Roma, Tappa 2: il giorno dei verdetti
CIR, ERC, Titoli Junior, Peugeot Competition Top 208: tutti aspettano un risultato finale che probabilmente sarà determinante o addirittura decisivo.
Foto di: Marco Passaniti
Peugeot CIR 2018
Peugeot a tre punte con il dieci volte campione italiano Paolo Andreucci, il campione junior uscente Marco Pollara ed il vincitore del Peugeot Competition Top 208 Damiano De Tommaso
Con 105 km ancora da percorrere, come si dice, tutto può ancora succedere. Ma quello che succederà sicuramente avrà un impatto determinante praticamente per tutti i - tanti - titoli per cui ha validità il Rally di Roma.
Alexey Lukyanuk spera che tutto resti com’è per riportarsi in vetta all’europeo assoluto. “Alexey è sempre il più veloce di tutti. Non ha paura di nulla. Per fortuna mia ha anche il vizio di sbagliare spesso.” firmato Bruno Magalhaes. La sua speranza è chiara, come il fatto che il calo di fine tappa di Lukyanuk non è stata prudenza, ma la conseguenza della rottura della barra antirollio sulla PS 5.
Andreucci più che sperare fa i conti, con un futuro al momento in assoluta discesa. Campedelli, invece, spera nei miracoli. Da parte sua di rientrare in zona punti tricolori. Da parte della sorte per fare lo sgambetto non solo a Ucci, ma anche a Crugnola, che ha a tiro Scattolon e magari Rusce (anche se ieri l’emiliano - gran gara la sua - gli ha tenuto testa al di là del prevedibile): il varesino punta a scavalcarli e fare doppio raccolto. Il primo: mettere di fatto la parola fine alla corsa del titolo asfalto per i privati (CIRA) e portarsi alle spalle di Andreucci nella graduatoria assoluta del Tricolore.
Nel CIR Junior uno splendido Damiano De Tommaso ha l’occasione per ipotecare lo scudetto dei giovani: gli basterà gestire l’ampio vantaggio dopo essere stato ieri l’unico a saper evitare i trabocchetti (forature) del percorso ciociaro.
Nel Peugeot Competition Top 208 a sperare sono Alessandro Nerobutto e Jacopo Trevisani, entrambi apparsi in ottima forma. I due sono in scia ad un Tommaso Ciuffi che ieri ha chiuso in testa ma dopo una giornata contraddittoria: per lui il vantaggio sui due inseguitori è di pochissimi secondi e non sembra essersi ancora liberato del peso psicologico dei eventi risultati negativi dopo un avvio di stagione sfavillante.
Spera anche Andrea Mazzocchi, anche se è una speranza su terzi: per lui la prospettiva, dopo gli oltre 25’ persi ieri per riuscire a riparare una ruota esplosa ed incastrata sulla sospensione anteriore sinistra, è solo quella di fare qualche punto dopo i 3 brillantemente ottenuti vincendo la Power Stage.
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