Rally San Marino: Andreucci e Peugeot tentano di allungare sui rivali
Paolo Andreucci e Peugeot guidano le classifiche 2016 del Campionato Italiano Rally e al Rally di San Marino tenteranno di aumentare il gap da Scandola e Skoda.
Paolo Andreucci e Anna Andreussi, Peugeot 208 T16, Peugeot Sport Italia
Marco Passaniti
Il prossimo 9 e 10 luglio si terrà il 44° Rally di San Marino che rappresenta un crocevia per il Tricolore, comincia infatti la seconda parte del Campionato Italiano Rally.
Nel secondo e ultimo appuntamento su sterrato del CIR, Paolo Andreucci e la Peugeot 208 T16 hanno voglia di riscatto e partiranno all’attacco per consolidare la propria leadership.
Giuseppe Testa-Daniele Mangiarotti, portacolori del Peugeot Rally Junior Team, conquistata la testa del Tricolore Junior nell’ultimo appuntamento all’Adriatico, cercheranno di massimizzare il vantaggio sui diretti inseguitori.
Sugli sterrati sanmarinesi Peugeot può vantare risultati di rilievo, a livello di classe, con la 104 ZS e soprattutto con la 505 Turbodiesel, prima in Gruppo A con Gianni Del Zoppo nel 1982. La prima vittoria assoluta è del 2002: Peugeot Italia ha a disposizione la “regina” 206 WRC e con Andrea Aghini conquista il gradino più alto del podio. È poi la volta di Paolo Andreucci, vincitore con la 207 Super 2000 nel 2009 e 2010 e, nel biennio 2014 – 2015, con la 208 T16. Il Rally di San Marino, proprio nel 2014, è stato il palcoscenico del primo successo su terra della vettura nel Campionato Italiano.
Paolo Andreucci: “Secondo appuntamento dell’Italiano su terra. Il San Marino è una gara storica del CIR, bella e con un’ottima organizzazione. Qui abbiamo sempre ottenuto dei buoni risultati e ci aspettiamo di fare meglio rispetto alla prova incolore dell’Adriatico anche se il numero uno in partenza ci penalizzerà nuovamente. Gara 1 e Gara 2 saranno differenti, con la prima giornata di gara con prove più lente. Prove con un fondo discreto anche se duro e con della ghiaia in superficie che presenterà comunque delle insidie”.
Giuseppe Testa: “E’ una gara che non conosco, l’ho disputata solo una volta nel 2013, peraltro con un tracciato molto differente rispetto all’attuale. Il fondo più pietroso rispetto all’Adriatico sarà sicuramente più stressante per la nostra 208 R2. Proprio per questo dovremo prestare molta attenzione, il rischio di una foratura o di un errore in una gara su terra è molto alto. La concorrenza è agguerrita e dovremo dare il massimo e non mollare un attimo la concentrazione. Dopo una lunga rincorsa abbiamo raggiunto il primato nella classifica generale, per cui dobbiamo assolutamente cercare di aumentare il vantaggio sui diretti inseguitori”.
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