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Targa Florio: un mistero la causa del crash. Mauro ha avuto un malore?

Ecco quanto è emerso dalla conferenza stampa degli organizzatori con il presidente dell'AC Palermo, Pizzuto, il direttore di gara, Cascino e il medico Di Fabrizio, dopo l'annullamento della Targa Florio per la morte di Mauro Amendolia e Giuseppe Laganà.

Mauro Amendolia, Gemma Amendolia BMW Mini Cooper JCW, R1T

acisportitalia.it

Mauro Amendolia, Gemma Amendolia BMW Mini Cooper JCW, R1T
Conferenza stampa Finale Targa Florio 2017
Mauro Amendolia, Gemma Amendolia BMW Mini Cooper JCW, R1T
Conferenza stampa Finale Targa Florio 2017
Conferenza stampa Finale Targa Florio 2017
Gemma Amendolia, MINI Cooper JCW
Conferenza stampa Finale Targa Florio 2017
Mauro Amendolia

Due morti. Un commissario che si trovava in una posizione sicura che è stato travolto dalla Mini Cooper di Mauro e Gemma Amendolia, padre e figlia in gara insieme per festeggiare la recente laurea della ragazza. La vettura che schizza di lato in pieno rettilineo, senza una ragione apparente. Papà Mauro e il commissario Giuseppe Laganà vengono trovati già morti dai soccorritori, mentre per Gemma c’è voluto molto tempo per estrarla dalla carcassa della macchina.

La 101esima Targa Florio è stata annullata: lo sport ha lasciato il posto al dolore e alla solidarietà. Un incidente incomprensibile che ha ancora diverse ombre da chiarire. C’è chi parla di un malore improvviso di papà Mauro e del tentativo disperato della figlia di evitare un impatto devastante. Chiacchiere da paddock, senza alcun elemento di supporto. Toccherà al magistrato della Procura di Termini Imerese indagare per trovare delle risposte. Delle certezze. Ma c'è il precedente di Emanuele Garosci in gara al 2° Rally di RomaCapitale nel 2014 con una Citroen C4 WRC: il piemontese si era accasciato sul volante senza colpire nessuno...

Motorsport.com ha partecipato alla conferenza stampa che gli organizzatori della Targa Florio hanno indetto per dare le loro spiegazioni dell’accaduto. In rappresentanza dell’AC Palermo è intervenuto il presidente Angelo Pizzuto, al quale ha fatto seguito il direttore di gara, Marco Cascino e il dottore della corsa Davide Di Fabrizio.

Giusto l'annullamento della 101esima Targa Florio

Per primo ha preso la parola Angelo Pizzuto:
“In segno di lutto e di vicinanza alle famiglie, l’AC di Palermo insieme ai vertici della Federazione ha provveduto alla cancellazione della parte competitiva della 101esima Targa Florio, proprio come atto di solidarietà nei confronti dei parenti del commissario Giuseppe Laganà e del pilota Mauro Amendolia”.

“Oggi per noi è un giorno molto triste e lo è per gli appassionati della Targa Florio in Italia e nel mondo. Siamo inoltre molto dispiaciuti dei disagi che l’annullamento della gara può aver causato ai concorrenti del Campionato Italiano e a tutti coloro che a vario titolo intervengono e partecipano alla Targa Florio, ma sia convinti al 100% che qualora fosse successo a un altro concorrente o ad un amico di un altro concorrente, questi avrebbero gradito l’atto di sensibilità che stiamo facendo nei confronti delle famiglie di Giuseppe Laganà e Mauro Amendolia”.

“I nostri pensieri vanno a Gemma che sta combattendo una dura battaglia e alla mamma che ha perso il marito ed è in forte apprensione per la figlia e per tutti i parenti di Giuseppe Laganà”.

La ricostruzione del direttore di gara

Al direttore di gara, Marco Cascino, è toccata una ricostruzione dei fatti:
“La speciale numero 3, denominata Piano Battaglia 1 che ha avuto inizio alle 10,59 secondo quanto previsto dalla tabella tempi e distanze della manifestazione. Iconcorrente n. 29 prendeva il via alle 11,28 nel pieno rispetto dei tempi della sua tabella. Alle 11,37 la direzione gara ha chiesto a mezzo radio notizie sull’equipaggio 29 che non risultava transitato alla postazione dei commissari numero 30 ubicata al km 9,350 dallo start della prova. Mediante l’analisi del Track System si era rilevato che l’equipaggi era fermo in prossimità della postazione 30-31 e che non aveva mai richiesto o lanciato un segnale di SOS”.

“Allora abbiamo chiesto delle informazioni ai commissari delle postazioni successive fino allo stop, dal km 7,500 fino al controllo stop. L’equipaggio n. 29 è effettivamente transitato davanti alla postazione dei commissari 29 ubicata al km 8,750 dallo start, ma non essendo transitata alla postazione 31 posta al km 9,630, dopo che erano state chieste informazioni al commissario della postazione 30, che era stato più volte chiamato via radio ma non aveva mai risposto. Con immediatezza si chiedeva di domandare agli equipaggi numero 30 e 32 delle notizie sul concorrente n. 29 fermo in prova speciale. Si precisa che i due equipaggi rispettivamente sono giunti al controllo stop alle 11.44’19 e alle 11.46’48”.

“Il responsabile del controllo stop ci ha precisato che l’equipaggio n.29 era fermo lungo la prova, fra la postazione 30 e 31 senza segnalare alcun SOS. La direzione gara allora provvedeva a far esporre la bandiera rossa in tutte le postazioni intermedie che ne erano dotate e alle 11,49 si è arrestata la prova speciale. Sono stati fermati lungo la speciale i concorrenti 201, 202, 203 e 204 che avevano già preso il via del tratto cronometrato”.

“Con immediatezza sono stati mandati dalla direzione gara, avvalendosi del medico del coordinamento sanitario, il dottor Davide Di Fabrizio, i soccorsi dalla postazione intermedio 1 con l’ambulanza e il mezzo di destricazione dalla postazione di partenza. L’ambulanza di rianimazione alle 11,53 era sul posto dell’incidente e i sanitari hanno portato soccorso alle persone coinvolte nell’incidente”.

La figlia è sempre stata vigile e cosciente

A questo punto tocca al dottor Davide Di Fabrizio proseguire:
“Tre persone sono state soccorse: i componenti dell’equipaggio e il commissario di percorso in servizio presso la postazione 30. I sanitari giunti sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso del primo conduttore Mauro Amendolia e del commissario di percorso, Giuseppe Laganà, per poi procedere all’estricazione complessa del secondo conduttore, Gemma Amendolia che veniva estratta cosciente e immobilizzata con i presidi del caso e accompagnata all’ospedale di Petralia da dove poi è stata trasferita in eliambulanza, a seguito degli accertamenti, presso la rianimazione dell’ospedale civile di Palermo”.

Può avere avuto un malore?
“Sono supposizioni che non possiamo avvallare né escludere, saranno gli accertamenti in sede autoptica che stabiliranno la causa del decesso. Per quanto riguarda le condizioni di Gemma possiamo dire che è sempre stata vigile e cosciente. Presentava un trauma al braccio sinistro con una ferita che è stata suturata. Dagli accertamenti effettuati presso l’ospedale di Petralia, la TAC avrebbe escluso qualsiasi emorragia cerebrale, ma c’era uno stato commotivo. Si è preferito trasferirla a Palermo dove averla messa in coma farmacologico a maggiore protezione. Non ci sono altre lesioni importanti al di là delle contusioni polmonari”.

Al direttore di gara è stato chiesto cosa sapeva della dinamica dell’incidente? In mattinata in quell’area era nevicato…
“Al momento del via della prova speciale le condizioni meteo erano migliorate, non c’era più il nevischio, visto che l’asfalto era solo umido ed è stato percorso dagli altri concorrenti. L’incidente è avvenuto in un tratto rettilineo che seguiva una curva a destra. Non abbiamo indicazioni da dare sul come è accaduto l’incidente. In questo momento ci sono i rilievi del magistrato che ricostruirà la dinamica dell’incidente”.

Chi era il pilota al volante perché a lungo non è stato chiaro…
“Il primo conduttore sulla speciale Piano Battaglia 1 era Mauro Amendolia, mentre Gemma era la navigatrice. Ovviamente dopo i soccorsi è stata consegnata la camera car agli inquirenti e forse da quelle immagini si potrà ricostruire la dinamica dell’incidente”.

È vero che Mauro Amendolia in passato ha sofferto di problemi cardiaci?
“Io non sono a conoscenza di tali informazioni – prosegue il direttore di gara -. Il signor Amendolia era in possesso di una licenza e di un certificato medico per cui non siamo in condizione di dire quale fosse la situazione clinica prima dell’incidente”.

Gemma è in prognosi riservata a Palermo

Dottore qual è la prognosi di Gemma Amendolia?
“Gemma è in prognosi riservata, ma siamo fiduciosi che Gemma ce la possa fare. Lo vedremo nelle prossime ore e nei giorni successivi…”.

Potete dire quali sono state le cause dei decessi?
“Per quanto riguarda il commissario di percorso si può parlare di una fatalità per quello che gli è successo, mentre per quanto riguarda il pilota ci saranno tutti gli accertamenti che ci chiariranno i dubbi”.

Ha parlato di fatalità per il commissario: come mai?
“Il commissario era in una posizione sicura a due metri dal ciglio della strada in un tratto rettilineo, in un’area che avremmo definito prova di rischi. Ecco perché ho parlato di fatalità”.

È stato riscontrabile un eventuale cedimento di natura meccanica?
“Siamo tornati da poco dalla zona dell’incidente, siamo stati allontanati dal magistrato che sta facendo tutte le indagini del caso. Anche i commissari tecnici che si erano presentati sul luogo per effettuare un’analisi dell’accaduto non sono stati ammessi alla vettura. Sono dati che vi potremo dare solo in un secondo momento”.

Si può stimare la velocità nella quale è accaduto l’incidente?
“Non saprei, la vettura era una R1. Credo che i meccanici del team se potranno scaricare la telemetria potranno dire quale fosse la velocità al momento dell’incidente”.

L’annullamento del rally è stata una scelta umana o la strada è stata messa sotto sequestro?
“E’ stato un atto di rispetto verso le famiglie delle due vittime, il decreto prefettizio che autorizzava la gara non è stato ritirato: noi domani potremmo far ripartire la corsa, ma ci sentiamo vicino a due amici e due colleghi”.

Cosa succede ai fini del campionato italiano con questo annullamento?
“Il carteggio passerà nelle mani del collegio dei commissari sportivi che prenderanno le decisioni in merito all’assegnazione dei punti se sarà stato raggiunto il chilometraggio minimo per attribuire dei punti”.

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