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Sfogo di Scandola: "La Federazione vuole diminuire le gare su terra nel CIR, ma sarebbe un errore gravissimo!"

Il veronese, nuovo leader del CIR dopo la grande vittoria all'Adriatico, suona il campanello d'allarme. I rally su terra sembrano essere ritenuti troppo pericolosi, ma Scandola rilancia: "Per rendere migliore il CIR si facciano 4 gare su asfalto, 4 su terra e che vinca il migliore!".

Umberto Scandola, Guido D'Amore, Skoda Fabia R5, Skoda Motorsport Italia

Foto di: acisportitalia.it

Dallo scorso fine settimana, Umberto Scandola e Guido D'Amore sono i nuovi leader del Campionato Italiano Rally 2018 grazie alla splendida vittoria ottenuta al Rally dell'Adriatico, penultimo appuntamento della stagione corrente che culminerà proprio con la gara di casa del veronese di Skoda Italia Motorsport: il Rally Due Valli.

Scandola, in vantaggio ora di mezzo punto sul pluri campione in carica del CIR Paolo Andreucci, ha legittimamente festeggiato al termine della gara che lo ha visto trionfare pochi giorni fa, ma nel corso della conferenza stampa dedicata ai primi tre della classifica generale ha voluto dare uno sguardo al futuro del CIR.

Stando a quanto dichiarato dal nativo di Erbezzo, la Federazione sembra intenzionata a ridurre le gare su terra a partire dalla prossima stagione. Questo ha provocato una reazione di Scandola, che proprio in conferenza stampa ha voluto spendere parole importanti e di disapprovazione riguardo la direzione che potrebbe prendere il campionato italiano nel prossimo futuro.

"I rally sono sfide tra uomini, donne e auto. Ma anche tra gomme. C'è chi ha il pacchetto più performante su asfalto e chi ce l'ha su terra. Ora stanno lavorando per togliere le gare su terra e per me è la cosa più sbagliata che si possa fare", ha subito detto Umberto.

"A questo proposito mi è stato risposto da Gigi Pirollo, mio grande amico, quando gli ho esposto questo pensiero mi ha detto che se voglio correre sulla terra devo andare in Finlandia. Credo che questa sia una cosa di una bassezza... A quanto pare si pensa che le gare su terra non siano sicure. Io mi chiedo: è giusto che chi fa il campionato su terra possa rischiare e chi invece fa il campionato italiano debba essere sicuro? E' vero? Le gare su terra sono poco sicure secondo voi? A quanto pare è un parere di Gigi Pirollo, ma sembra che abbia il suo peso, perché sembra che si vogliano togliere gare su terra".

Il pilota di Skoda Italia Motorsport ha poi rincarato la dose, proponendo una sua formula per rendere più interessante il Campionato Italiano Rally e per renderlo ancora più spettacolare. Ricordiamo infatti che il CIR è uno dei campionati nazionali rally più competitivi d'Europa.

"Se si vuole riportare a un certo livello d'interesse il Campionato Italiano Rally, facciamo 4 gare su asfalto, 4 su terra e poi che vinca il migliore. Ora vince sicuramente il migliore, ma anche chi ha il pacchetto migliore. Secondo me 4 gare su asfalto e 4 su terra sarebbero più indicate".

"Scusate se mi sono permesso di fare questa parentesi, ma l'ho fatta perché voglio bene a questo sport, perché mi piace e sono un appassionato prima che un pilota. E penso che la Federazione stia prendendo la direzione sbagliata. Faccio un appello: rivedete questo, fate qualcosa. Non è vero che per correre su terra si debba andare in Finlandia, abbiamo gare bellissime in Italia e sono anche sicure".

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