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54° Trofeo Luigi Fagioli, Biasion ritorna a Gubbio: "Un onore"

Venerdì sera la nona prova del CIVM dal 23 al 25 agosto celebra la consegna del Memorial Barbetti al due volte campione del mondo rally che calcava le speciali umbre ai tempi dei Sanremo iridati.

Miki Biasion

Foto di: Sparco

E' iniziata la settimana del 54° Trofeo Luigi Fagioli. La cronoscalata umbra nona prova del Campionato Italiano Velocità Montagna (CIVM) è pronta a dare spettacolo dal 23 al 25 agosto a Gubbio e a ospitare tante iniziative ed eventi collaterali che impreziosiranno un'edizione super e dal sapore internazionale.

Mentre le iscrizioni si chiudono oggi (lunedì) a mezzanotte ed è iniziata la prevendita dei biglietti (disponibili presso lo IAT di Gubbio, via della Repubblica), prende forma la tradizionale serata di venerdì, quella che alle 21.00 sul palco centrale di Piazza 40 Martiri celebrerà la consegna del Memorial Angelo e Pietro Barbetti.

Quest'anno gli organizzatori lo hanno assegnato a Miki Biasion, il driver veneto che giusto 40 anni fa esordì ufficialmente nei rally e poi si laureò due volte campione del mondo (1988 e 1989) al volante della Lancia Delta Integrale. Vincitore di 17 rally iridati e indimenticabile protagonista di un'epoca d'oro per il rallismo e il motorsport italiano, il pilota di Bassano del Grappa è stato più volte in gara anche a Gubbio, calcando su Lancia e Ford le prove speciali del territorio nella zona di San Bartolomeo nelle occasioni dei Rally di Sanremo iridati dei primi Anni '90.

Per Biasion si tratta dunque di un ritorno a Gubbio e nell'albo d'oro del Memorial Barbetti, dedicato a due personaggi che tanto hanno rappresentato per Gubbio e il suo mondo sportivo, succede, tra gli altri, a personaggi come Mauro Forghieri, Clay Regazzoni, Giancarlo Minardi, Ezio Zermiani, Andrea Montermini, Emanuele Pirro e Pino D'Agostino.

Così ha commentato Biasion: "Sono onorato di ricevere un premio tanto prestigioso, di far parte della rosa di nomi altisonanti che lo hanno ritirato, come me hanno vissuto un periodo fulgido dell’automobilismo italiano, abbiamo avuto il privilegio di poter dare molto allo sport in quegli anni. Cosa che oggi è più difficile. Abbiamo vissuto da protagonisti gli anni dell’epopea dell’automobilismo. Ho corso sulle leggendarie prove speciali umbre dal 1982 al ’92. Una zona e un territorio meravigliosi che amo, per i luoghi ma sopratutto per la gente straordinaria che vi si trova. Torno con gioia in quelle zone, anzi forse posso godermele di più poiché vi ritorno senza pressioni addosso, come quando le mie trasferte erano legate alle gare".

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