dall’aerodinamica per passare alla carrozzeria in fibra di carbonio e, per la prima volta su queste vetture, il propulsore turbo. La sport adotta crash box su tutti e quattro i lati e una specifica protezione per assorbire gli urti a difesa del pilota. La nuova barchetta della Casa Costruttrice abruzzese non ancora mosso i primi passi, ma la scheda tecnica è ricca di novità. Christian Merli: “Premetto che sono veramente onorato di partecipare a questo progetto. Quest’anno ci sono tutti i presupposti per ben figurare anche se ci vorrà inevitabilmente un periodo di messa a punto dell’auto. La Picchio è splendida, con un cofano anteriore scavato per aumentare la deportanza, mentre c’è l’ala triplano ed estrattore ad alta efficienza sul posteriore. La scelta del propulsore turbo di 1750 cc, mai usato su vetture di questo tipo, è una sfida. Un quattro cilindri turbo con una potenza che supera ampiamente i 400 cavalli. Ovviamente, un motore piccolo significa minor peso rispetto ai V8. Il cambio è uno Hewland sequenziale a 6 marce. Ci sarà da lavorare moltissimo per conoscere le infinite possibilità di regolazione degli ammortizzatori Ohlins TTX. Il peso è di 560 chilogrammi”. Il debutto è previsto nel week end alla Trento-Bondone: “Staccare un buon risultato alla prima uscita nella gara di casa con una vettura totalmente da conoscere, mi sembra un’impresa molto difficile. Siamo impazienti ed attendiamo il momento di sederci al volante. Il lavoro inizia adesso. Per ora puntiamo alle singole prestazioni”. Franz Tschager: "Conosco la Picchio da anni, da quando correvo come pilota. M’è stata offerta la possibilità di partecipare allo sviluppo di questa nuova macchina. Ho accettato la sfida perché sono convinto della struttura, sperando che questa collaborazione possa continuare anche nei prossimi anni.”

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